SOTTO IL GRIGIO...........[ E.DE LUCA ]

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           SOTTO  IL  GRIGIO

           [ ERRI DE LUCA -ALZAIA ]


 
 

Durante una passeggiata con un amico, il pittore Paul Cézanne disse: “Un artista deve fare la sua opera come un mandorlo fa i suoi fiori, come una lumaca la sua ba­va”.
Il suo massimo sforzo doveva sembrare all’esterno la cosa più naturale. Passava i suoi tocchi di pennello da destra a sinistra, era così concentrato sul colore che gli sembrava di avere gli occhi inchiodati:
Non posso strap­parli di lì. Sono così incollati nel punto in cui guardo che mi sembra che stiano sanguinando”.

Non ebbe maestri. Da vecchio i bambini gli tiravano sassi dietro. Fu un uo­mo robusto. Gli piaceva questa frase
dell’Émile di Rous­seau: Bisogna che il corpo abbia vigore per obbedire al­l’anima: un buon servo dev’essere robusto. Più il corpo è debole e più comanda; più è forte e più obbedisce.
Un corpo debole indebolisce l’anima
”.

In età anziana, a un critico che gli esprimeva entusiasmo davanti ai suoi qua­dri, prese la mano con aria grave e disse: “Sono un sem­plice, non mi si devono fare dei complimenti, mentire per educazione”. Il critico rispose che quello era il suo pen­siero e gli spiaceva di averlo detto male. Allora, certo del­la sincerità, Cézanne pianse. Morì dopo essersi esposto a un temporale in campagna, per dipingerla. 
Ci sono ope­re che hanno bisogno di costringere a queste vite.
Rilke scrisse di lui:
Il grigio non esisteva come colore, lui sca­vava sotto e scopriva il violetto o il blu, il rosso o il ver­de”.

Si possa anche noi essere un poco artisti per raschiare il grigio ed estrarne il giacimento di colori.

  



 


 


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