LA CREATIVITA' [ Osho]

 
         
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. . La creativìtà non ha nulla a che fare con un’attività in parti­colare: pittura, poesia, danza, canto; non ha nulla a che ve­dere con un’attività specifica. Qualsiasi cosa può essere creativa
 
 
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  Sei tu a portare quella qualità nell’azione. L’attività in sé non è nè creativa nè non creativa. Puoi dipingere o cantare in modo non creativo, e puoi pulire un pavimento o cucinare in modo creativo. La creatività è la qualità che porti nella attività che stai svolgendo.  
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  E' un atteggiamento, un’attitudine interiore: è il tuo modo di guardare le cose. Per cui la prima cosa da ricordare è questa: non limitare la creatività a nulla in particolare. Se un uomo è creativo, in qualsiasi cosa faccia, anche nel suo modo di camminare, po­trai scorgere questa qualità. Anche quando è seduto in silen­zio senza fare nulla, la sua non azione sarà un atto creativo. Una volta compreso che sei tu, la persona, a essere creati­va o non creativa, il problema di trovare la tua creatività, scompare. Non tutti possono essere pittori, e non ce n’è biso­gno; se tutti fossero pittori il mondo sarebbe orribile e diffi­cile da vivere. E non tutti possono essere ballerini, nè è ne­cessario. Ma tutti possono essere creativi. .  
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  Qualunque cosa tu faccia, se la fai con gioia, se la fai con amore, se la tua azione non è semplicemente interessata, al­lora è creativa. Se grazie a ciò che fai, qualcosa cresce dentro di te, se ti fa maturare, allora quella cosa è spirituale, è crea­tiva, è divina. Man mano, che diventi creativo, diventi divino.  
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  Tutte le re­ligioni del mondo dicono che Dio è il Creatore; non so se lo sia o meno, ma so una cosa: più diventi creativo, più diventi divino. Quando la tua creatività arriva a un apice, quando tutta la tua vita diventa Creativa, tu vivi in Dio. . . Torna a essere un bambino e sarai creativo. Tutti i bambi­ni sono creativi. La creatività ha bisogno di libertà: libertà dalla mente, libertà dalla conoscenza, libertà dai pregiudizi. . . Una persona creativa è in grado di sperimentare il nuovo; non è un robot. I robot non sono mai creativi, sono ripetitivi. Torna a essere un bambino. Tutti i bambini, ovunque nascano, sono creativi. Noi però non diamo spazio alla loro creatività, la schiacciamo, la cal­pestiamo e la facciamo a brandelli, fino a ucciderla; comin­ciamo a insegnare loro "il giusto modo di fare le cose”. Ricorda, una persona creativa sperimenta sempre i modi sbagliati. Se rispetti sempre il modo giusto di fare una cosa non sarai mai creativo, perché il “modo giusto” è il modo scoperto da altri.  . . Certamente riuscirai a fare qualcosa, di­venterai un produttore, un industriale, un tecnico, ma non sarai un creatore. Qual è la differenza tra un produttore e un creatore? Un produttore conosce il modo migliore e più economico di fare una cosa; con il minimo sforzo ottiene il massimo risultato. . Un creatore perde tempo. Non sa quale sia il modo giusto di fare una cosa, ed è sempre alla ricerca in diverse direzioni. Molte volte si avvia su una strada sbagliata, ma ovunque vada, impara; dienta sempre più ricco di nuove esperienze.: .  
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  Fa qualcosa che nessuno ha mai fatto prima. Se avesse seguito la retta via, non l’avrebbe mai fatta. . .  
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  Ascolta questa storiella... L’insegnante di catechismo chiede ai suoi alunni di dise­gnare la Sacra Famiglia. Alla fine, si trova in mano disegni con le immagini tradizionali: la Sacra Famiglia nella capan­na, o su un mulo, e così via. Solo un alunno ha disegnato un aeroplano con quattro teste che spuntano dai finestrini, per cui gli chiede: Capisco che hai disegnato tre teste per indi­care Giuseppe, Maria e Gesù, ma chi è il quarto? ri­sponde lui: quello è Ponzio il Pilota! È un’idea splendida, questa è la creatività. Quel bambino ha scoperto qualcosa. Ma solo i bambini possono farlo; tu avrai paura di sembrare sciocco. . Un creatore deve poter sembrare sciocco e rischiare la propria cosiddetta rispettabi­lità.  
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  Ecco perché i poeti, i musicisti, gli artisti in genere non sono mai persone molto rispettabili. E quando lo diventano e ricevono il premio Nobel, non sono più creativi. Da quell’i­stante la creatività scompare. Cosa accade? Hai mai visto un Premio Nobel scrivere an­cora qualcosa di significativo? Hai mai visto una persona ri­spettabile fare qualcosa di creativo?Ha paura: se fa qualcosa di sbagliato, o se qualcosa va storto, cosa ne sarà del suo pre­stigio? .  Non può permetterselo. Quando un artista diventa ri­spettabile, muore. . .. Solo coloro che sono pronti a mettere continuamente a re­pentaglio la loro rispettabilità, il loro prestigio, il loro orgo­glio, che possono cimentarsi in qualcosa che nessuno affron­terebbe mai, possono essere considerati creativi. I creativi sono sempre ritenuti folli. il mondo li riconosce, ma molto in ritardo; si pensa sempre che manchi loro qualche rotella. I creativi sono gente eccentrica. .  
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  Ricorda: tutti i bambini nascono con la capacità di essere creativi. Senza alcuna eccezione, tutti i bambini tentano di es­sere "creativi", ma noi "grandi" non glielo permettiamo. Cominciamo subito a insegnar loro "il modo giusto" di fare le cose, e una vol­ta che lo hanno imparato, diventano dei robot: in seguito ripe­teranno sempre la cosa giusta. Più lo fanno, più diventano ef­ficienti, e più diventano efficienti, più sono rispettabili. A un certo punto, tra i sette e i quattordici anni, nel bam­bino si verifica un grande cambiamento. Gli psicologi stanno facendo degli studi...  cosa accade e perché? .   
     
  Tu possiedi due menti, due emisferi.  
     
  .L’emisfero sinistro non è creativo. Dal punto di vista tecnico è molto efficiente, ma per ciò che riguarda la creatività è assolutamente impo­tente. Può fare solo qualcosa che ha già imparato, e la può fare nel modo migliore, alla perfezione; è meccanico. . . Questo emisfero sinistro è l’emisfero della logica, della matematica, del ragionamento. È l’emisfero dell’ordine, del calcolo, della disciplina e dell’astuzia. L’emisfero destro è semplicemente l’opposto. È l’emisfero del caos, non dell’ordine; della poesia, non della prosa; dell’a­more, non della logica.  
     
  . Il creativo ha una spiccata propensione per la bellezza e una notevole capacità di essere originale, ma non è efficiente, non può essere efficiente, deve continuamente fare esperimenti: non può fermarsi da nessuna parte; E' un va­gabondo, si porta la tenda sulle spalle. Certo, si può fermare per una notte, ma al mattino sarà ripartito, ecco perché lo definisco un vagabondo. .  Non è casalingo, è incapace di stabi­lirsi da qualche parte. Fermarsi per lui equivale a morire. E sempre pronto a rischiare, il rischio è il suo innamoramento. Questo è l’emisfero destro.
Quando un bambino nasce, il lato destro è attivo, quello sinistro no. . Poi cominciamo a im­partirgli i primi insegnamenti, in modo ignorante e non scientifico. Nel corso dei secoli abbiamo imparato come spo­stare l’energia dall’emisfero destro a quello sinistro, come bloccare l’uno e far funzionare l’altro. 

 

 

 

 

 

La scuola fa solo questo: dall’a­silo all’università la cosiddetta istruzione non è altro che uno sforzo per distruggere l’emisfero destro e sostenere il sini­stro. Da qualche parte, tra i sette e i quattordici anni, ci riu­sciamo, e il bambino viene ucciso, distrutto..
 
A quel punto non è più selvaggio, diventa un cittadino. Im­para la via della disciplina, della logica, della prosa.
 
Inizia a competere nella scuola, diventa un egoista, ac­quisisce tutte le nevrosi della società. Si interessa ai soldi e al potere, comincia a pensare a come diventare più educato, per essere più ricco e potente, avere una casa più grande e qual­siasi altro agio. Il centro della sua attenzione si sposta.
 
L’emisfero destro comincia allora a funzionare sempre meno; oppure funziona solo nei sogni, nell’inconscio profon­do.
 
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  Ma l’educazione dovrebbe iniziare a non essere più così antagonista dell’emisfero destro e del suo funzionamento. Se al bambino venisse insegnato che entrambe le menti gli appartengono, e imparasse a usarle tutte e due, e gli ve­nisse spiegato quando usare l’una o l’altra...  . Esistono situa­zioni in cui è necessario solo l’emisfero sinistro, in cui hai bi­sogno di ragionare: al mercato, nelle faccende della vita di tutti i giorni. E ci sono occasioni in cui hai bisogno dell’emi­sfero destro. Ricorda sempre che l’emisfero destro è il fine, quello si­nistro il mezzo. . .  
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  L’emisfero sinistro deve servire quello de­stro, che è il padrone: accumuli soldi solo per godere per arricchirti interiormente per cele­brare la pienezza della vita. Se vai in cerca di sicurezza economica è solo per uno scopo: la vita.  
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  Vivere rimanendo integro e completo; non schiavo o dipendente da altri. Se vuoi un gruzzolo in banca non lo vuoi per la bellezza del denaro ma per usare quel denaro al fine di amare maggiormente, di celebrare l'esistenza, e se lavori, lavori per poterti poi divertire; il divertimento è il fine. Lavori per poter godere di un benessere rilassato successivamente: il rilassamento è il fine, non il lavoro.  
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  L’etica del lavoro è una conseguenza del passato: va ab­bandonata. E il mondo dell’educazione deve attraversare un’autentica rivoluzione. . La gente non va obbligata; i bambi­ni non devono essere costretti in modelli ripetitivi. A cosa si riduce la tua educazione? L’hai mai osservata, l’hai mai valu­tata? .   E' un semplice allenamento della memoria: non diventi intelligente, ma sempre più stupido. Perdi sempre più la tua intelligenza. Ogni bambino inizia la scuola con una grande intelligenza, ma è raro che lasci l’università ancora intelli­gente, molto raro. L’università ha quasi sempre successo. Certo, ne esci con la laurea, ma l’hai acquisita a caro prezzo: hai perso la tua intelligenza, la tua felicità, la tua vita, poiché hai perso il funzionamento dell’emisfero destro.   E cos’hai guadagnato? Informazioni. La tua mente è piena di memorie. Puoi ripetere e riprodurre: ecco cosa sono gli esami. La persona è stimata molto intelligente se è in grado di vomitare tutto quello che è stato riversato in lei. . Prima viene costretta a inghiottire, inghiottire, e poi vomita sul fo­glio d’esame. Se sai vomitare bene, se vomiti esattamente ciò che ti hanno impartito, sei intelligente. Ed è importante comprendere che puoi vomitare la stessa cosa, solo se non l’hai digerita. Se l’hai digerita, non puoi vomitarla. Potrebbe uscire qualcos’altro: sangue, per esempio, ma non il pane che hai mangiato. Quello non uscirà più, è sparito. Quindi lo devi semplicemente tenere nello sto­maco, senza digerirlo. A quel punto vieni considerato molto, molto intelligente.  
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  . I più stupidi sono stimati i più intelligenti. È una cosa molto spiacevole, una situazione molto infelice. . La persona davvero intelligente potrebbe non adattarsi.Lo sai che Albert Einstein venne bocciato all’esame di ammissione al­l’università? . Per un’intelligenza tanto creativa era difficile adeguarsi alla stupidità degli altri.Tutti i vostri cosiddetti primi della classe spariscono dalla cir­colazione; si dimostrano dei buoni a nulla. La loro gloria finisce con i riconoscimenti scolastici. Non si trovano da nessuna par­te; l’esistenza non deve nulla a costoro. Cosa accade a quelle per­sone? Le avete distrutte. Ricevuta la laurea, hanno perso tutto; adesso si porteranno dietro i loro attestati e i loro diplomi. .. L’educazione va completamente cambiata. Nelle aule sco­lastiche e nelle università devono entrare più felicità e più caos, più danza, più canto, più poesia, più creatività, più in­telligenza. Ogni dipendenza dalla memoria deve essere ab­bandonata. .
La gente va osservata e aiutata a essere più intelligente.
Quando una persona risponde in modo nuovo, va apprezza­ta. Non dovrebbero esistere risposte esatte. Non ce ne sono! Esistono solo risposte stupide e risposte intelligenti. La stes­sa distinzione tra giusto e sbagliato non è corretta: non esi­stono risposte giuste o sb.agliate. 
 
O la risposta è stupida e ri­petitiva, oppure è espressione della sensibilità, è creativa e intelligente. Anche se una risposta ripetitiva sembra giusta, non dovrebbe essere apprezzata più di tanto, perché è ripeti­tiva. E se la risposta intelligente non è del tutto esatta, non rispetta i vecchi schemi, va lodata in quanto nuova, perché dimostra intelligenza. Distruggi tutto ciò che la società ti ha fatto, tutto ciò che genitori ed educatori ti hanno fatto. Distruggi tutto ciò che il poliziotto, il politico e il prete ti hanno fatto; e sarai di nuovo creativo, proverai di nuovo quel brivido che avevi all’inizio. È ancora lì in attesa, represso e si può sprigionare.
 
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  E quando in te si sprigiona energia creativa, sei religioso.
Per me la persona religiosa è la persona creativa.Tutti na­scono creativi, solo pochi lo restano. . Dipende da te uscire dalla trappola. Puoi farlo. Naturalmente, avrai bisogno di molto coraggio, perché quando cominci a disfare ciò che la società ti ha fatto, perderai ogni rispettabilità.
 
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Non sarai più considerato una persona degna di stima. Comincerai a sem­brare un eccentrico; agli occhi della gente sarai uno strava­gante.
 
 
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  La gente penserà: “Quel poveretto ha perso qualche rotella!” Ecco il coraggio più grande: affrontare una vita in cui la gente penserà che sei stravagante. . . Se vuoi essere creativo dovrai rischiare ogni cosa; ma ne vale la pena.   Un po’ di creatività vale più di tutto questo mondo e del suo regno. La gioia che deriva dal creare qual­cosa di nuovo, qualunque cosa essa sia — un breve canto, un piccolo disegno, qualsiasi cosa.. quando crei qualcosa di nuovo partecipi all’opera del Creatore..    
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  Quando crei, sei in sintonia con Dio. Quando crei davvero, Dio crea attraverso di te: ecco perché insorge una grande estasi.  
  Quando ripeti, ripeti e sei  solo. Dio è assente. Sei un deserto, una macchina.  
     
 
Quando crei, Dio entra semplicemente nel tuo cuore. Diventi un bambù vuoto grazie al quale Dio comincia a suonare, diventi un flauto. Può nascere una canzone sublime.
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  Ognuno porta dentro di sé quella canzone, e solo se viene suonata, sarà appagato..  
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  [ Osho ]..  
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Commenti

  1. aggiungerei pure "quando i bambini fanno oh" ;-)

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  2. Sarò sincera in generale Osho non lo sopporto poi tanto. Non lo sopporto poi tanto... forse sarà il mio enifero sinistro ;)

    Ma di certo in quello che hai riportato qui qualcosa di vero... qualcosa che ogni tanto mi ritrovo a sentire e a pernsare anche io lo trovo.

    Tutti i grandi personaggi ad un certo punto dell loro vita hanno seguito un'idea coraggiosa.

    Ed è quello che più mi manca. Ogni tanto meno male che ci sei tu (non Osho) a ricordarmelo.

    Un bacio
    Vale

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  3. Mamma mia, ho letto il pezzo di Osho tutto d'un fiato...e ho tratto delle riflessioni. E' vero il bambino è creativo, quando ho inziato a insegnare mi sentivo in imbarazzo e stupida...poi mi sono messa al posto loro, ho cercato di mettermi per quanto era possibile nei loro panni...a volte quando mimo le mie canzoncine d'inglese, sono veramente ridicola agli occhi di un adulto...ma ai loro occhi decisamente no. E' una cosa naturale, ed ogni volta...credimi...mi sorprendo.
    Poi Osho definisce noi educatori...dei criminali...è un'esagerazione, direi...in quanto delle norme comportamentali devono essere impartite per un vivere sociale, comune rispettoso e sano. E quindi non sono affatto d'accordo con questa definizione...sarà perchè oggi saper educare è tanto difficile. I bambini spesso fanno oh, poi ce ne sono alcuni che putroppo invece sono già grandi.
    Grazie per il tuo commento riguardo ad ALICE, Grazie per leggermi sempre.

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  4. rriflessioni che in parte condivido... La creatività è una cosa bellissima. E va coltivata!

    Un abbraccio!

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  5. to Valeria:

    devo farti una piccolissima precisazione.Trovo sbagliato il punto di partenza.Voglio dire che non dovresti dire "Osho non lo sopporto tanto"
    Il punto di riferimento almeno per me non è la persona OSHO, ma le cose che dice e se in queste cose che dice
    mi ci posso riconoscere,se posso trovarci un frammento di verità valida anche per me.

    Io non sposo OSHO, cosi come non sposo nessun pensatore, nessuna ideologia o filosofia O ANCORA PEGGIO NESSUNA RELIGIONE! :o)

    Invece mi interessa capire se alcune cose dette da Osho piuttosto che da un altro "ricercatore", sono vere anche in base alla mia esperienza di vita

    Allora non posso che riportarle e tenermele fra le cose più care

    Ecco... visto che alcuni frammenti dei discorsi che fa Osho li trovo maledettamente reali,( e mi accorgo che sono "DIABOLICAMENTE" veri e verificabili anche da me)
    allora non posso non citarli o riportarli sul blog

    In questo brano ci sono parecchie cose che condivido e addirittura che avrei voluto scrivere io :o)

    La creatività è una forza che mi affascina da sempre!
    è come una calamita per me e ogni cosa che gli gira intorno mi assorbe completamente e mi porta a fare i conti con me stesso


    to Laura71:
    nemmeno io credo che tutti gli educatori siano criminali!

    Secondo me,il senso è un altro:
    Osho li chiama in modo paradossale "dei CRIMINALI" solo ed esclusivamente quando uccidono il senso della creatività nei bambini

    soltanto in quel senso li sono da effettivamente da criticare..
    non certo se al contrario stimolassero la loro creatività la capacità di trovare risposte nuove a ciò che hanno intorno

    E' chiaro il senso della critica all'educazione cosi come la concepiamo tradizionalmente.
    Non si tratta di riempire i bambini di contenuti già predigeriti, già confezionati ma piuttosto di abituarli a fare i conti costantemente con il nuovo, con la contraddittorietà della vita, con il suo essere in perenne trasformazione.
    Occorre elasticità e creatività allora!
    La vita è nuova ogni momento e solo l'esperienza personale ti permette di ricavarne regole valide anche per te, frutto esclusivamente del tuo modo di essere
    Trovo vero che nella scuola si imparino tante nozioni... tanti contenuti, mentre si conosca ben poco di come siamo fatti dentro e di come potremmo essere, se sviluppassimo davvero i talenti che abbiamo sia nell'emisfero destro che sinistro!

    Osho in fondo dice questo:COLTIVARE LA CREATIVITA' significa anche sbagliare,
    anche non essere "pefettamente efficienti" secondo i criteri di PROFITTO E DI EFFICENZA ECONOMICA che dominano la nostra società, ma essere responsabili verso noi stessi di sviluppare per intero le doti che abbiamo dentro.

    Tramite la creatività uno si conosce e arriva ad intuire le proprie potenzialità..E INDIRETTAMENTE RISPONDE A QUELL'ANTICO COMANDAMENTO SOCRATICO (e per la verità anche buddhista) del"CONOSCI TE STESSO"

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  6. anche io amo tanto l'estate signor klimt, e sono anche piu' creativa d'estate, pero'...che caldo!!!
    ci vorrebbe un'estate fresca che duri tutto l'anno :)
    baci
    marietta

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  7. si, tutto vero...anche che quando una persona è "creativa" è anche considerata come minimo strana.... ma per me creare è una cosa talmente neaturale che mi viene da applicarlo in tutto ciò che faccio...ed anche le relazioni dei bilanci delle società ne risentono!!!!!
    ciao Edda

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