L'ARTE DELLA SERENITA'

 


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A volte, serve davvero fare un salto, spiccare il volo, uscire dal solito orizzonte di tutti i giorni e puntare in alto, ricorrere anche alla "saggezza" elaborata dalla cultura classica .

Chi l'ha detto che è una cultura morta e sepolta?
Dove sta scritto che gli antichi non abbiano ancora un messaggio per noi?
Che non siano in grado di parlare anche a noi?

In fondo, a pensarci bene, l'uomo non è cambiato: ora come allora, brancola al buio, fra bisogni, incertezze, dubbi ed errori.

Il progresso tecnologico ed il benessere esteriore non è stato mai accompagnato da una corrispondente "crescita umana".

C'è in giro, una sorta di analfabetismo interiore, le persone vivono all'esterno, in superficie, proiettate verso traguardi materiali e appena si trovano in difficoltà, emerge in modo drammatico una mancanza totale di punti fermi, di àncore a cui afferrarsi, manca all'interno di ognuno,  una struttura consolidata e consapevole, di valori e riferimenti.

Dove sta scritto che tutti quanti, dobbiamo restare così,
e che non possiamo fare che pochi passi,
barcollanti e incerti,
sulla strada della conoscenza di noi stessi?
Non è forse la strada più importante?



                                                                  [ k ]



 


 


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LA SCELTA
 



 



Non si può dire, finchè si è in vita “questo non mi capiterà”
ma si può dire: “Questo non lo farò!”




 


       Ecco la grandezza dell’uomo e, al suo opposto, la sua meschinità. 
Il male e  il dolore, la sorte avversa potrà abbattersi su tutti. Ma non su tutti, avrà lo stesso effetto.

La sorte può farci ammalare, - scrive Plutarco può privarci degli averi, può angosciarci con il timore di una privazione, può calunniarci agli occhi di altre persone, ma non può far sì che un uomo buono coraggioso e generoso diventi malvagio, vile, abietto e volgare”
, non può privarlo insomma di quella disposizione interiore la cui costante presenza, è più utile di fronte alla vita, di quella di un pilota d’aereo in mezzo alla tempesta.

Questa “disposizione interiore” è la capacità da una parte di contemplare con distacco gli avvenimenti che di volta in volta ci capitano, e d’altra parte di non rinunciare alla nostra scelta morale
, alla decisione di essere sempre coerenti con noi stessi.

La coerenza fa di un uomo, un uomo, non un oggetto di nessun conto.

Scrive Marco Aurelio: "Nessuno può impedirti di fare e dire sempre ciò che è secondo la tua vera natura.


Questa è l’autentica statura e grandezza di una persona. Questa, la sua responsabilità. 

  [ Tratto da L'ARTE DELLA SERENITA' - Il potere terapeutico della saggezza ]
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LA SALUTE DELL'ANIMA
 





 


 


   [ Tratto da L'ARTE DELLA SERENITA' - Il potere terapeutico della saggezza ]
 



Quanto più restringiamo i nostri interessi alle piccole beghe della vita, alle chiacchiere insulse, agli spettacoli vuoti, alle pure letture d’evasione, e alle necessità della sopravvivenza, tanto più s’impoverisce il nostro spirito.

In questo modo si impoveriscono anche le nostre difese in caso di crisi.

Dovremmo abituarci tutti ad allargare i nostri orizzonti, a mantenerli aperti, non solo leggendo o meditando sulle opere dei saggi, ma anche contemplando direttamente la maestosità della natura e del cosmo ed inoltre semplicemente decongestionando e decondizionando la mente da tutto ciò che non è essenziale, dal superfluo, dall’immenso “rumore di fondo” che inquina le nostre vite.
Ciò significa svuotare la mente dalle idee prese a prestito, dai pregiudizi, e far tacere il chiacchiericcio dei pensieri superficiali, sollevando la nostra anima al di sopra delle questioni meschine.
Non si può parlare del mare ad una rana chiusa nel suo pozzo
dice Chuang-tzu.

Mentre facciamo sforzi per cercare cibi prelibati per il nostro corpo, ben poco facciamo per nutrire la nostra anima che è proprio l’essenza di ciò che siamo.
La correlazione fra spirito e corpo, fra psiche e soma è riconosciuta fin dall’antichità.

Scrive Seneca:
Se vuoi stare bene, cura  innanzitutto la salute dell’anima e poi quella del corpo, che non ti costerà molto a quel punto”.






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LA LIBERTA'
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Le catene non sono solo quelle dei bisogni materiali e dei regimi totalitari. Le catene più pesanti sono quelle che ci fabbrichiamo con le nostre stesse mani e con la nostra scelta di non crescere, di non dar seguito alle potenzialità che abbiamo dentro di noi.
Non basta essere senza vincoli esterni, cosa questa, sempre ardua, ma occorre ”saper essere liberi”.

Dalla società ci vengono mille condizionamenti non sempre sotto forma di divieti espliciti e di costrizioni, ma sotto forma di messaggi suadenti che paiono volere solo il nostro bene. I genitori in primo luogo, gli amici e la mentalità comune di cui sono imbevuti, gli insegnanti, i politici, i religiosi, i pubblicitari, tutti quanti fanno a gara per confezionarci la nostra felicità.
Basta adeguarsi alle loro regole. Nessuno ci fa una violenza esplicita.

Però siamo noi, che dobbiamo vivere in prima persona, noi che dobbiamo pensare con la nostra testa, noi che dobbiamo avere in mano le redini della nostra esistenza. Noi che dobbiamo risalire alle origini della nostra persona. Questo è un bisogno insopprimibile.
E assai spesso proprio questo ci viene impedito con la scusa delle migliori intenzioni.
In numerosi casi, la nostra natura viene violentata in modo subdolo anche dalle persone che dicono di amarci, ma che con la loro pochezza, la loro inconsistenza umana, la loro miseria spirituale, ci confinano in una dimensione superficiale, a vivere ad un livello minimale, ad un livello incongruo con la nostra dimensione reale.
Questa è allora la peggiore  forma di violenza possibile.
Può assumere le sembianze di un rapporto d’amore, quelle dell’affetto dei familiari, ma sempre ci porta a tradire noi stessi.
Possono  essere necessari anche anni perché riconosciamo ciò che si cela sotto quei rapporti che in superficie sembrano darci una parvenza di bene.

Ma quante volte proprio quei rapporti ci portano a snaturare la nostra dimensione originaria?
Maturare e crescere significa, da un lato, risalire all’essenza di ciò che siamo interiormente e dall’altro, prendere in mano le redini della nostra vita e cercare di essere noi stessi al nostro massimo grado.

Tutto ciò che ci frena su quella strada ci soffoca e ci toglie la libertà più preziosa.

Per giungere ad affermare la nostra piena individualità dobbiamo allora affrontare un percorso di “liberazione”.
Su questa strada capita assai spesso che gli ostacoli più pesanti risultino gli stessi condizionamenti che abbiamo introiettato al nostro interno e che ci fanno vivere una separatezza dal nostro essere.

Sono le idee e le convinzioni che adottiamo senza rendercene conto, quelle assorbite per  inerzia verso le persone che ci stanno attorno. E quante volte siamo ciechi nel non vedere la pochezza di chi ci sta intorno che anziché essere di stimolo a migliorarci costituisce un serio freno alla nostra crescita.

Questa è infine la nostra responsabilità: scegliere le nostre convinzioni profonde e scegliere persone che ci permettono di elevarci e non coloro che al contrario rafforzano i nostri limiti e affossano le nostre potenzialità.

E’ in questa fase che diventa fondamentale la nostra capacità di analizzarci e prendere le distanze da quella parte di noi stessi che ci proviene dall’esterno e non rispondendo alla nostra autentica natura, rappresenta solo il riflesso dell’altrui condizionamento.

Afferma Epitteto :
"Nessuno è libero, se non è padrone di se stesso”
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  [ C.Lamparel]



 




  [ Tratto da  L'ARTE DELLA SERENITA' - Il potere terapeutico della saggezza ]



Commenti

  1. di tutto quello che hai scritto mi piace in particolare la parte intitolata "la scelta"

    Non si può dire, finchè si è in vita “questo non mi capiterà”
    ma si può dire: “Questo non lo farò”

    mi piace coltivare la mia anima...ciao

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  2. Ho commentato per sbaglio ad una foto.. riscrivo tutto qui:
    Ciao, mi piace il tuo blog, ho letto un sacco di cose interessanti e che condivido.. per non parlare poi delle letture.. Appena aggiorno il mio blog, ti inserisco fra i preferiti.
    Gorillina forlivese :)

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  3. Di solito quello su iobloggo è il blog principale... Quello su splinder l'avevo aperto in un periodo in cui Iobloggo era quasi morto, era un ripiego, per così dire.
    PS: anche tu al pc in questa BELLA domenica di fine agosto? Guarda fuori che sole! Io ho già preparato il costume e la crema abbronzante..

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  4. to Gorillina:
    Stai buona! :o) che ora piove che pare una pioggia monsonica! grrrrr..
    e pensare che dovevo stare in spiaggia a Cervia a quest'ora!
    :o)

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  5. anche qui piove piove e piove e piove... oggi hai lasciato tante tracce sulla battigia... vuoi sapere cos'è rimasto in modo immediato? un lapsus. seneca: Se vuoi stare bene, cura innanzitutto la salute dell’anima... e io invece cosa ho letto? CurVa innanzitutto l'anima... e dentro di me rido perché in quanto curvare l'anima è un'attività in cui sto diventando abbastanza brava...

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  6. to nocedifool:
    ahahahahahahahah...no lascia perdere smettila di incurvare quella pover'anima!! :o) me la vuoi martoriare poveretta!
    c'è già il tempo che ci massacra l'umore
    via tiriamoci su..un po di Nutella in questi casi potrà servire..

    Ora vedo se anche Seneca...
    magari trovo un ...licet Nutellam

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  7. brava a curvare l'anima e a scrivere in modo sgrammaticato... perdona la poca accuratezza qualche goccia di questa pioggi deve avermi sbaffato la sintassi. alla nutella se devo essere sincera preferisco la mozzarella fumante su una pizza. che dici? seneca ne parla?

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  8. si si!! Seneca, Plutarco, Epitteto Aristotele e gli altri..son già seduti al tavolo.. alla pizzeria "Vera Napoli"

    su! su! sbrigati che li raggiungiamo primi che arrivi il cameriere per le ordinazioni!

    "Intanto pensa come la vuoi.. :o)

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  9. se la vera napoli è proprio a napoli, allora solo una margherita si può mangiare! non dovrebbero servire camuffamenti o distrazioni. :)

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  10. ... ma ci sono proprio tutti tutti a tavola?... cominciano a prendermi le ansie da prestazione... vabbé facciamo così per rilassarmi e far sciogliere loro prendiamo una bella bottiglia di vino rosso! ... ops... non è che poi seneca se ne ha a male...
    dai mangiamo solo allora. :) arrivo

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  11. poco tempo a disposizione, per ora mi soffermo sulla tua poesia..
    a volte la gente fa solo finta di essere superficiale..per non mostrarsi debole o vulnerabile..e questo è triste..
    torno prima possibile per leggere il resto, il post qui sotto è bellissimo. mi è rimasto impresso.
    un bacio forte :*

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  12. "Nessuno può impedirti di fare e dire sempre ciò che è secondo la tua vera natura.”
    Concordo. Ma, c'è un "ma".
    Se hai intorno affetti forti a volte non puoi fare e dire secondo la tua natura. Allora fai una scelta: gli altri e il mio sacrificio o me stesso e il seguire in toto la mia natura? Non sempre gli altri e la propria natura sono inconciliabili, ma a volte sì e dunque necessita operare una scelta....dura.
    Vera

    RispondiElimina
  13. to Vera:
    per me c'è una coerenza verso se stessi e tutto ciò che si è, nel profondo, che è sacra.
    Non possiamo venire meno
    a questo obbligo nei nostri confronti, pena un progressivo sentirci soffocare.

    Il sacrificarsi, alla lunga, porta all'annullamento delle nostre qualità della nostra gioia, delle nostre potenzialità, della nostra personalità.

    Ma il problema che vedo io è ben altro..

    Vedo troppe persone che non conoscono un accidente di se stessi(uomini o donne che siano)
    Semplicemente ignorano cosa siano "dentro".. che qualità.. che talenti si portano dentro..e quali bisogni profondi hanno all'interno della loro anima.

    Per cui cercano all'esterno, addirittura si aspettano da altre persone, la soluzione di una situazione "loro", essenzialemnte loro.
    E di loro problemi "non risolti"

    Voglio dire che ognuno di noi ha un preciso dovere morale di conoscere se stesso, di illuminare in ogni angolo la propria personalità per quello che gli è possibile, fino a trovare un proprio equilibrio interiore risolvendo ferite e conflitti che si porta dietro da troppo tempo.

    E invece tante.. troppo persone, pensano in modo infantile che basti incontrare il proprio principe azzurro, o la principessa che dall'esterno gli risolva ogni problema.

    I nodi arrivano al pettine invece.. prima o poi.

    Il dovere di ognuno di adoperarsi per una propria crescita interiore, fatta di pazienza e di "scelte" coerenti non è una tappa che si possa saltare se si vuole diventare adulti e persone equilibrate.
    Aspettandoci tutto dall'esterno o da un altro,alla fine perpetuiamo solo un nostro atteggiamento infantile.
    Troppe persone continuano a vivere in questo equivoco..ma poi amaramente dovranno rimpiangere di non aver fatto quel cammino verso se stessi con le proprie gambe.

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  14. c'è una frase che recita antigone rivolta ad ismene, nell'antigone di sofocle, dice così:
    "scegli il tuo modo d'essere, seguilo"

    Al liceo una professoressa ci ha portato a vedere una riduzione moderna dell'antigone, volevo leggere il testo originale prima di vederlo a teatro e così ho comprato il libro... Ricordo che ero ancora alla fermata dell'autobus, per tornare a casa, e sbirciando tra le pagine mi è subito saltata agli occhi questa frase: limpida, pulita, essenziale. Non occorrono molte più parole di queste per esprimere la necessità di decidere cosa si vuole essere, e di tener fede a questa scelta

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  15. Klimt, sono perfettamente d'accordo con te in ciò che hai scritto. Tra l'altro queste parole cadono proprio ai piedi di una persona (che sarei io) che ha sempre cercato e sta cercando di far sempre conto sulle proprie forze, sulla propria autonomia di pensiero e di azione. Mai cercato il principe risolutivo dei problemi interiori....
    Saluti e buoni giorni!!
    Vera

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