. . Illuminazione significa scoprire il tuo essere. Non ha nulla a che fare con l’educazione. Di fatto, coloro che sono educati devono tornare, in un certo senso, ineducati. Gli eruditi devono cessare di essere tali; dovranno tornare di nuovo come bambini, innocenti, con gli occhi pieni di meraviglia e di stupore, in grado di vedere ancora l’incredibile bellezza dell’esistenza, la gioia senza fine, la celebrazione che li circonda. Ma la persona colta è del tutto inconsapevole, proprio perché pensa di sapere; quella è la sua barriera. Più sai, meno sei sorpreso. Più sai, meno ti meravigli.
E Dio è solo per coloro la cui meraviglia è totale, per coloro che conoscono l’esperienza di vivere nello stupore: coloro che sanno danzare con il Sole, il vento e la pioggia; coloro che, alla vista di una rosa, sono tanto colpiti dalla sua bellezza che la mente per un istante si blocca e restano senza parole. Solo quei pochi possono conoscere Dio. Solo quei pochi possono diventare illuminati. E’ meglio possedere il proprio essere che il mondo intero. È meglio essere un Buddha o un mendicante che Alessandro Magno, poiché il Buddha vive una vita piena e una morte piena, mentre Alessandro vive una vita vuota, con lo sforzo costante di riempirla di qualcosa per convincersi del contrario, e muore tremendamente vuoto. Quando morì disse ai suoi generali:"Lasciate pendere le mie mani fuori dalla bara." Perché? fu la domanda, dato che questo non era il modo tradizionale di portare un cadavere. Egli rispose: “Forse non sarà convenzionale, ma lo voglio, perché la gente possa vedere che sto morendo a mani vuote”.
E il suo corpo venne trasportato in questo modo. Milioni di persone erano venute a vedere, e tutte si chiedevano: “Perché le sue mani pendono fuori dalla bara?’. E a poco a poco si sparse la voce che Alessandro aveva voluto che ognuno sapesse che era morto a mani vuote. La sua vita era stata profondamente inutile.
Nel mondo interiore non ci sarà bisogno dell’educazione comune; ce ne vorrà un’altra, un’educazione vera.
La parola educazione è molto bella. Significa “estrarre” qualcosa: portare alla luce ciò che è dentro di te.
In realtà, non dovremmo usarla per l’educazione comune, quella che vediamo nelle scuola di oggi. E’ sbagliato usare una parola bella come educazione per questo sistema marcio di scuole, college e università.
Non è educazione nemmeno in senso letterale, perché invece di portare fuori ciò che sta dentro, forza dentro di te, un’infinità di cose. E’ un’imposizione. Ti riempie di cose. La vera educazione è come estrarre acqua da un pozzo, non versarci qualcosa dentro. La vera educazione è far emergere il tuo essere affinché la tua luminosità interiore cominci a filtrare dal tuo corpo, attraverso il tuo comportamento. .
|
Magnifico questo post!
RispondiEliminaBuon fine sett
chela
a volta si incontrano
RispondiEliminanel male, nel male fisico.
quando le ossa non riescono.
quando i muscoli sono solo
poca carne..
(carezza flebile..)
grazie..
RispondiElimina