TA-TA-TA-TA

          
















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Questa mattina, pedalando per andare in ufficio, ho incrociato una persona in bicicletta che mi veniva incontro nel senso opposto. Era un signore un po’ robusto sui 60 anni, e cantava!
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Chi lo sentiva, ai lati della strada, lo fissava quasi scuotendo la testa, come al passaggio d’un matto. Non so cosa cantasse, non sono riuscito a capire le parole. Ma d’improvviso, ho pensato che se mi aveva colpito il suo cantare, se mi aveva lasciato stupito, è proprio per la rarità di questo evento.

Come mai la gente non canta più?

Sull’onda di questo pensiero sono venuti ricordi:
quando ero piccolo, andando al mercato con mia mamma e camminando in mezzo alle bancarelle si potevano incontrare personaggi particolari. Capitava di ascoltare il venditore di scarpe,
un signore alto e grosso che intonava una canzone, oppure chi montava il banco di ferramenta, che, mentre disponeva gli oggetti, si lasciava andare ad un motivo: Morandi , Bennato, Rino Gaetano.
Poi c’era il meccanico delle biciclette: noi si passava davanti alla sua bottega e dalla porta lo si sentiva  fischiettare e a tratti cantare. E in un certo vicolo del centro, da una finestra su in alto, arrivava talvolta un motivo operistico, non so che aria o romanza, ma un signore cantava qualche strofa di un’opera lirica.

Ecco, questa mattina mi è venuto da pensare che oggi non canta più nessuno, spontaneamente.
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Puoi girare tutto il centro storico, ci sono agenzie immobiliari, assicurazioni, uffici, banche, negozi, ma non c’è più nessuno che canta . 
 
Non so, sembra che in questo, qualcosa sia proprio cambiato.

Quel cantare era simile al canto d’un uccello, un usignolo, un canarino, non per il canto in se stesso, no!
 
Ma per il fatto che pareva sgorgare naturalmente. Come un traboccare...
Come un inno al mattino, u
n esultare per essere al mondo. Un ringraziare d’aver per compagni il sole, la luce, l’azzurro o le nuvole in cielo, il calore della gente intorno.
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Subito dopo, sono passato davanti alla Banca che stava per aprire. C’era un capannello di persone. Tutti in coda con carte, con documenti, con borse, le facce serissime, ognuno, cercando la posizione più vicina all’ingresso.

Poi… mentre sistemo la bici sotto i portici, una voce :
Ciaaaaaooo. Buona giornataaa ta-ta-ta-taaaa... ”
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Era Andrea, il fattorino della Banca,  quello che in tanti, chiamerebbero “handicappato”.

In quell’attimo, m’è  parso di sentire
ch’era lui  l’unico
ad esser contento e che quelle tre parole erano l’inizio della canzone che abbiamo tutti dimenticato.
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“Ciao Andrea!! Buona giornata anche a te!”



          [k]

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Commenti

  1. quanto mi piace quando scrivi così!

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  2. Ma ci stanno i nomadi di sottofondo
    che bella la voce del grande Augusto!
    Solo che la sento a tratti

    Vabbè buona serata

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  3. anch'io canto quando vado in bici...ma se c'è qualcuno lo faccio sottovoce!;-)
    Ho appena scritto un post musicale e ora leggo questo tuo..curioso

    dico che ci sono troppe radio..troppi cellulari con suonerie...Per questo nessuno canta più

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  4. Ma certo, è come dici, è Andrea, sono tutti gli Andrea del mondo che hanno la chiave giusta, non noi! Ho scritto una cosa di Hesse nel mio blog, molto tempo fa, a questo riguardo ed ho scritto molte riflessioni in merito nei miei personali diari di vita, come la storia di Lea Clara, una bimba come Andrea, che mi gridava"ciao, Veronichina!" tutte le mattine quando ci vedevamo e mi metteva addosso il buonumore.
    Comunque se ti può consolare, io spesso canto andando al lavoro, andando a fare le spese, andando in giro.
    Baci e grazie per gli interventi interessanti nel mio blog.
    Vera

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  5. Non so se questo ti può consolare, ma io canto spesso. E spesso mi trovo davanti sguardi stupiti, qualche volta però qualcuno canta insieme a me!

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  6. Mah, io canto praticamente sempre...
    Sotto la doccia, in macchina da sola, mentre sto andando al lavoro.
    Si, canto le canzoni dei Pooh e di Eros Ramazzotti e questo forse non è molto nobile, è un po' trash, però canto.
    E' vero, in giro si sentono più sbuffi e imprecazioni che canti.
    Ma ci sono anche tanti canti silenziosi che si levano ogni giorno e ci rendono la giornata più piacevole.
    A saper ascoltare.
    Ciao Klimt!
    ;D

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  7. Anche io canto spesso, anche in ufficio, ma sono di Napoli, non faccio testo.Comunque bella l'associazione canto- bicicletta, è un immagine poeticissima!!!

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  8. Forse non si canta più perché c'è poco di cui stare allegri. ;/

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  9. a volte capita che se sono per strada e sto cantando e qualcuno camminando si avvicina dalla parte opposta, mi chiedo quale parte di ciò che sto cantando potrebbe piacergli di più e quando ci incrociamo gli faccio sentire quel venticello di musica alzando un pochino il volume. mi piace cantare. sì adoro cantare

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  10. Parli con un caso anomalo: io canto e canterei ovunque!A parte il fatto di prendere lezioni di canto, ho sempre avuto un debole per lo stornello in libertà. Specialmente in bici: note sparse e allegre,tristi e malinconiche. Il canto è da sempre uno dei miei modi di esprimerimi, il preferito, forse, dopo la recitazione.

    Un abbraccio grande grande

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  11. cantare, fischiare.... saltare, correre ma soprattutto sorridere... io sorrido spesso e a tutti... in molti mi prendono per strulla.. beh in realtà non si fidano di una che sorride.. ma chi se ne frega?

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  12. :) mi hai ricordato un signore che abitava nel mio stesso parco, poco distante da me (nella casa a mare)... pedalava e cantava... quando se ne è andato mi sembrava davvero che a quel posto mancasse qualcosa... E' un pensiero triste ma è bello averlo ricordato, grazie a te! Un bacio

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  13. io canto!
    ..anche se spesso mi prendono per pazza! :)

    M.

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  14. Ehiiiii, dove sei? Ti aspetto con un nuovo post. Ciaociao, Vera

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  15. IO CANTO SEMPRE, CANTO A SQUARCIAGOLA MENTRE VADO IN BICICLETTA, E TUTTI MI GUARDANO MA E' BELLO CANTARE!!!
    SEMPRE E OVUNQUE!!!

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  16. qui qualcuno resiste, ma non è più come prima.
    bellissimo post.

    ;o)

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  17. Sai che è bellissimo questo post?
    E sai che anche io tante volte ho pensato, ma perchè non si canta più? Perchè possiamo andarcene per strada a parlare come degli imbecilli con l'auricolare del cellulare nelle orecchie, ma se io accenno un motivetto si girano tutti a guardarmi storto?

    Bhè sai una cosa... alla prossima attesa alla fermata dell'autobus, ti dedico una canzone...

    Un bacio enorme. E grazie del tuo commento, mi mancavi un casino!!

    Vale

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