I DIRITTI NON SCENDONO DAL CIELO, CARO RATZY....[K]

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Tratto dalla rubrica " LETTERE " di Corrado Augias
su Repubblica di martedì 25 ottobre 2005
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     In un bellissimo libro recente «Soldi e potere»
Ponte alle Grazie ed.), Niall Ferguson rico­struisce il dibattito storico sulla democrazia a partire dai persiani così come li racconta Erodoto nel terzo libro delle “Storie” La con­clusione è che una comunità politicamente democratica cominciò a trovare propugnatori solo nei secoli tra diciassettesimo e diciot­tesimo «ancora nell’Ottocento erano relativamente pochi quelli disposti a prendere in considera­zione il suffragio universale».
    
In questa lentissima avanzata durata ben più di venti secoli nessuno ha mai nemmeno accen­nato al fatto che i diritti dell’individuo potessero avere ascendenza divina, anzi di più: che diritti dell’individuo e del cittadino fossero concepibi­li. Il signor Bonesso cita la dichiarazione dei di­ritti dell’uomo e del cittadino frutto della Rivo­luzione francese, fine XVIII secolo. Quel fonda­mentale documento prova che la democrazia e i suoi diritti sono il portato di una scelta e di una lotta politiche; se qualcuno li avesse “creati”sa­rebbero esistiti ab origine; avendo invece origine molto ‘umana’ si possono perdere facilmente, a volte basta essere un pò distratti e se ne vanno.
  
Il papa ha piena facoltà di dire ciò che dice, in cuor suo egli sa certamente di essere contraddet­to dalla storia; il suo fine essendo però politico e non spirituale passa sopra a questo ‘dettaglio’ come ogni uomo politico nel corso della sua azione.
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... al papa non bisogna dire ‘bravo, bravo’ per poi fare il proprio comodo. Bisogna combatterlo lealmente o altrettanto lealmente obbedirgli. Quanto al voto dei cattolici mi pare che siano in parecchi a tenerselo buono.

 



 




Inutile  dire che il commento di Augias mi trova perfettamente d'accordo.
Il punto che emerge ben chiaro è proprio questo: i diritti "si conquistano" e si mantengono, si ampliano o si restringono in un costante braccio di ferro con chi quei diritti vuole comprimere o eliminare. Le lotte dei decenni scorsi non sono state fine a se stesse.Chi ci ha preceduto ci ha consegnato un patrimonio di diritti e doveri in quanto cittadini di questa repubblica.
Noi oggi siamo chiamati a rinvigorire quella tradizione di partecipazione al sociale al dibattito continuo e trasversale che anima qualsiasi società democratica.
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Non possiamo colpevolmente ignorare le grandi questioni che caratterizzano il "tempo nuovo" che viviamo,  ma nemmeno accantonare quel patrimonio di diritti ricevuto dalle generazioni precedenti che siamo chiamati ogni giorno a difendere con l'attenzione vigile, con una tensione civile  e la costante sorveglianza di ciò che avviene nel "Palazzo" e all'interno della società .



[ k ]



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Commenti

  1. Guarda "K" che il tuo "cuore a punto interrogativo" rischia di contenere le mie cifre affiancate alle tue con tanto di freccia che lo trafigge...se continui così!!!
    Attento dunque ;)

    P.s. In genere, però, a parte cose come queste, non adoro Augias...

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