PASOLINI ......[CITAZIONI]

 

Pasolini è stato il compagno fraterno, severo e fragile, di più di una generazione, interprete lucido dei mali della società italiana e incarnazione estrema di un esistenzialismo "moderno" che proviene però dal nostro passato più antico. Grande saggista e critico letterario della seconda metà del secolo, ma quasi per obbligo (aspirava infatti ad essere poeta). Il suo "sguardo" poetico, presente in ogni sua pagina, è capace di cogliere - per intuizione - quella Realtà che invece sfugge a politici, giornalisti, burocrati, professori. E anzi, insieme a pochi altri come Carlo Levi e Elsa Morante ci ha mostrato la differenza irriducibile tra reale e irreale, tra presente concreto e futuro astratto, tra la vita tutta intera, inseparabile dalla morte, e l'ossessione "borghese" di possederla. Pasolini non può amare il mondo poiché se ne sente escluso, ma ne ha una struggente nostalgia. La sua opera sta sempre al posto di qualcos'altro: non scrive tanto poesie quanto saggi sulla poesia, non film ma saggi sul cinema, non romanzi, ma saggi sul romanzo. E così la sua esistenza, nella quale è condannato sempre a giustificarsi, sembra stare al posto di un'altra esistenza, in cui invece è accettato "naturalmente" dagli altri e dalla società. Una passione intellettuale, la sua, che potrebbe ispirare qualsiasi nostra libera riflessione sul mondo in cui abitiamo, e che appare sempre coinvolta dalla realtà stessa che intende conoscere o interpretare.
 
 
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Alla mia nazione
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico ma nazione vivente, ma nazione europea: e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,governanti impiegati di agrari, prefetti codini, avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi, funzionari liberali carogne come gli zii bigotti, una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino! Milioni di piccoli borghesi come milioni di porcipascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti, tra case coloniali scrostate ormai come chiese. Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,proprio perché fosti cosciente, sei incosciente. E solo perché sei cattolica, non puoi pensare che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
  P.P.P..
 
 
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Commosso dalla mia infelicità
Commosso sulla mia infelicità, felice credo nel conforto della parola che svela, che degrada.Temo solo la morte, il puro fatto della morte. Tutto il resto si gioca.
P.P.P
 
 
 

tratto dall'INTERVISTA
a FILIPPO LA PORTA
autore di :
Pasolini, uno gnostico innamorato della realtà.
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Perché ancora oggi non si può prescindere
dal confronto con Pasolini?
«Per la mia generazione,
che nel ’68 aveva 16 anni, Pasolini ha contato forse più di ogni altro.Ne è stato l’interlocutore principale, sotterraneo o esplicito, più di qualsiasi leader politico. Ci faceva arrabbiare, ci scandalizzava, ci costringeva a riflessioni scomode, nutriva in modo originale la nostra immaginazione critica, ci parlava in modo sempre urgente, drammatico, sincero appellandosi non a ideologie ma a una percezione comune delle cose, all’osservazione empirica della realtà.
Occorre riconoscergli per intero una posizione centrale all’interno del "canone" letterario, un rilievo assoluto, come principale saggista "libero"italiano della seconda metà del ’900»...
È vero che Pasolini aveva già scritto e previsto tutto ciò che sarebbe accaduto (crollo dei valori, della società...)?
«Sì, ho l’impressione che  la variegata produzione ispirata ai no-global non  faccia che ripetere e declinare il suo discorso sull’omologazione.Certo,  è un concetto da rileggere e aggiornare.Mi servirei dell’ossimoro-figura cara  a Pasolini  "omologazione differenziata": ad esempio in una vetrina  di Los Angeles ho visto 30 Barbie diverse - bianca, nera, gialla, mondana, domestica, frivola, seriosa - ma tutte, inesorabilmente, Barbie»
 
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0Se qualcuno mi chiede
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Se qualcuno mi chiede (e qualcuno me lo chiede) dove vado con me, risponderei di non saperlo. Ho avuto fin nel ventre materno, con la gioia,  questa sicurezza in una vera,  assoluta, inconoscibile irrealtà.
                                                                P.P.P








 
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,.Introduzione
     ... el vuelo! el vuelo! el vuelo!                                               A. Machado

A Casarsa nasceva, un giorno, il sole:  e io dov'ero?
Nella schiuma lieve iridata del sonno, con il cuore dentro un soave bozzolo di luce, volavo. Estasiato, senza ali,  volavo a mezza strada tra la terra e il cielo, volavo nella luce delle campagne illuminate in sogno.
                                                   P.P.P

Commenti

  1. Stupenda l'ultima. Pasolini, un precursore dei tempi politici, un genio compreso in parte solo poi......
    Non lo conosco ma mi avvicinerò a lui, voglio farlo da molto.
    In questi giorni sono un po' assente dal blog perchè ho due ospiti a casa mia da portare in giro e con cui passo tutto il mio tempo. Ti mando comunque questo veloce saluto. Tutto ok? Grazie del commento sul libro, dobbiamo "parlarne", ho cose da dirti, confronti da fare.
    A presto, Vera

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  2. Bel post Carlo
    compliments...
    io dopo i tuoi rimproveri
    ho postato...
    vedrai....

    Buona domenica caro

    chela

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  3. c'é in Caro Diario una sequenza di Moretti che in vespa raggiunge l'idroscalo per vedere quello che resta della scultura in ricordo della morte di Pasolini..

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  4. Lo so lo so benissimo mi è rimasta scolpita dentro quella scena..con il sottofondo di Keith jarret che la rende meravigliosamente struggente.

    Amo il cinema proprio per questi regali, inaspettati e puri.

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  5. volevo lasciarti questo link
    e un saluto :-)
    http://www.unita.it/speciali/pasolini/html/pasolini.html

    Aurora

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  6. to Hjlaurora :
    grazie grazie davvero!per il regalo
    ti ho scritto un msg sulla comm in risposta al tuo "non avere più gli attimi"
    buonanotte carissima!

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