. Il Cavaliere al Quirinale: non ci dormo la notte di EUGENIO SCALFARI
.............. Si dice: bisognerà pur parlare di programmi concreti e non più soltanto di strumenti per organizzare il consenso. Certo, bisognerà parlarne. Quali provvedimenti prendere per rilanciare l'economia, risanare una finanza dilapidata, organizzare il nuovo mercato del lavoro e il nuovo stato sociale, rendere efficienti la giustizia, la scuola, la sanità. Affrontare il problema dell'immigrazione. Delineare una politica europea e occidentale di sviluppo e di pace.
Misurarsi con i nuovi problemi della bioetica. Tutelare la libertà religiosa nel quadro della laicità dello Stato e delle pubbliche istituzioni.
Ma non si parte da zero. Molti di questi problemi sono già stati esaminati e anche messi in atto con buon successo dai governi di centrosinistra tra il 1993 e il '99. Da allora ad oggi lo studio di queste questioni è stato approfondito e aggiornato. In realtà la domanda di programma ha già gran parte delle sue risposte a cominciare da maggiore equità nella tassazione del lavoro e del profitto rispetto alle rendite e ai cespiti improduttivi.
I programmi concreti li fanno i governi quando hanno in mano l'eredità ricevuta dal predecessore e le carte che documentano la situazione. Già sappiamo purtroppo che l'eredità dei cinque anni di berlusconismo sarà pessima.
Sappiamo anche che il requisito essenziale per ripartire è riposto nella fiducia dei mercati interni e internazionali, un bene immateriale senza il quale non c'è programma che vada a buon fine.
Ciò detto, la coalizione sfidante dovrà indicare entro gennaio i suoi obiettivi e le sue priorità. Quanto alla coalizione sfidata, essa non sta dicendo nulla che attenga al futuro. Nel presente sta solo avvelenando i pozzi, come ho già scritto domenica scorsa. Li sta avvelenando con una legge elettorale che renderà il sistema ingovernabile e con una legge finanziaria compilata, come ha detto Romano Prodi, da un governo in fuga: blocca le spese fino alla fine del 2006 e lascia in eredità agli anni successivi una molla pronta a scattare per recuperare il pregresso. Basta una cifra per denunciare l'inconsistenza di questa classe di governo: erano previste nel 2005 entrate da vendite di immobili per 8 mila miliardi; ne sono entrati fino ad ottobre 600. La differenza la trovate nell'azzeramento dell'avanzo primario e nell'aumento senza più freni del debito pubblico e del deficit.
Chiedete programmi all'opposizione? Stesse a me dirlo (per fortuna non ne ho alcun titolo) direi: facciamo il contrario di ciò che hanno fatto e basterà fare il contrario, per far bene.
L'obiettivo di Silvio Berlusconi se dovesse vincere le elezioni è ormai apertamente dichiarato: vuole andare al Quirinale. Per questo ha bisogno di fare approvare la legge "salva-Previti"; in realtà è una legge "salva-Berlusconi" senza la quale non potrebbe prendere il posto di Ciampi.
Per questo vuole anche abolire la "par condicio": l'obiettivo è quello di assordare gli italiani con un fuoco mediatico senza precedenti, per metà a costo zero per lui che è proprietario di metà delle emittenti nazionali, le quali dal canto loro (cioè dal canto suo) ci guadagneranno sugli spot degli altri competitori.
Tutto pur di vincere. Poi dal Quirinale e col suo partito aziendale in Parlamento i giochi continuerà a farli lui fino al 2013.
Ci pensate? Dove è stato Ciampi, potremmo avere Berlusconi. Per altri sette anni. Io non ci dormo la notte.
E voi?
(16 ottobre 2005) . : |
:o) :o) :o)
RispondiElimina