UN BAMBINO E LA NEVE
LA PRIMA NEVE
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Mercoledì per la prima volta in questa stagione è comparsa la neve sulle colline cesenati. Cesena è infatti adagiata in pianura, nel punto esatto dove questa, incontra il mare ondulato delle colline che salgono verso l' Appennino.Per un pò di tempo i fiocchi sono scesi fin sopra la città.
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Io li osservavo scendere dietro i vetri della finestra, guardando in alto contro il cielo scuro. Ed è stato in quell'attimo che mi è riaffiorato un ricordo. Uno di quei ricordi che restano sepolti dentro, per anni e anni, a volte per decenni interi. Poi un giorno, quando proprio non l'aspetti, ti si presentano come un dono improvviso.
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Per questo, nel momento in cui l'ho afferrato, in quell'attimo in cui me ne sono riappropriato, ho provato una gioia incontenibile. Come quella che si proverebbe se improvvisamente, qualcuno venisse ad offrirci la possibilità, per una volta, per una volta soltanto, di rivivere un pomeriggio lontanissimo di quando eravamo bambini.
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E questo è successo. In quel mio portare gli occhi al cielo, in quel guardare, nell'accecante bianco dei fiocchi, mi è sbocciato dentro, il ricordo nitido, precisissimo, di un lontano pomeriggio di dicembre.
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Me ne ero del tutto dimenticato e invece in quel mio guardare di ora, mi è tornato in mente l'esatto mio guardare di allora, appena uscito di casa. Ero un bambino di quarta elementare. Avevo finito i compiti quel pomeriggio e fuori nevicava da qualche ora. La luce si stava già indebolendo. Fu allora che decisi di uscire sotto la neve.
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In quell'attimo, in quel mio sguardo dentro la neve pesante e farinosa che scendeva abbondante, ho ritrovato ogni cosa. Allora è tornato anche il mio gesto: il togliermi guanti e berretta e posarli sul muretto sopra il soffice bianco. L'aprire le braccia, le mani ben stese coi palmi all'insù, per poi camminare cosi, con la faccia completamente girata verso il cielo, e guardare nel bianco, fino a non poter tenere più gli occhi aperti. E continuare a camminare nel silenzio assoluto. E camminare con gli occhi serrati, fino a non sentire più nulla, se non l'arrivo dei fiocchi sulla pelle.
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Per quel bambino, quei fiocchi sul viso erano baci. Ne era certo. Arrivava a sentire in quei fiocchi pungenti, i baci che qualcuno lontano-lontano, invisibile ai suoi occhi, gli voleva mandare. Quei baci, quei fiocchi.. erano lì, a dirgli che qualcuno l'amava
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Per questo anche oggi la neve a quel bambino piace terribilmente.
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Ecco perchè nell'attesa di una nevicata imminente quel bambino respira ancora un profumo di festa.
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Ecco perchè ancora oggi, quando guarda cadere la neve, ritrova quell'amore segreto e si sente contento.
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[ k ] | ||
:-)************
RispondiEliminaI ragazzi che si amano si baciano in piedi
RispondiEliminaContro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
(J. Prevert)
...pura magia...la sinfonia le tue parole..lo spirito del gabbiano...una carezza...magico sabato...ilmercantedisogni
RispondiEliminaecco, cosi' scopro che lei e' di Cesena :)))
RispondiEliminada noi la neve la guardiamo dalla costa lassu in apromonte, ma nevica solo ogni trenta anni qui vicino al mare
un abbraccio, buona domenica
marietta :)))
è incredibile! anche io ho un ricordo simile, quasi identico. da bambina quando nevicava andavo in cortile e restavo minuti interi con le braccia aperte e il viso rivolto all'insù, con la bocca aperta :)
RispondiEliminai fiocchi di neve per me erano farfalle che danzanvano al ritmo della musica del mio cuore.
oggi ho avuto lo stesso pensiero, camminando tra la neve che scendeva a larghe falde.
questi sono i ricordi più belli, quelli che ci rendono unici perchè conserviamo in noi il bambino che siamo stati. prendendolo per mano.
grazie, di cuore.
Blue
bella immagine, grazie.
RispondiEliminaciao, stai bene.
Blog carinissimo. E bellissima l'idea della colonna con le locandine. In gamba!
RispondiEliminaDEDICATO A TE, KLIMT
RispondiEliminaNon voglio che ti allontani,
dolore ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, nè qui, piu' oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto cio' che fu.
In quella realtà sommersa che nega sè stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
di essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
la tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potro' sentire,
sarai per me, dolore
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, si,
che la sto amando ancora.
PEDRO SALINAS
mi hai commossa con il tuo commento. sentire che qualcuno prova le stesse emozioni e sa condividerle è fantastico e fa bene all'anima.
RispondiEliminanon sono umbra, vivo in lombardia, in brianza, dove ieri la neve è stata davevro abbondante.
ciao e grazie ancora.
Blue
C'è il treno e c'è la neve:
RispondiEliminapotessi portartene un poco
come pegno del mio amore -
sarebbe un bel regalo di Natale -
C'è la musica, il treno
c'è la neve, fuori
un paesaggio quasi irreale
come quello che sto vivendo.
Un bel niente, invece,
io e la neve siamo reali,
io calda, lei fredda -
due diversi modi di porsi,
ma entrambi così veri -
Puoi toccarci, se vuoi.
.....ciauu molto bello il tuo blog e la neve poi.... anch'io parlo di neve e sto su qul ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, l'ho guardata cadere sul grande fiume della Lucia che dava l'addio ai monti...
RispondiEliminasono passata ancora a ringraziarti, sul filo del ricordo ho intrecciato parole.
RispondiEliminaciao carlo, un sorriso
Blue
la natura non ci può che meravigliare...quale bambino non ama la neve?un caro saluto
RispondiEliminaGrande significato in questo ricordo e nel rinnovare la gioia di vedere cadere la neve, la neve che copre, adorna, rende uniforme, lucente, abbagliante il contorno delle cose, e dei pensieri.
RispondiEliminaBello.
Giulia
Carlo....
RispondiEliminaahahahahahahah!!!
RispondiEliminacentratooo!
ma ora vedi se non mi vendicooo!
non sperare di cavartela cosi!
ora prendo una palletta di neve e te la faccio scivolare fra la nuca e il maglione! :o)
:-ppppppppppppppppp
.o) :o) :o)
A parte gli scherzi
grazie per essere passata, nebula!
un bacione!
ma se ti ho sballato la colonna del blog...toglila quella gif...ne ho fatta un'altra ihihihihih....
RispondiEliminaciao carlo...mi hai fatto ridere ahahahahhaaha ^_^
pero' quella di prima era piu' bella ihihihih :))))
RispondiEliminaStupenda la prima foto.
RispondiEliminaIl tuo ricordo è dolcissimo. Di un bambino forse poco amato.
Chiara
si, mi ritrovo perfettamente in quel bambino,
RispondiEliminaho vissuto la mia infanzia in montagna e ogni nevicata era diversa, allegra le prime volte, quanti angeli ho creato!
poi quelle "pesanti" e alla fine solo nevicate stanche e buie,
tanta era la voglia di primavera e di sole.
un abbraccio al tuo mondo e che l'anno nuovo sia pieno di serenità e salute,
Cesy
:-) ........
RispondiEliminaArancia Azzurra