Tu non conosci
il succedersi dei giorni sulla collina.
Tu vivi altrove
Tu che le passi accanto
non sai la vita che
la vive
E se la fissi, essa ti respinge,
instancabile e ferma
-
Tu non sai l’erba.
.
Il verde Aprile d’erba.
E l’erba ruvida di Giugno
e l’erba pallida delle rive a Febbraio,
schiacciata dal gelo
E l’erba dell’infanzia, cosi viva e alta
e rumorosa dentro cieli di maggio.
.
.
Tu che la guardi oggi,
non conosci il prodigio ch'essa racchiude.
,
Tu che la fissi non sai i volti e i giorni
ch’essa trattiene.
.
Potrei portarti su nei colli e dentro i prati.
Potrò spiegarti i verdi e i mesi
che in essa mischiati trascolorando, passano
.
E i muschi nelle ombre rivolte a Nord
E la tristezza del Novembre
.
Forse, ti parlerò un giorno..
.
Ti parlerò un giorno d’erba
e saprò, di tacere
Vorrei parlarti della mia erba,del mio prato,delle corse,dei giochi,dei sogni della gioia e della tristezza e della nostalgia... solo lui sa,da sempre....
RispondiEliminaUn Bacio
Picci Po'
Le cavalcato sui prati, l'erba verde calpestata dagli zoccoli dei cavalli............
RispondiEliminache nostalgia
solare
non ricordo il nome del brano.
RispondiEliminaForse Amapola, ma potrei sbagliarmi.
Sì è il rumore di
quell'erba verde, dentro.
bonjour :-)*
si è quella: Amapola.. quella che ascolti ora. mi pareva si accostasse bene a questo che ho scritto
RispondiEliminaC'è speranza e promessa qui....bello! Vera
RispondiEliminaCom'erano gli Stadio?