VENGA LA MORTE.L'ASPETTO!
La Morte vorrò che mi guardi in faccia. |
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Che sappia reggere il mio sguardo. | |
Ch'abbia il coraggio di non mentire di non arrossire di non esitare mentre recide questo mio cuore zampillante questo pesante scrigno affondato nel mare e ricolmo di Vita |
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Che giunga, l'aspetto . | |
Venga infine, travestita da amante discinta da vergine o regina, da puttana o da eterea etera libertina |
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Abbia il coraggio! Il coraggio di sostenere il mio sguardo e di fissare l'abisso illuminato che hanno scavato in me le stagioni |
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Che mi guardi senza staccare gli occhi e senza fine succhi dalle pupille l'intera luce |
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Venga a suo tempo la Morte. L'attendo vivo l'attendo alzato, dritto. |
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E che mi guardi perdutamente mentre la sua mano e la sua bocca m'estraggono dal cuore il seme caldo l' ultima stilla del tempo Ultima goccia preziosa e vana del mio sperma dono che dono, eterno, a sua sorella Vita. |
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Nell'aria, salirà lieve, impalpabile | |
librandosi appena verso il nuovo viaggio | |
nel cielo d'un ignoto maggio, | |
candido il fiocco di pioppo... | |
Ultima neve per il mio occhio | |
[ k ]
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senza parole.
RispondiEliminati prego!!!
RispondiEliminanon mi parlare di morte!!!
noon adesso...
sto troppo male!
da slacciarti la cravatta
RispondiEliminaoh mamma...
RispondiEliminaa quando il nuovo template? ;)
la morte...gia'...
RispondiEliminabell'argomento...quasi mai affrontato se non nelle occasioni tristi...
a me non fa paura la morte...credimi!
forse perche' penso che non finisce tutto...forse perche' sono convinta che sia solo un passaggio... o forse perche' ... chi lo sa :)
invece cosa mi fa paura è la sofferenza, sia fisica che psichica, se la morte fosse accompagnata da lei...
mi fa paura la sofferenza che proverebbero le persone che mi vogliono bene...mi fa paura la sofferenza che proverebbe mio figlio...il mio miglior amico...la mia miglior amica...
mi fa paura la visione di me fredda e bianca...vista con gli occhi di chi mi sta intorno...
vorrei che nessuno mi vedesse cosi'...vorrei che il ricordo che rimane fosse della Donatella che ride...
basta...non scrivo oltre...:)))
buona domenica Carlo ^_^
Dunque dunque, fammi capire: io penso alla mia vecchiaia e tu alla tua morte? Benissimo, direi, meglio prepararsi psicologicamente!!!!! Un abbraccio, Vera
RispondiEliminatrovo singolare il tabù che esiste in Italia nel parlare e trattare dell'argomento "MORTE".
RispondiEliminaNon credo che sia indispensabile parlarne con l'atteggiamento
superstizioso di chi parlandone,
"si tocca".Anzi lo trovo un atteggiamento di un provinciale unico!
Uno dei caratteristici difetti italiani
per cui siamo noti nel mondo, purtroppo.
Trovo singolare, che in nessun altro paese, così come in Italia,
esista questo Tabù assoluto.
E anzi credo proprio sia una contraddizione estrema
ciò che accade,
in un paese teoricamente "CATTOLICO"!
Se non sragiono,
per un cattolico, la morte dovrebbe essere semplicemente "passaggio"
se non addirittura "liberazione"
Bene, in un siffatto paese invece la Morte, sembra essere un argomento proibito a priori.
Non è strano ?
Non è ridicolo forse?
Ci penso e.. sorrido :o)
ecco un altra buona ragione
per NON DIRMI CATTOLICO
e in questo caso,
il sorridere non vuol dire
non essere serio
..ihihihihihihihihih...
Mio amato amico, Le è mai venuto in mente che è impossibile leggere con questa musica?
RispondiEliminaOra mi devo fare un giro di passione, ballando da sola e dopo un bicchiere di acqua fredda, una volta azzerato il volume, aperta la finestra e scacciate tutte queste note che mi sfrigolano nella pancia e altrove, proverò a leggere e commentare.
Lei queste cose così struggenti -coracon, alma, buio, sogno...- non le può fare impunemente quando ha ospiti sensibili e appassionate, seppur "mature".
A tra un po', quando mi sarò ripresa.
lei carissima puo regolare il volume nell'apposito riquadro ..o zittirlo del tutto..
RispondiEliminaa suo piacere
per il resto, al suo buon cuore
ognuno si esprime
secondo le proprie "cor-de"
:o) :o) :o)
Mio caro K. questa volta non sono d'accordo ;)
RispondiEliminaIl popolo che più d'ogni altro (almeno stando alla mia esperienza!) 'rimuove' alla grande l'idea della morte...indovina qual'è??!! Ma sì, che "ce lo sai"...è quello che ha un meccanismo di rimozione -in ogni cosa che non gli garba- pari solo a quello dei suoi stantuffi petroliferi...
Hai letto Iil mondo nuovo" di Huxley? Beh, gli americani l'han fatto diventare un 'sillabario per bambini'....
Peccato non abbia conservato un articolo -esilarante- sul loro modo di concepire il rapporto coi defunti (cimiìterialmente parlando...) con tombe concepite come "casette a schiera" con tanto di campanello e segreteria telefonica incorporata...con la voce del morto (adeguatamente imbellettato) disteso 'lì dietro a rispondere....
Quando anni fa andai a New York (proprio un'ironia della sorte, andare a New York. io che viaggio meno di Lao Tze!!!) anadavo quasi ogni giorno al Metropolitan Museum (per sentirmi un po' più a casa; )...). Bene, vogliamo parlare della sezione egizia? Avete presente le nostre (vaticano, Torino etc)? beh....dimenticatevele! Lì, talmente è censurata ogni idea di morte, che le mummie...non ci sono! Solo tanto splendore oro-turchese e l'apparire 'birichino e ammiccante' di un lembo di garza all'interno dei sarcofagi....
Per parlare SERIAMENTE vogliamo poi dire qualcosa della censura ostracista alle immagini delle bare dei soldati caduti in Iraq?!?
Tu dovresti ben sapere tutto questo dato ciò che hai scritto da me! Se no....consideralo un'aggiunta al tuo commento al mio post...
Ti bacio :)
Ci sono. Qua la zampa.
RispondiEliminaSono atea e così legata alla vita che non temo la morte.
L'ho vista in faccia, mi ha accarezzata facendomi un male cane alle carni, ho opposto resistenza pensando a figlie che reclamavano ancora aiuto di mamma, stanca ho lasciato che mi accarezzasse, ancora pensando alla mia vita piena comunque e malgrado, ai segni lasciati per via, comunque e malgrado, a gioia e emozione di vita, comunque e malgrado.
Ero su una lettiga, sola, in un corridoio di ospedale di una città non mia, lontana da figlie, come una cosa posata e dimenticata in attesa che medici e chirurghi decidessero altrove se giudicarmi un'isterica o una con qualche problema, se quel dolore che mi stava dilaniando dal giorno prima fosse causa o effetto o sintomo di ciò che non sapevano.
Gli ero arrivata lì in abito da sera lungo, crespo di seta rosso piccione, rubini alle orecchie, un filo di perle al collo.
Non potevo essere che un'isterica -che per giunta non urlava, ma raccontava tentando sorriso dolore- una ricca isterica snob per tutti tranne che per un dottorino del Pronto Soccorso, figlio del nostro capocerimoniere ad una cena ufficiale, cena in cui io affiancavo -finchè non giunse l'orrore- tra candelabri e damaschi in antiche stanze affrescate il direttore generale nel ricevere gli ospiti -sindaco, altri direttori generali, capi di dipartimento, ispettori e pure un ministro, forse due, delegati stranieri, Ocsa, CE-.
Ero lì senza più forze, dopo una notte impossibile in un camerata di donne tutte tutte dolenti, io di più ancora, sorridendo alla morte gentile, ero lì sola nel corridio lungo, sorridendo alle figlie che ancora non sapevano -ciao ragazze, credete in voi, per favore piangete poco, sapete che mamma ama sorriso, siete forti anche se ancora non lo sapete-.
Passò un'infermiera davanti a quella cosa informe, abbandonata, un telo verde a coprire corpo senza più crespo di seta rosso sangue di piccione, le perle e gli orecchini chissà dove, si fermò e cominciò a schiaffeggiarmi urlando Signora e poi Aiuto e poi Forza e poi Sù e poi Coraggio e poi Resista.
E le diedi retta con fatica di respiro, di membra già più non mie, fino alla voce dell'anestetista che mi chiedeva se e quanto fumavo e alla mia risposta previde catastrofi post operatorie, fino al mio dire Attenti ai rubini non miei li devo ridare, fino alle voci degli uomini in maschera che sfumarono improvvise nel nulla, io nulla pure, nessun dolore.
Alla faccia dell'anestesista non ebbi catastrofi postoperatorie, malgrado le mie tante Ms e Malboro, sopravvissi, lentamente con pezzi in meno di me.
La morte non fa paura. La morte è gentile con noi, crudele lo è forse per chi rimane, per chi rimane e non sa ricordare, incapace, gioia di vita, ma solo abbandono.
Dobbiamo, dovremmo, lasciare andare quelli che se vanno, accompagnandoli con forza e coraggio di sorriso, serbandoli in noi vivi, i loro segni con noi su di noi.
Dobbiamo, dovremmo, lasciare andare quelli che se ne vanno, che se ne devono andare, accompagnandoli con forza e coraggio di sorriso, serbandoli in noi vivi, i loro segni con noi su di noi.
RispondiEliminaDovremmo andarcene rendendo leggero il nostro addio a loro e il nostro Dove mi porti? alla Morte.
fratelloneeeee!
RispondiEliminaho trovato un programma che crea quell'effetto e sto imparando a pasticciare con i codici htlm del template.. un po' per volta
se hai una foto o qualcosa a cui vuoi dare quell effetto non hai che da spedirmela! ;) un abbraccio
ps.. ho letto il primo capitolo del libro, si paziente e vedrai che ... :)
Un abbraccio a Maria...
RispondiEliminagrazie di cuore per TUTTO...avevo scritto la 'prima manche ' di commenti in giro e sarei passata adesso anche qui ma...mi ha preceduto signor klimt ;-)))))
RispondiEliminaun bacione grande grande
marietta
Io sono attaccatissima alla vita
RispondiEliminasolare
rifletto..sulla vita che vivo, sulla morte che arriverà e le note che ascolto.
RispondiEliminaSul variegato mondo spalancato a noi,su quel che lasciamo in vita e conserviamo in morte.
Siamo fortunati noi tutti, cattolici, cristiani e atei se le ali che abbiamo sappiamo utilizzarle.
Grazie a tutti della riflessione.
Mi piace molto questo blog!
C.
...tutto quello che sò della morte è che un giorno arriverà con la sua falce e mi reciderà dal campo della vita, tutto quello che faccio per rallentare la sua corsa verso di me è correre e vivere più posso tutto quello che la vita mi offre..
RispondiEliminatutto quello che vorrei dalla morte è che non arrivasse mai..
ma quello che è certo della morte è che quando lei arriverà io non ci sarò più...
non temo la morte.
RispondiEliminal'aspetto.
l'aspetto vivendo.
dovrà cogliermi viva.
Magari durante un lungo atto d'Amore.
E sarà bello anche morire.
Fosse anche domani.