IL CUORE SPARPAGLIATO
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Canzone del maschio e della femmina | ||
Il frutto dei secoli Mi ricevi come il vento la vela. Ti ricevo come il solco il seme. Addormentati sui miei dolori, se i miei dolori se i miei dolori non ti bruciano, legati alle mie ali, forse le mie ali ti porteranno, dirigi i miei desideri, forse ti duole la loro lotta. Tu sei l'unica cosa che possiedo da quando persi la mia tristezza! Lacerami come una spada o senti come un'antenna! Baciami, mordimi, incendiami, che io vengo alla terra solo per il naufragio dei miei occhi di maschio nell'acqua infinita dei tuoi occhi di femmina | ||
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passionale, romantico...splendido come sempre..
RispondiEliminaanche questa volta le calde parole di pablo, sono entrate nel mio cuore...
grazie carlo!
baci!
cavoli....io e te per terra che ci rotoliamo e ci picchiamo dietro le compagne?
RispondiEliminaCarloooo....ma come ti viene in mente!!! Come sempre mi ha fatto morir dal ridere....:)))) Sei troppo simpatico :)
Ti invio la mia email in splinder...
cosi' finiamo finalmente sto lavoro eh? Che mi sono stufata di aspettare sul portone con sto freddo....^_^
Ciao Amico......:)
le righe scritte....come sempre ti rispecchiano...:)
Questa di Neruda è una poesia da rimaner senza fiato. L'ho letta e riletta qui da te ed ora la stamperò e la rileggerò tante e tante volte. Il ricordo è vicino ma ho tanta voglia di serenità. Vera
RispondiEliminaPerò, Carlo, quanto bene e quanto male sa fare l'amarsi! Meglio l'amicizia, forse.......dovrò ricredermi sulle mie teorie sull'amicizia?
RispondiEliminaBacioni, buona serata, Vera