Nelle mie ricerche sull'argomento trovo questa notizia importantissima per i malati oncologici che, come me, hanno fatto richiesta per ottenere il riconoscimento di invalidità previsto dalla legge 104, sentendosi rispondere "l'accertamento da parte della commissione avverrà tra circa 70 giorni, eh?!?".
Copio ed incollo!
NUOVE NORME
Il diritto all'invalidità
Approvata una norma sull’accertamento dello stato di handicap in situazione di gravità. Un aiuto ai pazienti oncologici e ai loro familiari, per curarsi in tranquillità conservando la propria attività lavorativa
di Elisabetta Iannelli
Quindici giorni invece di un anno. Ecco quanto dovranno aspettare da ora i malati di cancro per vedersi riconosciuto un diritto fondamentale per la gestione della malattia e utile anche per chi si prende cura di loro: quello relativo al riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap in situazione di gravità.
Il Parlamento ha infatti approvato in questi giorni una norma (inserita nella legge di conversione del D.L. n.4 del 16 gennaio 2006) che stabilisce che l’accertamento dello stato di handicap in situazione di gravità e dell’invalidità superiore al 50 per cento (condizioni normalmente riconosciute al malati di tumore in fase acuta) debba avvenire entro 15 giorni dalla domanda presentata presso la Asl territorialmente competente. La nuova legge ha previsto, inoltre, che l’accertamento da parte della commissione di prima istanza sia immediatamente efficace, senza che il malato debba attendere, come prima, l’ulteriore deliberazione di secondo grado della commissione medica periferica. Fino a oggi, infatti, era necessario un doppio passaggio: dopo l’esame da parte della commissione della Asl di competenza, la pratica doveva ricevere il via libera definitivo da un’altra commissione medico-legale (fino allo scorso anno ministeriale, dal 2006 dell’Inps). L’intero procedimento non doveva di norma superare i nove mesi, ma mediamente l’attesa era di circa un anno e talvolta anche di più.
Per quanto riguarda il malato oncologico, la fase acuta della malattia e delle terapie antineoplastiche, di solito, non si protrae continuativamente per oltre un anno, date le peculiari caratteristiche della patologia. In genere, dopo alcuni mesi, il tumore si è stabilizzato, e viene tenuto sotto controllo mediante apposito follow up o una terapia adiuvante, oppure può aver già fatto il suo corso. Per queste ragioni, la concessione dei diritti derivanti dallo stato di invalidità e di handicap, spesso solo temporaneo, necessita di provvedimenti immediati già al momento della diagnosi, che consentano al malato di accedere rapidamente a tutti i benefici socio-economici e alle tutele cui ha diritto. Nel caso dei pazienti in fase acuta di malattia, le lungaggini burocratiche per l’invalidità si tramutano di fatto in negazione del diritto riconosciuto e garantito, cosa che rappresenta un’evidente contraddizione in termini.
Come noto, il riconoscimento dell’invalidità ha essenzialmente due tipi di conseguenze: un assegno mensile che, se inviato in ritardo, può causare un notevole disagio anche se giunge – spesso dopo un anno - con gli interessi legali, e i permessi retribuiti per assentarsi dal lavoro, validi per il malato ma anche per un familiare (la legge 104/1992 prevede infatti che il paziente o un suo parente abbiano a disposizione tre giorni al mese di congedo retribuito dal lavoro). La mancata fruizione di quest’ultimo diritto non è recuperabile. Se per un anno non si è potuto usufruirne e si è fatto ricorso a ferie, permessi, giorni di malattia, magari rischiando di perdere il lavoro stesso o dovendo ricorrere a sotterfugi, non c’è modo di avere, successivamente, un risarcimento né economico né, tantomeno, in termini di giornate lavorative.
Per questo, la norma appena approvata è molto importante: permette a malati e familiari di curarsi in tranquillità e, al tempo stesso, di conservare la propria attività lavorativa e, nei limiti del possibile, le proprie abitudini di vita. Questo risultato è stato conseguito grazie al grande impegno profuso nell’iniziativa dalla Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo), che rappresenta più dell’80 per cento delle oltre 650 organizzazioni attive sul territorio nazionale. Le istanze della Favo hanno trovato il favore e il sostegno del Ministro della Funzione Pubblica On. Mario Baccini e, in particolare, del Sottosegretario Sen. Learco Saporito, che si sono attivamente impegnati affinché l’emendamento presentato dal Governo su richiesta della Favo fosse approvato dal Parlamento.
Infine va sottolineato che le votazioni hanno avuto l’approvazione di tutti i gruppi parlamentari, anche dell’opposizione, a riprova dell’importanza della questione e dell’opportunità di abbreviare l’iter burocratico per i malati di cancro.
Elisabetta Iannelli è segretario tesoriere della Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo)
la malasanità mi ha rubato mio padre diciott'anni fa e invalidato la madre al 100%, per quel vizio comune di negligenza medica...
RispondiEliminaquando si appellarono agli amici influenti, contro il loro modo d'essere, non erano più semplici pazienti, ma l'Avv X amico del Prof Y e la moglie dell'Avv X, amico del Prof Z.
In quel caso ci furono attenzioni per entrambi.
Ma fuori tempo.
Nell'ingiustizia dei tempi
in un luogo che chiamiamo Civiltà.
non ho molte parole da aggiungere
oltre alla rabbia.
a proposito di Napoli e Campania...
RispondiEliminaquesto lo avete letto?
http://alex321.splinder.com/post/7253443
leggilo Carlo.... leggetelo!!!!
ciao :)
... sono di ritorno da tre giorni al Pascale, l'istituto in cui si curano i malati di tumore...
RispondiEliminanon ti dico che cosa ho visto con questi occhi, ascoltato con le orecchie,, ma soprattutto non ti dico quante ferite la mia anima, tanto dolore, si si sa, angoscia preoccupazione verso il ministro e quanta indifferenza dei confronti dei malati vengono trattati come sacchi di patate, sballottati a destra sinistra come fossero cose e nessuno che assicura della loro anima... hanno un bisogno che qualcuno si prenda cura del loro dolore... è troppo poco quello che si fà...