TANTRA: ENERGIE ANIMALI   E  COMPRENSIONE ,
 
 
Il  Tantra dice di creare la tua vita con energie reali e le energie reali sono tutte energie animali. Quando io dico “animali”, non c’è condanna.
 
La parola “animale” per me non è riprovevole. L’animale in sé è splendido. L’animale in sé non ha nulla che vada condannato. L’anima­le dentro di te è pura energia che si muove secondo leggi na­turali. Il Tantra dirà di comprendere il sesso, non di provare a ca­nalizzarlo. Dunque il Tantra dice di com­prendere l’animale, perché nell’animale è nascosto il poten­ziale del tuo futuro. In realtà, si può dire che nell’animale sia nascosto Dio.
 
L’animale è il tuo passato e Dio il tuo futuro, ma il futuro è nascosto nel tuo passato, in forma di seme. Comprendi cosa sono le tue forze naturali, accettale. La tua mente non deve esercitare il controllo. Non deve controllare e lottare.
 
Deve semplicemente comprendere quelle forze. In realtà, se comprendi le tue forze naturali, stai usando correttamente la tua mente. Comprendi il sesso, comprendi la rabbia, comprendi l’avidità. Stai attento: prova a scoprire come funzionano, quali sono i loro compiti, come operano. E sii costantemente consapevole dell’agitarsi in te di questi istinti animali.
 
Se riesci a essere consapevole di questi istinti animali, non ci sarà divisione. Non avrai una mente incon­scia. L’inconscio esiste a causa della repressione. Hai chiuso la maggior parte del tuo essere alla consapevolezza perché hai paura. Non puoi guardare la tua realtà. Hai talmente paura che sei già uscito dalla tua casa.
 
Vivi semplicemente sulla ve­randa e per paura non vai mai all’interno. Se arrivi faccia a faccia con te stesso, tutte le tue fantasie e le tue illusioni su di te  andranno a pezzi. Pensi di essere questo e quello. Se affronti la realtà, tutte queste illu­sioni evaporeranno. La prima cosa quindi è accettare l’animale. Esiste e non ha nulla di male in sé. È il tuo passato, non puoi negare il tuo passato, puoi solo usarlo. Se sei saggio, lo userai e creerai da esso un futuro. Se sei stupido, ci lotterai contro e il tuo futuro andrà distrutto. Lotta contro un seme e lo di­struggerai. Usalo, dagli un terreno, aiutalo, proteggilo in mo­do che il seme possa diventare un albero, un albero vivo e il futuro fiorirà attraverso di esso. L’animale è il tuo seme. Non lottare contro di esso.
 
Il Tan­tra non lo condanna, lo ama, perché tutto il futuro è nascosto in lui. Conoscilo a fondo, e a quel punto potrai usarlo e dirgli grazie.Questo dire grazie al corpo è una cosa meravigliosa. Il corpo è un tesoro di forze nascoste, di possibilità misteriose.
 
Secondo il Tantra in esso è celato l’intero cosmo in miniatura: non è altro che una miniatura di tutto il cosmo, Non lottarci con­tro.
 
E cos’è il tuo sesso, se il corpo è una miniatura? Se dav­vero il tuo corpo è tutto il cosmo in miniatura, cos’è il ses­so? Ciò che nel cosmo è creazione, in te è sesso. Per tutto il cosmo la creazione continua incessantemente: così è il sesso dentro di te. E ha tanta forza, perché tu devi essere un creatore.
 
Se il sesso è così potente, per il Tantra vuol dire solo che non ti è concesso essere non creativo. Devi creare.
 
Se non puoi creare altro, crea almeno la vita. Se non puoi creare nulla, crea almeno qualcuno. Il sesso è così potente perché il cosmo non può permetterti di essere non creativo, e tu ci stai lottando contro. Usalo! Non è necessario usare il sesso solo nella riproduzione: in ogni creazione si usa il sesso. Per questo motivo un grande poeta, o un grande pittore, potrebbero non sentire un forte de­siderio sessuale.
 
La ragione è semplicemente questa: stanno creando qualcosa di più grande che appaga un loro bisogno. Quando un bravo musicista crea musica, nessun padre si sente altrettanto appagato quanto lui e nessun figlio può dare tanta felicità a un padre quanto un brano musicale può darla al musicista o una grande poesia al poeta.
 
Poiché stan­no creando a un livello superiore, la natura li solleva dalle creazioni inferiori. L’energia è andata più in alto. Il Tantra af­ferma che non devi combattere con l’energia, ma che le devi permettere di spostarsi più in alto. Ed esistono molti regni e infinite dimen­sioni per farlo.
 
Il Buddha non è un pittore, né un musicista, né un poeta, tuttavia ha trasceso il sesso. Cosa gli è accaduto?La creazione più alta è la creazione di se stessi. La creazione più alta è la totale consapevolezza interiore; è creazione di un’unità e diun’integrità interiori. 
 
Questa è la vetta, la vetta dell’Himalaya. Il Buddha è su quella vetta, perchè ha creato se stesso. Quando ti muovi nel sesso, crei il tuo corpo. Quando ti muovi più in alto, crei lo spirito, crei l’anima. Oppure, se mi consenti l’espressione, crei Dio in te stesso.
 
Tu hai sentito dire che Dio ha creato il mondo, ma io ti dico che tu hai il potenziale di creare Dio in te e a meno che non lo crei, non sarai mai appagato totalmente. Non pensare che Dio sia all’inizio. Piuttosto, sarà meglio pensare che Dio sia alla fine. Dio non è la causa del mondo, ma la teleologia, la fine estrema, la vetta più alta. Sei tu. Il tuo fiorire supremo come essere. Se fiorisci nella tua totalità diven­terai un Dio. Per questo chiamiamo il Buddha «Dio», anche se non egli non ha mai creduto in Dio. E’una cosa davvero paradossale. Fu una delle più grandi menti atee mai apparse. Lui diceva che Dio non esiste, ma noi diciamo che il Buddha stesso è Divino. E’ stato scritto che il Buddha è stato l’uomo più ateo e il più divino. Egli creò, diede nascita alla vetta più alta, alla possibilità più alta. In lui accadde l’esperienza suprema; dopodichè non creò più nulla. Non ce n’era più bisogno. Sarebbe stato futile, infantile, per il Buddha scrivere poesie o dipingere o darsi alla musica. Egli creò l’espe­rienza suprema, diede a se stesso nuova nascita. Il vecchio era stato usato fino in fondo per dare nascita al nuovo. E poi­ché si trattava di un fenomeno estremo, tutto il passato ven­ne usato.
 
Il  passato sparì e l’animale non c’era più, perché quando l’albero nasce, il seme scompare. Il seme non può più essere presente.
 
Cristo dice che se il chicco di grano non cade nella terra e muore, nulla può accadere. Ma una volta che il seme è cadu­to nel suolo e muore, la nuova vita può spuntare per suo tra­mite. La morte non è altro che la morte del seme e del pas­sato, ma non esiste morte che non generi una nascita; qual­cosa di nuovo ne verrà fuori. Il  Tantra dice di non provare a controllare. Chi sei tu per controllare, come puoi farlo? Il tuo controllo sarà solo un’il­lusione. Cerca di capirlo. Prova a capire la natura interiore, il fenomeno, le dinamiche delle energie e quella comprensio­ne ti trasformerà automaticamente. Il cambiamento non è uno sforzo. Se il cambiamento fosse uno sforzo, non potreb­be originare beatitudine. La beatitudine non accade mai attraverso lo sforzo. Lo sforzo è sempre tensione di creare e origina angoscia. Lo sforzo è sempre brutto perché stai forzando qualcosa. La comprensione non è uno sforzo. E' bellissima invece. E' un fenomeno spontaneo. Non controllare e se ci provassi, falliresti e di­struggeresti te stesso. Comprendi! Lascia che la comprensio­ne sia l’unica legge, l’unico sadhana, la sola pratica spirituale. Lascia ogni cosa alla comprensione e, se la comprensione non può fare nulla, allora nulla si può fare, per cui dimenti­catene. Tutto ciò che può essere fatto, può essere fatto tra­mite la comprensione. Il  Tantra dice di accettare le cose, perché l’accettazione è necessaria per comprendere. Non puoi capire qualcosa se la neghi. Se io ti odiassi, non potrei guardarti negli occhi, non potrei vedere il tuo viso; mi girerei dall’altra parte, scapperei da te, non ti guarderei direttamente. Se invece ti amassi, solo in quel caso potrei guardare nei tuoi occhi e vedere il tuo viso. Solo l’amore vede un volto. Diversamente non osservi mai i volti delle persone; vai qua e là a guardare, ma il tuo sguardo è casuale, non è profondo. Tocca, senza penetrare mai. Ma quando ami, allora tutta l’energia va ai tuoi occhi. A quel punto l’energia si muove, tocca in profondità, va dentro l’altra persona, la incontra al centro del suo essere. Solo allora  puoi vedere e conoscere. Per questo motivo, nell’antico linguaggio biblico, si usava la parola “conoscere” per indicare il sesso e l’amore profon­do. Non è una coincidenza. Nella Bibbia si dice: “Adamo co­nobbe  Eva e quindi nacque Caino”. Adamo “co­nobbe” Eva, e quindi nacque Caino. L’uso del termine “conoscere” per indicare l’amore profondo, il sesso, è strano, ma molto significativo, perché quando “conosci” qualcuno vuol dire che lo hai amato. Non esiste altro modo di conoscere. E non vale solo per le persone: è così anche per  le energie. Se vuoi conoscere il tuo essere interiore e il fenomeno multi­dimensionale delle energie, ama! Non odiare l’animale. Ama­lo!
 
Tu non ne sei separato. Ne sei parte ed è stato l’animale a spingerti  fino al punto in cui sei diventato un uomo. Sii gra­to per questo. E' irriconoscenza pura continuare a condannare l’animale dentro l’uomo, è una vera ingratitudine. E' stato l’animale a spingerti fino al punto in cui sei diventato uomo ed è lui che può spingerti fino al punto in cui diventi Dio. E' l’animale che ti sta spingendo.
 
Comprendi il suo funzionamento quella comprensione diventerà trasformazione. Diventi tu il padrone nella misura che conosci l'animale che è in te.  Perché hai così paura del tuo animale? Per­ché la tua mente è davvero impotente; per questo hai tanta paura. Perché vuoi controllarlo? Se fossi davvero il padrone, l’animale ti seguirebbe. Ma tu sai bene che «il padrone è l’animale”.
 
Per questo è necessario tanto sforzo per diventare padroni. Sai benissimo che tutto ciò che è reale accade attraverso l’animale, mentre tutto ciò che è finto accade attraverso la mente. Questa consapevolezza crea paura.
 
Perciò provi a di­ventare il padrone, ma un padrone non nasce mai da uno sforzo. Solo gli schiavi tentano di diventare padroni. Un pa­drone è semplicemente il padrone.
 
         [  Osho  ]
 
 

 
 
PAURA,  INCERTEZZA , ACCETTAZIONE ,



Questa resta la domanda fondamentale: come cambia­re le cose, come tramutare suoni negativi, in suoni positivi. Non lo puoi fare! Se tu sei positivo, nulla è negativo; se sei negativo, tutto è negativo.
 
Tu sei la fonte di tutto ciò che ti circonda; tu sei il creatore del tuo mondo.
 
E non  viviamo in un unico mondo, ricordalo.
 
Esistono tanti mondi quante sono le menti: ogni mente vive nel suo mondo e lo crea. Per cui se tutto ti sembra negativo, distruttivo e contro di te, è perché tu non hai dentro di te un centro positivo. Quin­di non starti a chiedere come cambiare i rumori negativi. Se senti negatività tutt’intorno a te, questo indica semplicemen­te che sei negativo dentro di te. Il mondo è solo uno specchio in cui tu ti rifletti.
 
Dipende dalla tua mente. Se sei positivo, tutto diventa positivo. Se sei negativo, tutto diventa triste e negativo. Per cui, per favore, ricordati di questo e non solo per i rumori, ma per ogni cosa nella vita, se intorno a te senti qualcosa di negativo, cercane l’origine dentro di te.
 
Quella cosa sei tu. Probabilmente ti stai aspettando qualcosa, stai desiderando qualcosa, stai ponendo qualche condizione.
 
L’esistenza non può essere costretta in base alla tua vo­lontà; fluisce a modo suo. Se riesci a fluire con essa, sarai po­sitivo. Se lotti contro di essa, sarai negativo e tutto ciò che ti circonda dìventerà negativo.
 
Somiglia a una persona che provi a nuotare controcorren­te: la corrente le sembrerà negativa.
 
 
Se in un fiume provi a nuotare controcorrente, penserai che il fiume sia negativo, in lotta contro di te, intento a spingerti indietro. Il fiume invece è del tutto inconsapevole di te, estaticamente inconsapevole. Ed è bene che sia così. Il  fiume non sta combattendo contro di te: sei tu che stai combattendo contro di lui. Tu stai provando ad andare controcorrente.
 
La mente prova sempre ad andare controcorrente. Se lotti contro tutto, crei intorno a te un mondo negativo. Ov­viamente è inevitabile che ciò accada. Il mondo non è contro di te, ma poiché tu non sei dalla parte del mondo, hai la sensazione che tutto il mondo sia contro di te. Segui la corrente e il fiume ti aiuterà a stare a galla. Al­lora la tua energia sarà inutile, perché il fiume sarà diventa­to una barca e ti porterà con sé.
 
Seguendo la corrente non perderai alcuna energia, perché seguendo la corrente ami il fiume, la corrente, il flusso, la direzione, tutto. In questo modo sarai diventato positivo, e quando tu sei positivo, anche il fiume lo è.
 
Puoi rendere ogni cosa positiva semplicemente diventan­do tu stesso positivo rispetto alla vita. Ma noi non siamo po­sitivi nei confronti della vita. Come mai?
 
Perché siamo nega­tivi? Perché questa lotta continua? Perché non riusciamo a lasciarci andare totalmente alla vita? Che paura abbiamo? Forse non l’hai osservato, matu hai un’enorme paura del­la vita. Può sembrare strana la mia affermazione che hai pau­ra della vita, perché di solito hai la sensazione di aver paura della morte, non della vita.
 
Secondo il punto di vista tradi­zionale, tutti hanno paura della morte. Ma io ti dico che hai paura della morte perché hai paura della vita. Chi non ha pau­ra della vita non ha paura nemmeno della morte. Perché abbiamo paura della vita? Per tre ragioni.
 
La pri­ma è che il tuo ego esiste solo se va controcorrente. Se segue la corrente, l'ego non può esistere, Il tuo ego esiste solo nella lotta, solo quando dice “no". Se dicesse ‘sì”, sempre “sì”, non potrebbe esistere. L’ego è il motivo fondamentale per cui diciamo “no” a tutto. Osserva il modo con cui ti comporti e reagisci. Osserva come il “no” ti venga spontaneo e il “sì” ti sia molto più dif­ficile, perché con il “no” esisti in quantoego, mentre con il si” la tua identità va perduta. Nel “sì” non esiste ego, diventi come una goccia nell’oceano, Ecco perché è tanto difficile dire di "si" - è difficilissimo-.
Mi capisci? Se vai controcorrente, hai la sensazione di esi­stere. Ma se ti lasci semplicemente andare alla corrente ovun­que ti voglia portare, ti sembra di non essere più, di essere divenuto parte del fiume. È questo ego, questo crederti iso­lato in quanto “io”, che crea la negatività che ti circonda. E' questo ego che crea le onde di negatività.
 
Secondo, la vita è ignota e imprevedibile, dunque la tua mente, che è molto piccola, vuole vivere in ciò che è cono­sciuto ed è prevedibile. La mente ha sempre paura di ciò che non conosce. Il motivo è che la mente consiste di ciò che co­nosci. La mente è tutto ciò che hai conosciuto, sperimentato eimparato. L’ignoto non è parte della mente. La mente ha  paura dell’ignoto. L’ignoto disturha la mente e la mente si chiude a esso, vivendo nella sua routine e nelle sue abitudini, seguendo sempre gli stessi schemi ripetitivi, sempre lo stesso solco e girando come un disco. Ha una paura estrema di addentrarsi nell’ignoto. La vita si muove sempre verso l’ignoto e tu hai paura. Vor­resti che seguisse la tua mente, si accordasse a ciò che è co­nosciuto; ma la vita non può seguirti, si dirige sempre verso l’ignoto. Per questo la temiamo e ogni volta che ne abbiamo la possibilità cerchiamo di ucciderla e di bloccarla. La vita è un flusso, che noi stiamo provando a interrompere perché solo una cosa immobile è prevedibile. Se io amassi qualcuno, la mente penserebbe subito al ma­trimonio, perché il matrimonio blocca le cose. L’amore è un flusso che non può essere programmato. Nessuno sa dove porterà, o se porterà da qualche parte. Nessuno lo sa!
 
Flui­sce con il fiume, senza che tu possa sapere dove stia andan­do. Il giorno dopo, l’istante successivo, l’amore potrebbe non esistere più. Non puoi essere certo nemmeno dell’istan­te successivo. La mente vuole certezze, ma la vita è incertezza. Per que­sto la mente è contro l’amore e a favore del matrimonio, per­ché il matrimonio è una cosa fissa è una certezza. Quando fissi una cosa, il flusso scompare e l’acqua non scorre più, si è tramutata in ghiaccio. A quel punto tra le mani ti resta una cosa morta, sulla quale è facile fare previsioni. Solo le cose morte possono essere previste. Più una cosa è viva, più è im­prevedibile. Nessuno sa dove stia andando la vita. Dunque, noi non vogliamo la vita, ma cose morte. Accu­muliamo cose per questo. E' difficile vivere con una persona, mentre è facile vivere con le cose, per questo aumentiamo spasmodicamente i nostri beni, i nostri possessi. Se dobbiamo vivere con una persona, proveremo a farne una cosa. Una persona è inamissibile. Una moglie e un marito sono cosi. Non persone, ma oggetti immutabili.
 
Quando il marito  va a casa, sa che la moglie lo starà aspettando. Lo sa, è in grado di prevederlo. Se ha voglia di fare l’amore, sa che c’è la moglie disponibile. La moglie è diventata una cosa e non può più dire “No oggi non ho voglia di fare l’amore”. La moglie non può dire una cosa del genere. “Non ho voglia”?! Non può avere una sua volontà. E un ‘istituzione. Puoi fare affidamento su un’istituzione, ma non sulla vita. Ecco per­ché tramutiamo le persone in cose. Osserva una relazione qualsiasi.
 
All’inizio è una relazione tra un “io” e un "Tu", prima o poi diventa una relazione tra “io” e “ciò”.
 
Il “tu” scompare e da quel momento abbiamo aspettative, continuiamo ad aspettarci cose ben precise. Di­ciamo: “Fa’ questo. È il dovere di una brava moglie, è il do­vere di un bravo marito. Fallo!”. E tu devi farlo. È un dove­re, e va fatto automaticamente. Non puoi dire: “No, non posso farlo”.
 
Questa fissità è paura della vita. La vita è un flusso di cui non si può dire nulla.
 
In questo momento ti amo, nell’istante successivo potrei non amarti. Un momento fa non c’era amo­re, adesso c’è e non per merito mio.
 
È semplicemente succes­so. Non ho potuto forzarlo, è un semplice accadere; ma ciò che accade spontaneamente può sparire in qualsiasi momen­to, senza che tu possa farci nulla. Non esiste certezza per l’istante successivo. Poiché la mente vuole certezze, tramuta l’amore in Matrimonio, facendo diventare morta una cosa viva. Ora possiedi l’amore e puoi farci affidamento; sai che sarà presente anche domani. Questa è l’assurdità: hai ucciso una cosa per posse­derla, quindi non riesci più a goderne perché è morta. Per possedere tua moglie, l’hai uccisa.
 
L’amata è diventata la moglie, ma ora ti aspetti che la moglie si comporti come l’amata. Questo è assurdo. La moglie non può comportarsi come l’amata. L’amata era viva, la moglie è morta. L’amata era qualcosa che accadeva spontaneamente, mentre la moglie è una invenzione sociale, è una istituzione!
 
Ma quando la moglie non si comporta più come amata, tu dici: “Non mi ami più? Prima mi amavi”. Lei non è più la stessa persona. Non è nemmeno una persona ma una cosa. Prima la uccidi per possederla, poi la vuoi «viva» È così che si crea l’infelicità. Noi tutti abbiamo paura della vita, perché la vita è un flusso e la mente vuole certezze. Se vuoi essere davvero vivo, sii pronto ad essere  insicuro Non esiste certezza e non esiste modo di creare certezza! Il modo è uno solo: non vivere. Solo allora sarai sicuro.
 
Un morto è assolutamente al sicuro. Una persona viva è insicura. L’insicurezza è l’essenza della vita, ma la mente vuole sicurezza.
 
Terzo : nella vita esiste un dualismo fondamentale. L’esi­stenza esiste come dualità, ma la mente vuole scegliere una parte e negare l’altra. Ad esempio, vuoi essere felice e cerchi il piacere, ma non vuoi il dolore, che è l’altro aspetto del pia­cere, l’altro lato della medaglia. La medaglia è una: da una parte c’è il piacere, dall’altra il dolore. Desideri il piacere, senza sapere che più cerchi il piacere, più avrai dolore, più di­venterai sensibile al piacere, più diventerai sensibile al dolore.
 
Una persona che desidera il piacere deve essere pronta ad accettare il dolore. Pensa alle valli e alle vette. Tu vuoi le vet­te senza le valli. E dove andranno le valli? Senza valli non possono esserci vette. Se ami le vette, devi amare anche le valli, sono parte dello stesso destino.
 
La mente vuole una cosa e non l’altra, anche se l’una è parte dell’altra. La mente dice: “La vita è buona, la morte cattiva”. Ma la morte è la valle, mentre la vita è la vetta. La vita non può esistere senza la morte. La vita esiste grazie alla morte. Se la morte sparisse, anche la vita sparirebbe, ma la mente dice: «Voglio solo la vita, non voglio la morte”.
 
Per cui la mente si rifugia in un mondo dei sogni che non esiste da nessuna parte e comincia a lottare contro tutto, perché nella vita ogni cosa è legata al suo contrario.
 
Quando non vuoi l'opposto, comincia la lotta.
Una persona che capisce questa dualità della vita accetta entrambi i poli.
 
Accetta la morte, non la vive come se fosse contro la vita, ma come parte di essa, come la sua valle. Ac­cetta la notte come ilgiorno. Un momento sei estatico  e quello successivo sei triste, ma non vuoi accettare il momento successivo, cioè la valle. Più alta è la vetta dcll'estasi, più profonda sarà la valle, perché le valli profonde sono create solo da cime elevate. Più vai in alto, più cadrai in basso. E' come le onde che si sollevano e si abbassano. Comprendere vuoi dire diventare consapevoli di questo fatto; ma non basta esserne consapevoli, bisogna accettarlo totalmente, perché non puoi cambiare nulla. Puoi creare una finzione, come abbiamo fatto per secoli. Abbiamo sistemato l'inferno da qualche parte in basso e il paradiso da qualche parte in alto.
 
Abbiamo creato tra i due una separazione assoluta che non ha senso, perché l’inferno non è che la valle del paradiso. L’inferno esiste insieme al paradiso, non può esi­stere isolatamente Questa comprensione ti aiuterà a diventare positivo e ad accettare tutto, Per “positivo» intendo dire che accetti ogni cosa, perché sai che l’Esistenza non si può dividere. Quando inspiro, devo, subito dopo, espirare; se inspirassi soltanto, senza mai espirare, morirei, lo stesso accadrebbe se mi limitassi a espirare. Espirare e inspirare sono parte di un unico processo. Posso inspirare solo perché espiro, è un ciclo; posso espirare solo perché inspiro. Le due cose vanno insieme e non possono essere separate. Un essere liberato è una persona che non è divisa.
 
Ciò ac­cade arrivando a questa comprensione. Io definisco "liberato", illuminato, colui che accetta la dualità dell’esistenza.
 
In quel caso egli è positivo e accetta tutto ciò che accade. Allora in lui non esistono più aspettative, egli non chiede più nulla all’Esistenza. A quel punto fluisce seguendo la corrente.   

         [Osho ]
 
 

Commenti

  1. commento a metà strada tra l'ultimo e il penultimo post...
    SENZA PAROLE:

    ...a domani, LE PAROLE.... ;)

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  2. no, a quanto pare, l'immagine NON vuole apparire!

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  3. Mi piace molto il secondo brano, ci ritrovo molto di ciò che penso, perchè lìho imparato.
    'notte

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