Frida Kahlo sapeva cantare. La sua voce era profonda. La sua risata viscerale. Diceva parolacce. Aveva un grande amore per gli amici. E sapeva stare con la gente comune.
Di lei Diego Rivera dice: "Mai fino ad allora una donna era stata capace di mettere sulla tela tanta disperata poesia".
Il diario non l'ha concepito per il pubblico, è una memoria privata. Sta dunque fuori scena, cioè è ob-scena: osceno.
Un diario dunque che è testimone di un essenziale sentimento verso se stessa.
Essere assente come totalità ("le mie gonne con le balze di merletto e la vecchia camicetta che portavo sempre, fanno il ritratto assente di una sola persona"). Essere frammentata ("non sono malata, sono a pezzi") e insieme frammento. Desiderante appartenenza ("terra libera e mia. Soli distanti che mi chiamano perché faccio parte del loro nucleo").
Partendo dal suo corpo non malato ma "fatto a pezzi" va oltre le sue messe in scena, i suoi travestimenti con gli spettacolari ornamenti delle contadine messicane, il vestito-travestimento-provocazione che mostra un'assenza (ciò che si è perduto) rivelando contemporaneamente desiderio di appartenenza
"La vita scorre, e apre sentieri, che non si percorrono invano. Ma nessuno può trattenersi, 'liberamente' a giocare su quel sentiero, perché ritarda o devia il viaggio atomico e generale".
Ricerca di unità come esistenza compresente degli opposti. "La rivoluzione è l'armonia della forma e del colore e tutto esiste, e si muove, sotto una sola legge = la vita = Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere."
La morte compagna. "Un'enorme uscita molto silenziosa", "siamo diretti verso noi stessi attraverso milioni di esseri pietre - esseri uccelli - esseri astri - essere microbi - essere fonti di noi stessi", "io credo che sia meglio andare, andare e non scappare. Che tutto passi in un momento. Magari". La pena e il dolore: "Aspettare con l'angoscia contenuta, la spina dorsale spezzata, e lo sguardo immenso senza poter andare, lungo il vasto sentiero… movendo la mia vita serrata nell'acciaio", "silenziosamente, la pena / rumorosamente il dolore. Il veleno accumulato mi lasciò a poco a poco l'amore. Mondo strano era già il mio di silenzi criminali di vigili occhi estranei equivocando i mali".
E infine il ritrovamento di se stessa bambina (la seconda Frida)."Da allora vissi avventure con una amica immaginaria. Andavo alla finestra di quella che allora era la mia stanza e che dava sulla Calle de Allende, appannavo il vetro col fiato e con un dito disegnavo una porta.
Da quella porta uscivo con l'immaginazione e con grande gioia e urgenza.Attraversavo la strada fino ad arrivare ad un negozio con la parola PINZON scritta sui vetri. Era una latteria che si chiamava Pinzòn. Dalla O di PINZON entravo e scendevo improvvisamente all'interno della terra dove la mia amica immaginaria mi aspettava sempre
Entravo e scendevo fuori del tempo nelle viscere della terra, dov'era la mia 'amica immaginaria'. Non ricordo il suo aspetto né il suo colore. Ma ricordo la sua allegria - rideva molto. Senza suoni. Era agile e danzava come se non avesse peso alcuno. La seguivo in ogni suo movimento, e le raccontavo, mentre lei danzava, i miei crucci segreti.
Quali? Non ricordo. Ma lei sapeva dalla mia voce tutte le mie cose. Quando ritornavo alla finestra, entravo per la stessa porta disegnata sul vetro. Quando? Per quanto tempo ero stata con 'lei'? non so. Forse un secondo o migliaia di anni… Ero felice.
Cancellavo la 'porta' con la mano e 'spariva'. Correvo con il mio segreto e la mia allegria nel più remoto angolo del cortile di casa mia, e sempre nello stesso posto, sotto un albero di cedro, gridavo e ridevo. Sorpresa di essere sola con la mia gran felicità e con il ricordo così vivo della bambina.
Sono passati 34 anni da quando ho vissuto quella magica amicizia e ogni volta che la ricordo, rivive e cresce, sempre di più dentro il mio mondo".
Si scava così, nell'animo delle persone che sembrano averne, a sufficienza per molti. Ma quest'animo è ciò che viene in superficie comunque. Niente da dire, niente da dare. Rimane solo da fare la cosa più complicata, disporsi a ricevere.
RispondiEliminaGrazie.
Ehm.. c'è una virgola di troppo. Trascurala. ;)
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