Ci vuole l’occhio che non hai e lo sguardo che forse, in te non s'aprirà mai.
Ci vuole la solitudine di chi da sempre è uno,
Il coraggio del volo che accade in campo aperto.
L’attenzione che non troverai in nessun altro, se non in te.
Ci vuole il coraggio delle tue paure. L'abitudine a scartare la strada piana,
La picchiata del gabbiano sul pesce. Al tempo giusto, il colpo d'ala.
Saper distinguere la meschinità dalla purezza. L’artista vero, dall’imbonitore. Colui che senza stile nutre il proprio orgoglio cieco e colui che vive nella carne, il mistero.
Ci vuole l’inettitudine alle convenienze.
Il tener aperti gli occhi di fronte all’impostore, colui che gonfia il petto pur di mascherare il proprio vuoto. Ci vuole la pazzia di spremere dolcezza dalle esperienze estreme,
Il folle convincimento ch’è sacro far germogliare la pianta dello stupore. dall'incanto della vita
Ma ci vuole l’umiltà che tu non hai, che non avrai mai. Se non hai ancora imparato, imparerai. Ma dovrai contare le monete e pagare a caro prezzo i tuoi occhi chiusi.
E non ti rido in faccia solo perché so a memoria il finale che ti aspetta nella barzelletta che, imperterrita racconti a te stessa.
E conosco le tue verità di cartapesta. Il tempo che non t'aspetta I tuoi sacri principi sempre pronti per essere smentiti da te soltanto.
Ci vuole l’incoscienza d'abbracciar la sofferenza pur di non mollar la presa dal collo della vita, dal suo respiro ansante.
Ci vuole la forza dolorosa di lasciar muri travestiti da persone
Quelli che ti chiudono il cielo. Cerco ben altro che i tuoi voli a mezza altezza l’aroma introvabile ai più: la saggezza dell'infanzia che attecchisce e da frutto sotto il sole della consapevolezza.
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straordinaria e questo tu lo sai
RispondiEliminauhhh..non staremo esagerando? :o)
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