|
Da numerosi anni nella mia città - Cesena - per iniziativa del Comune, vengono allestiti alcuni eventi culturali per ravvivare le serate estive. Ricordo d'aver partecipato, gli scorsi anni, a incontri con scrittori, giornalisti, magistrati e poi a rappresentazioni teatrali e piccole commedie oppure a dibattiti con personaggi di un certo prestigio quali Dario Fo o Corrado Augias. Queste iniziative si svolgono per la maggior parte, in un luogo particolare: il Chiostro San Francesco, uno spazio immediatamente dietro la monumentale Biblioteca Malatestiana per la quale Cesena è famosa a livello internazionale. Questo chiostro è uno spazio un po' fuori dal tempo, delimitato com'è da palazzi che risalgono a diversi secoli fa. In questa cornice anche qeust'anno, è iniziata la stagione culturale estiva e dopo incontri a giugno con alcuni scrittori minori, ieri sera c'è stata una serata dedicata alla POESIA con un tema centrale: l'IRLANDA. Vi è stata una prima parte a cura del regista ed attore Gabriele Marchesini che ha recitato alcuni brani dei tre scrittori irlandesi più noti: Samuel Beckett di cui ricorre il centenario della nascita, James Joyce e W.B.Yeats e una seconda parte con un mini-concerto di Massimo Bubola ( collaboratore da sempre di Fabrizio De Andrè e co-autore di alcune sue storiche canzoni) . Che dire? La poesia e la musica hanno un immenso potere di suggestione. Il loro potere evocativo incanta e sorprende ogni volta. Giustissimo poi il commento fatto dallo stesso Bubola sull'appartenenza di entrambe ad uno stesso genere letterario cosi come testimoniato dagli Aedes, i cantori di greca memoria dei quali Omero è il più famoso. E' stata una serata divertente e allo stesso tempo colma d'intensità, per i modi spontanei e l'estrema umiltà di Bubola che, vista l'ottima accoglienza del pubblico, ha osato poi alternare alle canzoni, le sue stesse poesie a rievocare le sue radici venete. "Vengo da una terra di mezzo, quella specie di Mesopotamia veneta che sta fra l'Adige e il Pò, dove l'orizzonte disegna il profilo dei Colli Euganei fra Arquà, Monselice e la poco distante Abano" Ricordo fra le canzoni che ha eseguito, quelle più incisive e intense : "Tina" dedicata alla fotografa Tina Modotti, "Dino Campana" dedicata al poeta romagnolo morto in manicomio, "Cieli d'Irlanda" cantata e portata al successo da Fiorella Mannoia, "Hotel Supramonte" scritta a 4 mani con Fabrizio. Infine "Puoi uccidermi" e "Niente passa invano" due brani davvero poetici. Tutto, tutto estremamente piacevole. |
Commenti
Posta un commento