PERCHE' ACCONTENTARSI?






































































     
     
     
 

Anni fa pensavo di sottoporre ogni donna attraente ad un particolare esame per stabilire se sarebbe stata la"donna della mia vita".

Pensavo che l'avrei guardata profondamente negli occhi, avvicinandole il viso. Più vicino sempre più vicino, finchè il mio occhio avrebbe toccato il suo.

Proprio toccato.
Non solo le ciglia o le palpebre, ma i globi oculari, l'iride e i dotti lacrimali.

Naturalmente sarebbero subito sgorgate le lacrime.
Il corpo è fatto così.


Ma noi non avremmo ceduto, non ci saremmo arresi ai riflessi condizionati e alla burocrazia del corpo finchè non fossero emerse le immagini più offuscate e remote delle nostre anime.

Questo voglio ora.
Vedere l'oscurità che c'è nell'altro.

Perchè accontentarsi Myriam?
Perchè non chiedere, per una volta di poter piangere con le lacrime di un altro?


 
     
     
     
     
 

   D.Grossman - Che tu sia per me il coltello. p.152      


   
     
     
     

Commenti

  1. Stanotte, se alzando gli occhi al cielo

    vedrai cadere una stella....

    esprimi un desiderio....

    Non si sa mai...alle volte...

    i desideri si avverano!

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  2. Bellissima!

    Questo blog è ottimo. Ripasserò presto.

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  3. Il commento precedente era il mio :P

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  4. che tu sia per me
    è l'unico libro che non riesco a spostare dal mio comodino.

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  5. Ben arrivata Silvia su questo mare.
    Pure io sono parecchio legato a quel libro, che a suo tempo (2005)è venuto a darmi conferma di alcune intuizioni sulla vera comunicazione fra persone. Sul dialogo vertiginoso che accade da anima ad anima.

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