Tra i ricordi e il vento 


   
   
   
 

Da  Lipari  non  è  difficile  raggiungere  tutte  le  restanti  isole Eolie:
Panarea, Vulcano, Stromboli, Salina, Alicudi o Filicudi.

La traversata diretta a queste destinazioni è sempre piena di gente allegra, di sguardi svegli e sorridenti all’andata e di persone stanche, accaldate, con visi arrossati e occhi ancora raggianti di colori al ritorno.




 



Io preferisco le imbarcazioni più lente rispetto al pur veloce e comodo aliscafo.

Quel viaggio lento che ti regala mille scorci, che ti dondola mentre rivedi tanti momenti che presto diventeranno ricordi.. quel viaggio in cui hai tutto il tempo di gustarti ogni sfumatura, mentre a tratti presti attenzione anche alla dolce stanchezza che circola nel tuo corpo.


  




Una volta sbarcati, le isole, possono essere visitate in autobus, motorino, bicicletta, o molto meglio a  piedi…passo dopo passo, orma dopo orma.

Io mi sono affidato a sentieri senza frecce né cartelli, quelli che si discostano dai percorsi più frequentati e in cui ti può spingere solo la naturale curiosità, quella curiosità che ti fa accettare con entusiasmo anche qualche graffio causato dalla vegetazione o dalle rocce più aguzze degli scogli.


Quei sentieri conducono a insenature senza lidi né ombrelloni, senza bar né bibite fresche… su una strada che silenziosa corteggia il mare.


 



Incamminarsi lungo la costa seguendone le rientranze, i promontori, i fianchi scoscesi, quelle tortuose rotondità toccate solo dal vento, dall’acqua e da pochi gabbiani.


       


 


 



Farsi guidare dallo sguardo stupito dall’intensità del mare, dalle profondità che ti chiamano ad una nuotata un po’ impacciata e timorosa.





  






Poi.. seduto in mezzo alle rocce  o in piedi, in alto, su uno strapiombo a picco sull’acqua,  sorprendersi a far scorta di immagini e profumi per l’inverno.





   






Fissare quegli  scogli che l’acqua ha accarezzato, in tempi in cui tu eri lontano, estraneo a questo paesaggio.. scogli da secoli lambiti dal mare e  rocce dalle forme fantastiche, cullate dalle onde durante la luminosa primavera o invece schiaffeggiate con violenza  nelle selvagge mareggiate dell'inverno che isola completamente questi lembi di mediterraneo.


 







Grotte, insenature, torrioni, rocce appena affioranti dall’acqua, cascate di sassi  lungo il pendio.
Sassi che inizi a scrutare e passo dopo passo a conoscere, a toccare.. te ne appropri  lentamente.


  


 
Un’altra insenatura si apre.. le pietre bianche riflettono il verde e l'azzurro cristallino dell’acqua e macchie più scure sul fondo tratteggiano un percorso marino che tu insegui con gli occhi, immergendoti in quella purezza che ti nutre con i propri inconsueti colori.

Le alghe sembrano danzare al ritmo di una musica.Una musica che non riesci a sentire ma sai che c’è.
Tutto vibra a quel ritmo.
Comprendere che quella luce che bagna il mattino ed ogni cosa intorno a te, è la luce più cruda e più vera tu abbia mai incontrato.

La luce d’Ulisse.


La luce che per primo abbagliò Odisseo. Che gli accarezzò per tutta la vita, la pelle bruciata dal sale  e da giorni spietati di sole, burrasche, sventure.Penso a come tutto accadde alla presenza di questi stessi fiori d'indecente bellezza.
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Poi, nella sera che avanza, seduto in cima alla barca che riporta al mondo di sempre, mentre inspiri, seduto sul ponte, il gran respiro del mare, cogli un insolito suono, un’armonia d’aria che ti manca in città. 
Il suono è quello scomposto ed insieme armonico dell’acqua agitata dal vento che trasporta con sé innumerevoli voci..
Immaginarsi fra quelle, anche le grida di pescatori d'altri tempi, di naufragi dimenticati, di pirati, di barbari, di affondamenti.

E' lo sciacquare spossato eppure instancabile delle onde che  avvolge ogni cosa.


 
La luce pian piano si  attenua, l’aria calda comincia a rinfrescare e accarezzandoti, ti va alla testa, come fosse un vino leggero, frizzante.

I
 capelli sono ancora umidi mentre l’aria della notte, poco a poco, si mescola a quella del giorno, in uno stupefacente tramonto.




E' sera. Me ne vado.. ritorno.

Come un pescatore raccolgo senza fretta, in silenzio, la mia rete piena di emozioni, di colori,  d'immagini che mi ricorderanno questo viaggio quando sarò tornato in città.

Ecco cosa manca nelle città senza mare..
Manca il mare

Un orizzonte che sconfini nei sogni.
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                                       [ k ]


   
   


 







































































 


Sul filo di questi ricordi 
voglio fare omaggio a Blue
che ha scovato una perla
di Antonia Pozzi



 



 


   
     
     
     
     
     
 

Preghiera  alla  poesia


 
     
     
     
 
 

Oh, tu bene mi pesi

l’anima, poesia:

tu sai se io manco e mi perdo,

tu che allora ti neghi

e taci.

 

Poesia, mi confesso con te

che sei la mia voce profonda:


tu lo sai che ho tradito,

ho camminato sul prato d’oro

che fu il mio cuore,

ho rotto l’erba, rovinato la terra –

poesia – quella terra

dove tu mi dicesti il più dolce

di tutti i tuoi canti,

dove un mattino per la prima volta

vidi volar nel sereno l’allodola

e con gli occhi cercai di salire –


Poesia, poesia che rimani

il mio profondo rimorso,

oh aiutami tu a ritrovare

il mio alto paese abbandonato –


Poesia che ti doni soltanto

a chi con occhi di pianto

si cerca –

oh rifammi tu degna di te,

poesia che mi guardi.

 





Antonia Pozzi 
Pasturo, 23 agosto 1934

 
     

Commenti

  1. devi aver passato delle vacanze stupende!!!
    io vado via una settimana...lunedi' parto :)
    ti lascio un saluto azzurro come il tuo mare...

    ^_^

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  2. quando ci sei stato?
    mi ci porti la prossima volta?;-)ciao buona domenica

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  3. Una intensa e stupenda carezza per gli occhi questo mare :)

    Blue

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  4. Grazie. Per questa fuga. Attraverso queste immagini mi perdo dove finalmente respiro. E poi avrei tanto voluto vederle queste isolette... ma non son mai capace di organizzare :P
    Magari la prossima volta chiedo a te.
    Notte.

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  5. Che posti meravigliosi...

    Sei mai stato a Ponza e Palmarola?

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  6. Che stupende foto! Mai stata alle Eolie, dovrò provvedere! Ciao Klì!!

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  7. Ruffianaccio che non sei altro! Ragazza...... Se, se.... :-)

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  8. No, sono "i mostri cha abbiamo dentro" (G.G.)

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  9. Volevo leggere ancora di te, ma vedo che non hai aggiornato.. eh si, è un peccato aggiornare con delle immagini così belle.. :D
    Buona giornata :)

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