COMPRENDERE LA SOLITUDINE


 


 



 


Nelle occasioni sociali comprendiamo
 quanto siamo estranei uno all’altro


 


[ Paul Tillich ]


 


 


L’unica vera solitudine proviene dall’abbandonare noi stessi, dal non essere ciò che siamo.

Allora ci rivolgiamo ad un altro perché riempia il nostro vuoto. Ma se agiamo in questo modo, indipendentemente da quante persone entreranno nel nostro mondo, ci sentiremo sempre  soli e abbandonati.
La solitudine e l’incomprensione sono le cose di cui ci lamentiamo di più nei rapporti.
Molte mogli (e viceversa molti mariti) si sentono sole anche quando sono nella stessa stanza col marito. Si sente dire anche che il nostro partner non ci conosce davvero. La comunicazione spesso è a senso unico o assente.


“Non c’è niente di peggio che stare con qualcuno che ti piace e sentirti sola!” commentò Marscha dopo essere stata tre anni con Doug. “Lo amo, non voglio lasciarlo, ma a volte quando sono con lui, mi sento più sola che quando sono sola davvero”


 


E’ normale pensare che se c’è vicinanza con un altro, se c’è totale interazione, la nostra solitudine scomparirà.



Tuttavia dal punto di vista dello Zen è un’idea sbagliata.


 


Anche se il nostro senso di solitudine viene temporaneamente mascherato nei momenti di vicinanza col partner, non scompare realmente e cambiando le condizioni si ripresenterà tale e quale.



Marscha continua a stare in quel rapporto perché qualunque cosa è meglio della solitudine. Non può tollerare il pensiero che, se lui la lascerà, non troverà immediatamente qualcuno.
Il paradosso di questa situazione, è che Marsha pur avendo un rapporto, è sola.


La presenza fisica dell’altro serve solo a mascherare questa realtà.
Scambiare l’essere soli con il nostro essere unici, è il terribile errore di tanti.



Per molti studenti zen la parte più difficile è stare seduti da soli sul proprio cuscino. Anche se la sala è piena si sentono soli e vuoti.
Lottano quindi con l’impulso a girarsi e parlare con la persona seduta accanto a loro.

Ma dobbiamo imparare a stare intensamente con il nostro senso di vuoto e di solitudine prima di poter avere un vero rapporto con un'altra persona.
Invece di scappare dalla solitudine  interagendo con altri, gli studenti zen fanno amicizia con la solitudine sedendo sul loro cuscino e scoprono che cos’è in realtà.

Iniziamo a gustare la fondamentale solitudine della condizione umana:le stagioni cambiano velocemente, il tempo scorre e gli amici e i nostri cari ci lasciano. 
E’ il dolore della transitorietà.
Ma possiamo trasformare la solitudine in unicità.
Tra le due cose c’è una distanza abissale.



 


Spazzare il giardino del tempio
La voce dell’autunno
Diventare più profondi ogni giorno


 


[ Soen Roshi ]


 





Per superare il dolore della transitorietà dobbiamo imparare a conoscere la differenza fra essere soli ed essere unici.

Se non sappiamo essere soli con noi stessi se non sappiamo stare con noi stessi in tutte le situazioni della vita indipendentemente da quante persone abbiamo accanto o conosciamo, ci sentiremo sempre soli in maniera negativa. Ciò non significa chiudersi in un eremo o evitare la compagnia. Tutto l’opposto.



Semplicemente impariamo ad essere totali e completi dentro di noi, liberi di avere o non avere compagnia, liberi di appoggiarci solo a noi stessi, di sapere chi siamo, e di non essere trascinati di qua e di là dagli altri, ma di camminare liberamente con i nostri piedi su questa Terra.


 


Se sappiamo fare questo, non dobbiamo proiettare una falsa immagine di noi, per sentirci amabili.


Tutte le cose della vita anche le più piccole ed umili, diventano preziose, perché viene accettato e apprezzato il nostro vero sé.



Quando siamo noi, davvero noi, il nostro compagno... i rapporti diventano avventure meravigliose e non più qualcosa a cui aggrapparsi per sopravvivere.



Possiamo amare chiunque.
Vediamo finalmente come sono le persone, le apprezziamo e ne godiamo.
Condividiamo con loro la nostra pienezza e quando viene il momento della separazione, le lasciamo andare naturalmente.


 


 
     
 

        [ B. Shoshanna ]



 


     
     
     
     

 


   

Commenti

  1. Grazie Carlo di aver commentato con tanta sensibilità, intelligenza e cultura.
    Bella musica as usual, buona domenica + un bacio

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  2. :)
    giao anghe a tde!!!!!

    "sono daccordo.." :)

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