TAI PINS? [ Ci pensi? ]
Tai pins? |
Tai pins se par un scherz de temp e turness a que e Nòn? Propi a que, sora st’èra daventi a nun, e Nòn .. e Nòn da zovan! | Ci pensi se per uno scherzo del tempo tornasse qui il Nonno? Proprio qui su quest'aia davanti a noi, il Nonno.. il Nonno da giovane! | |
Sal putessum avdei, scori.. Se Lo e'putess pasè dlet sora sti sess, sora a stal predi chèldi o caminè in tl’ombra fra al pienti cu i' é adess Arcnoss cla porta cla n’é pio quella ma l’é nènca sempra quella ..in te stes post. E stes post... cun'é piò lo, ma l’é nènca sempra e stess E la finestra, diversa ma pracisa quela dla cusèna. | Se lo potessimo vedere, parlargli.. Se Lui potesse passare ancora su questi sassi, su queste pietre calde o camminare nell'ombra fra le piante che ci sono adesso. Riconoscere quella porta che non è più quella ma è anche sempre quella ...nello stesso posto Lo stesso posto... che non è più lui ma è anche sempre lo stesso E la finestra, diversa ma uguale quella della cucina. | |
E puteil avdei.. dè un’ucièda piò da long a la curva dla strèda in luntanènza a quela dla culèna contra e'zil. E zarchè e'tronc dl’arora quel de pèn.. pr’uriantess | E poterlo vedere.. mentre da un'occhiata più lontano alla curva della strada in lontananza a quella della collina contro il cielo. E cercare il tronco della quercia, quello del pino.. per orientarsi | |
E Nòn a deg.. “Richìn”! | Il Nonno dico... Richìn! | |
Putèi scorr, acumpagnel fès e una camineda E po dòp.. po dòp magari, fèl mett isdei, pr’una magnèda | Potergli parlare, accompagnarlo farsi una camminata E poi dopo.. poi dopo magari, farlo mettere seduto per una mangiata | |
Zert, in te prinzipi e’sareb un bisinin spavantè E stareb un pò in tla sua, intimorì da tot stal nost quèli cal brela da sta roba cla trella, clas mov. Da st’acqua cla cor senza fes avdei int i mur e la ven fora da e rubinet chèlda, giazèda, un po’ e un po’ Cum ta la vu! | Certo, all'inizio sarebbe un poco spaventato Starebbe un pò sulle sue, intimorito da tutte queste nostre cose che brillano da questa roba che squilla, che si muove. Da quest'acqua che corre invisibile dentro i muri e viene fuori dal rubinetto calda, ghiacciata, un pò e un pò.. Come la vuoi! | |
Us guardarebb, ad cicùr cum us guèrda chi burdel chi ha pral mèn di zugatul che nun... nun an ci sugnèma gniènca E te ci cuntent par lur, parchè tpins ch'is divertirà sanzètar Ma nun.. as divartem? Us ares ad zughì? A sem capèzi? | Ci guarderebbe di sicuro come si guardano quei bambini che hanno per le mani dei giocattoli che noi... noi non ci sognavamo neanche. E tu sei contento per loro perchè pensi che si divertiranno senz'altro Ma noi.. ci divertiamo? Ci riesce di giocare? Siamo capaci? | |
Forsa us guardareb amirè par com a sem ste bun ad impì tot al nost ca al nost sachi d’ogni spezi ad diavoleria: telefunin, civi dogni forma e tip e bumbarden che lampegia sit cièma e cmand dla machina, de purton de garage, dla musica, dl’aria cundizionèda dla televisiòn | Forse ci guarderebbe ammirato per come siamo stati capaci di riempire tutte le nostre case le nostre tasche d'ogni specie di diavoleria: telefonini, chiavi d'ogni forma e tipo l'aggeggio che lampeggia se ti chiamano il comando dell'auto, del portone del garage della musica dell'aria condizionata della televisione | |
"Os-cia la roba ca cmandì!" | "Ostia le cose che comandate!" | |
Us guardarebb forsa
ènca cun un pò ad cumpassion
pre e nost dvei stè in mezz
a tot ste diavuleri,
sta confusion. | Ci guarderebbe forse anche con un pò di compassione per il nostro dover stare in mezzo a tutto questo caos, questa confusione. | |
L’é pasè de temp. E mond e' pè cambìì.. | E' passato del tempo. Il mondo pare cambiato.. | |
Ma sus guardes da dria,
da fèn u li avdirebb toti al pauri
ca la sera al fa tarmè al nost mèn U li avdirebb al nost sachi svuidi e che sgumènt cus ciapa spes com s’avessum sbaiè streda
e adèss...ans’arcurdessum piò
cl’incros sbaièa che altezza, a che distenzaquand e'fot cav’em ciapè
senza capi’
| Ma se ci guardasse da vicino, da fino le vedrebbe tutte le paure che la sera fan tremare le nostre mani. Le vedrebbe le nostre tasche vuote e quello sgomento che ci prende spesso come se avessimo sbagliato strada e adesso...non ci ricordassimo più a che altezza, a che distanza quando fu quell'incrocio sbagliato che abbiamo preso senza capire | |
E Lo us n’incurzareb prest
cus mènca qualquèl d'impurtent.
Qualquel cui fot magari
più dria Lo!
quand ch'é pasèt da que
cl’èta volta che nun
an'isèma ancora. | E Lui se ne accorgerebbe presto che ci manca qualcosa d'importanteQualcosa a cui magari, s'avvicinò più Lui quando passò da qui quell'altra volta che noi non c'eravamo ancora. | |
A magnaressum... A saressum bun ad scorr
d’un sac ad quel,
ca un zert mumèntma po, me a so sicur ai daressum da bei | Mangeremmo... Saremmo capaci di parlare di tante cose ma poi, io sono sicuro che ad un certo momento gli offriremmo da bere | |
«Sint Nòn.. sint ste bei! L’é Sanzveis » | «Senti Nonno.. senti questo vino! E' Sangiovese» | |
As rimpiressum i bicir..
A ciudressum i occ
in che mument precisquand sint sultènt e'bei che va zò, e scend a gargaiùn a scaldèt l’anma | Ci riempiremmo i bicchieri.. Chiuderemmo gli occhi in quell'esatto momento quando senti soltanto il vino che va giù e scende gorgogliando a scaldarti l'anima | |
« Tal sint Non..
L'è e stess Sanzveis
cnusivta te! Ross. Fort. Putènt. Com e nost stess sang... « Quello l’è rmast precìs» | « Lo senti Nonno.. è lo stesso Sangiovese che conoscevi tu! Rosso. Forte. Potente Come il nostro stesso sangue... « Quello è rimasto uguale» | |
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Un gioco | ||
IL LIBRO PIU' VICINO | ||
In questi giorni circola sui blog un giochetto che si potrebbe anche intitolare: | ||
Parole a caso dal libro a voi più vicino in questo momento | ||
In concreto si tratta di prendere il suddetto libro, aprirlo alla pagina 123, contare da inizio pagina 5 frasi e riportare sul proprio blog le tre successive ovvero la sesta la settima e l'ottava (se la matematica non inganna). Visto che sono appena stato "nominato" in questo gioco da Aliante vado ad adempiere immediatamente a questi miei doveri (sto scherzando !) di libero cittadino della Blogosfera! | ||
Dal libro " La via del cuore - Osho ", pag. 123 : | ||
" Prima esamina, poi indaga. Attraverso l'esame e l'indagine sorgerà allora in te la qualità chiamata consapevolezza. Quando la consapevolezza è presente, possiedi la spada con cui puoi tagliare tutte le radici di tutte le malattie." | ||
Bellissima e commovente, mi ha fatto ripensare a mio nonno, e a tutte le persone che sono vissute prima di noi senza tutta questa tecnologia, ma non era forse meglio. Un grande bacio
RispondiEliminaDevo assolutamente leggere... già le foto sono invitanti!
RispondiEliminaSei stato coinvolto in un gioco concatenante. ;-)
Passa da me!
P.S. Troverai anche qualcosa a te familiare.
Ma c'è allora!
RispondiEliminaPer un po' ho creduto di averla sognata...
Avevo visto questa poesia
(ma Carlo i testi così si chiamo poesie?)
prima di uscire, poi era scomparsa, ora torno e la ritrovo!
Non l'avevo immaginata dunque, c'è davvero!
E' così bella che poteva anche essere solo un mio volo di fantasia...
Magari starai dormendo già ora, chissà... Non ti scoccia se me ne sto un po' qui a rileggerla vero?
Non saprei neppure commentarla sai?
Ci sono tante di quelle cose che si potrebbero dire partendo da un bano così...!
Storie su storie,
aneddoti,
sogni,
ricordi... ricordi e ricordi!
Davvero è un testo bellissimo e le foto sono perfette!
(scatti tuoi? o il ritocco forse?)
Come mi piacerebbe saperlo apprezzare anche in dialetto...!
Ci credi che non so neppure leggerlo?
: )
'naggià Carlè che bravo che sei!
Mi racconterai da cosa è nato questo brano?
fatti da un bacio va'!
:-*!
Buonanotte
bellissima! piena di un sacco di cose... ci pensi, se potesse succedere davvero, come sarebbe facile e diffiicile insieme da spiegare?...io a volte ci penso...! bacio! =)
RispondiEliminaEcco qua!
RispondiEliminaMi hai messo in mezzo eh?
Vabbè va'... sei perdonato giusto perchè è una catena sui libri!
Lo faccio subito!
Dolcissimo Klimt, ripiglio fiato, poi mi dedico al giochino.
RispondiEliminabaci enormi
Fattoooo!
RispondiEliminaInsomma, mescendo il vino con Osho, verrebbe fuori che... il nonno ci direbbe, ma senza dirlo: "Qui manca qualcosa d'importante, manca la consapevolezza".
RispondiEliminaPerdonami, Carlo, se gioco di fantasia, mescolando pensieri, casualità e ricordi. No, è che non vorrei guastare la magia di questo sorso di vino, che ha un sapore antico, corposo, intenso, vivo.
E poi il dialetto, il dialetto riporta sempre alle origini. Le parole sono un reperto che risuona nell'anima di chi le ricorda e di chi le ode correre a passi silenziosi nel vento.
Buon anno carissimo amico. Io non ho avuto la fortuna di conoscere i miei nonni e non sai cosa darei per vederli almeno una volta............Adoro il Sangiovese toscano...........
RispondiEliminaE' sempre piacevole venire qui.
RispondiEliminaHo letto e apprezzato molto l'immagine del nonno e del vino.
Un bacione.
alle volte...anche se hai indagato e sei diventato consapevole, non hai la spada .... purtroppo!
RispondiEliminaresta la rassegnazione....
non sono pessimista...e' che te metti sempre delle cose che mi fanno riflettere...e questi sono i miei risultati...
le palle di neve?
Carletto sono raffreddatissima...ho una bellissima e stupenda influenza quindi non posso uscire...
ma non demordere...vedrai che arrivo!!!
:p
^_^
Ecco sono finalmente passata di qua, strano, ci ho fatto un salto anche ieri e c'era della bella musica che ora non c'è o sarà il mio browser?. Mi sono persa a leggere le cose che scrivi prima dei post, è molto bello il tuo blog. E’ tanto che mio nonno non c'è più, mi sono fermata a pensare come avrebbero reagito i miei nonni, uno era un giudice, avrebbe pensato a tutte le truffe possibili dal uso dei computer e telefonini, l'altro era un uomo semplice, coltivava la terra e faceva anche il calzolaio, scommetto che non l'avrebbe turbato niente più di tanto, lui viveva in campagna e tutto sommato trovava sempre una ragione per essere contento, il vino e le grappe erano spesso la sua compagnia. Che nostalgia mi è venuta. Sarà la fame, rende più emotivi no? :)
RispondiEliminaTo clearbook:
RispondiEliminaSarà..
via, sarà la fame!
Ma allora io dovrei essere perennemente affamato
visto che emotivo lo sono da quando son nato.. :o)
O forse son emotivo
perchè semplicemente son vivo?
Comunque anche la nostalgia
sta a buon diritto
nell'arcobaleno delle nostre emozioni
e non è mai tristezza.
Per la musica, in gran parte è la stessa di ieri, a parte i primi due brani..considera però che al tuo Browser, inizialmente serve un po' di tempo per caricare i brani e per eseguirli, se io nel frattempo ne ho messi due nuovi (come stavolta).
Funziona un po' come lo streaming dei filmati (La differenza è che qui non comparirà la scritta "loading..")
Ma nel giro di un poco
poi la musica parte. Garantito.
Grazie a te per la visita
Buona serata!