TAI PINS? [ Ci pensi? ]


 







Tai pins?





















Tai pins
se par un scherz de temp
e turness a que e Nòn?

Propi a que, sora st’èra
daventi a nun, e Nòn ..
e Nòn da zovan!




Ci pensi
se per uno scherzo del tempo
tornasse qui il Nonno?
Proprio qui su quest'aia
davanti a noi, il Nonno..

il Nonno da giovane!






Sal putessum avdei, scori..
Se Lo e'putess pasè dlet
sora sti sess,
sora a stal predi chèldi

o caminè in tl’ombra
fra al pienti cu i' é adess

Arcnoss cla porta
cla n’é pio quella

ma l’é nènca sempra quella
..in te stes post.

E stes post...
cun'é piò lo,

ma l’é nènca sempra e stess
E la finestra,
diversa ma pracisa
quela dla  cusèna.



Se lo potessimo vedere, parlargli..
Se Lui potesse passare ancora
su questi sassi,
su queste pietre calde
o camminare nell'ombra
fra le piante che ci sono adesso.
Riconoscere quella porta
che non è più quella
ma è anche sempre quella
...nello stesso posto
Lo stesso posto...

che non è più lui
ma è anche sempre lo stesso
E la finestra,
diversa ma uguale
quella della cucina.







E puteil avdei..
dè un’ucièda piò da long
a la curva dla strèda in luntanènza
a quela dla culèna contra e'zil.
E zarchè  e'tronc dl’arora
quel de pèn.. pr’uriantess

E poterlo vedere..
mentre da un'occhiata più lontano
alla curva della strada in lontananza
a quella della collina contro il cielo.
E cercare il tronco della quercia,
quello del pino.. per orientarsi




E Nòn a deg.. “Richìn”! Il Nonno dico... Richìn!




Putèi scorr, acumpagnel
fès e una camineda
E po dòp..
po dòp magari,
fèl mett isdei,

pr’una magnèda

Potergli parlare, accompagnarlo
farsi una camminata
E poi dopo..
poi dopo magari,
farlo mettere seduto
per una mangiata





Zert, in te prinzipi
e’sareb un bisinin spavantè
E stareb un pò in tla sua,
intimorì
da tot stal nost quèli cal brela

da sta roba cla trella,
clas mov.
Da st’acqua cla cor
senza fes avdei int i mur

e la ven fora da e rubinet
chèlda, giazèda, un po’ e un po’
Cum ta la vu!

Certo, all'inizio
sarebbe un poco spaventato
Starebbe un pò sulle sue,

intimorito
da tutte queste nostre cose che brillano
da questa roba che squilla,
che si muove.
Da quest'acqua che corre
invisibile dentro i muri
e viene fuori dal rubinetto
calda, ghiacciata, un pò e un pò..
Come la vuoi!





 Us guardarebb, ad cicùr
cum us guèrda chi burdel
chi ha pral mèn
di zugatul che nun...
nun an ci sugnèma gniènca

E te ci cuntent par lur,
parchè tpins

ch'is divertirà sanzètar

Ma nun.. as divartem?
Us ares ad zughì?

A sem capèzi?

Ci guarderebbe di sicuro
come si guardano quei bambini
che hanno per le mani
dei giocattoli che noi...
noi non ci sognavamo neanche.
E tu sei contento per loro
perchè pensi
che si divertiranno senz'altro

Ma noi.. ci divertiamo?
Ci riesce di giocare?
Siamo capaci?






Forsa us guardareb amirè
par com a sem ste bun

ad impì tot al nost ca
al nost sachi

d’ogni spezi ad diavoleria:
telefunin, civi dogni forma e tip
e bumbarden

che lampegia sit cièma
e cmand dla machina,
de purton de garage,
dla musica,
dl’aria cundizionèda
dla televisiòn




Forse ci guarderebbe ammirato
per come siamo stati capaci
di riempire tutte le nostre case
le nostre tasche
d'ogni specie di diavoleria:
telefonini, chiavi d'ogni forma e tipo
l'aggeggio

che lampeggia se ti chiamano
il comando dell'auto,

del portone del garage
della musica
dell'aria condizionata
della televisione







"Os-cia la roba ca cmandì!"

"Ostia le cose che comandate!"





Us guardarebb forsa 
ènca cun un pò ad cumpassion
pre e nost dvei stè in mezz
a tot ste diavuleri,
sta confusion.


Ci guarderebbe forse
anche con un pò di compassione
per il nostro dover stare in mezzo

a tutto questo caos,
questa confusione.





L’é pasè de temp.
E mond e' pè cambìì..
E' passato del tempo.
Il mondo pare cambiato..




Ma sus guardes da dria,
da fèn u li avdirebb toti al pauri
ca la sera al fa tarmè 
al nost mèn
U li avdirebb
al nost sachi svuidi

e che sgumènt
cus ciapa spes
com s’avessum sbaiè streda
e adèss...ans’arcurdessum piò
a che altezza,
a che distenzaquand e'fot
cl’incros sbaiè
cav’em ciapè
senza capi’

Ma se ci guardasse da vicino,
da fino le vedrebbe tutte le paure
che la sera 
fan tremare
le nostre mani.
Le vedrebbe
le nostre tasche vuote
e quello sgomento

che ci prende spesso
come se avessimo sbagliato strada
e adesso...non ci ricordassimo più
a che altezza, a che distanza
quando fu
quell'incrocio sbagliato
che abbiamo preso
senza capire








E Lo
us n’incurzareb prest
cus mènca qualquèl d'impurtent.
Qualquel cui fot magari
più dria Lo!
quand ch'é pasèt da que
cl’èta volta che nun
an'isèma ancora.



E Lui
se ne accorgerebbe presto
che ci manca qualcosa d'importante
Qualcosa a cui magari,
s'avvicinò più Lui
quando passò da qui
quell'altra volta che noi
non c'eravamo ancora
.






A magnaressum... 
A saressum bun ad scorr
d’un sac ad quel,
ma po, me a so sicur
ca un zert mumènt
ai daressum da bei


Mangeremmo...
Saremmo capaci
di parlare di tante cose
ma poi, io sono sicuro
che ad un certo momento
gli offriremmo da bere




«Sint Nòn.. sint ste bei!
L’é Sanzveis »

«Senti Nonno.. senti questo vino!
E' Sangiovese»




As rimpiressum i bicir..
A ciudressum i occ
in che mument precis
quand sint sultènt e'bei
che va zò, e scend a gargaiùn
a scaldèt l’anma

Ci riempiremmo i bicchieri..
Chiuderemmo gli occhi
in quell'esatto momento
quando senti soltanto il vino
che va giù e scende gorgogliando
a scaldarti l'anima




« Tal sint Non..
L'è e stess Sanzveis
cnusivta te!

Ross.  Fort. Putènt.


Com e nost stess sang...
« Quello l’è rmast precìs»

« Lo senti Nonno..
è lo stesso Sangiovese
che conoscevi tu!

Rosso. Forte. Potente



Come il nostro stesso sangue...
« Quello è rimasto uguale»



.

.

.
.
.

 .












 


 









































 














































































































































 





Un gioco










IL LIBRO PIU' VICINO











In questi giorni circola sui blog un giochetto che si potrebbe anche intitolare: 








Parole a caso
dal libro a voi più vicino
 in questo momento








In concreto si tratta di prendere il suddetto libro, aprirlo alla pagina 123, contare da inizio pagina 5 frasi e riportare sul proprio blog le tre successive ovvero la sesta la settima e l'ottava (se la matematica non inganna). Visto che sono appena stato "nominato" in questo gioco da Aliante  vado ad adempiere immediatamente a questi miei doveri (sto scherzando !) di libero cittadino della Blogosfera!













Dal libro " La via del cuore - Osho ", pag. 123 :







" Prima esamina, poi indaga. Attraverso l'esame e l'indagine sorgerà allora in te la qualità chiamata consapevolezza. Quando la consapevolezza è presente, possiedi la spada con cui puoi tagliare tutte le radici di tutte le malattie."














Passo il testimone a Nautike, Serena e kneff

















Commenti

  1. Bellissima e commovente, mi ha fatto ripensare a mio nonno, e a tutte le persone che sono vissute prima di noi senza tutta questa tecnologia, ma non era forse meglio. Un grande bacio

    RispondiElimina
  2. Devo assolutamente leggere... già le foto sono invitanti!

    Sei stato coinvolto in un gioco concatenante. ;-)
    Passa da me!
    P.S. Troverai anche qualcosa a te familiare.

    RispondiElimina
  3. Ma c'è allora!

    Per un po' ho creduto di averla sognata...

    Avevo visto questa poesia
    (ma Carlo i testi così si chiamo poesie?)
    prima di uscire, poi era scomparsa, ora torno e la ritrovo!
    Non l'avevo immaginata dunque, c'è davvero!
    E' così bella che poteva anche essere solo un mio volo di fantasia...

    Magari starai dormendo già ora, chissà... Non ti scoccia se me ne sto un po' qui a rileggerla vero?

    Non saprei neppure commentarla sai?

    Ci sono tante di quelle cose che si potrebbero dire partendo da un bano così...!
    Storie su storie,
    aneddoti,
    sogni,
    ricordi... ricordi e ricordi!

    Davvero è un testo bellissimo e le foto sono perfette!
    (scatti tuoi? o il ritocco forse?)

    Come mi piacerebbe saperlo apprezzare anche in dialetto...!
    Ci credi che non so neppure leggerlo?
    : )

    'naggià Carlè che bravo che sei!
    Mi racconterai da cosa è nato questo brano?
    fatti da un bacio va'!
    :-*!

    Buonanotte

    RispondiElimina
  4. bellissima! piena di un sacco di cose... ci pensi, se potesse succedere davvero, come sarebbe facile e diffiicile insieme da spiegare?...io a volte ci penso...! bacio! =)

    RispondiElimina
  5. Ecco qua!
    Mi hai messo in mezzo eh?
    Vabbè va'... sei perdonato giusto perchè è una catena sui libri!
    Lo faccio subito!

    RispondiElimina
  6. Dolcissimo Klimt, ripiglio fiato, poi mi dedico al giochino.
    baci enormi

    RispondiElimina
  7. Insomma, mescendo il vino con Osho, verrebbe fuori che... il nonno ci direbbe, ma senza dirlo: "Qui manca qualcosa d'importante, manca la consapevolezza".

    Perdonami, Carlo, se gioco di fantasia, mescolando pensieri, casualità e ricordi. No, è che non vorrei guastare la magia di questo sorso di vino, che ha un sapore antico, corposo, intenso, vivo.
    E poi il dialetto, il dialetto riporta sempre alle origini. Le parole sono un reperto che risuona nell'anima di chi le ricorda e di chi le ode correre a passi silenziosi nel vento.

    RispondiElimina
  8. Buon anno carissimo amico. Io non ho avuto la fortuna di conoscere i miei nonni e non sai cosa darei per vederli almeno una volta............Adoro il Sangiovese toscano...........

    RispondiElimina
  9. E' sempre piacevole venire qui.
    Ho letto e apprezzato molto l'immagine del nonno e del vino.
    Un bacione.

    RispondiElimina
  10. alle volte...anche se hai indagato e sei diventato consapevole, non hai la spada .... purtroppo!
    resta la rassegnazione....

    non sono pessimista...e' che te metti sempre delle cose che mi fanno riflettere...e questi sono i miei risultati...

    le palle di neve?
    Carletto sono raffreddatissima...ho una bellissima e stupenda influenza quindi non posso uscire...
    ma non demordere...vedrai che arrivo!!!

    :p

    ^_^

    RispondiElimina
  11. Ecco sono finalmente passata di qua, strano, ci ho fatto un salto anche ieri e c'era della bella musica che ora non c'è o sarà il mio browser?. Mi sono persa a leggere le cose che scrivi prima dei post, è molto bello il tuo blog. E’ tanto che mio nonno non c'è più, mi sono fermata a pensare come avrebbero reagito i miei nonni, uno era un giudice, avrebbe pensato a tutte le truffe possibili dal uso dei computer e telefonini, l'altro era un uomo semplice, coltivava la terra e faceva anche il calzolaio, scommetto che non l'avrebbe turbato niente più di tanto, lui viveva in campagna e tutto sommato trovava sempre una ragione per essere contento, il vino e le grappe erano spesso la sua compagnia. Che nostalgia mi è venuta. Sarà la fame, rende più emotivi no? :)

    RispondiElimina
  12. To clearbook:

    Sarà..
    via, sarà la fame!

    Ma allora io dovrei essere perennemente affamato
    visto che emotivo lo sono da quando son nato.. :o)

    O forse son emotivo
    perchè semplicemente son vivo?

    Comunque anche la nostalgia
    sta a buon diritto
    nell'arcobaleno delle nostre emozioni
    e non è mai tristezza.

    Per la musica, in gran parte è la stessa di ieri, a parte i primi due brani..considera però che al tuo Browser, inizialmente serve un po' di tempo per caricare i brani e per eseguirli, se io nel frattempo ne ho messi due nuovi (come stavolta).

    Funziona un po' come lo streaming dei filmati (La differenza è che qui non comparirà la scritta "loading..")

    Ma nel giro di un poco
    poi la musica parte. Garantito.

    Grazie a te per la visita
    Buona serata!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari