Una rosa


 
     
     
     



 













































     
     
 

“…Ogni libro è un giardino.
Beato colui
che lo sa piantare
e fortunato colui
che sa dare in pasto
le sue rose
alla sua anima…”


 
     
     
     
 

[ Federico  Garcia Lorca ]


 
     


 


 


Commenti

  1. complimentissimi per il blog...passa a trovarci se ti va!

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  2. La poesia era bellissima -quella del commento-, un regalo grandioso per una notte da occhi stropicciati e umidicci e un sorriso che spunta così davanti allo schermo.
    Grazie mille, anche se ringraziarti non basta.

    :*

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  3. Eheh really?
    E' quello che mi ha scritto lui sul biglietto dell'aereo in risposta alla lettera d'amore sulla federa.

    :*

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  4. ollallà! che bellezza questa poesia qua...
    ,*
    sarà pure una festa "venduta" ormai...
    però è il mioborder="0" width="350" />

    si noti l'eleganza surreale del paesaggio...
    e poi
    via all'assaggio!

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  5. si noti l'eleganza surreale del paesaggio...
    e poi
    via all'assaggio!

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  6. Ciao Carlo...un dolcissimo bacio....Giò....

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  7. Bellissima poesia. Io adoro i libri ed ogni volta che ne leggo uno ho bisogno di un po' di tempo per assaporarlo prima di cominciarne un altro. Un bacio grandissimo. TVB

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  8. Sarai per sempre l’altra metà
    dei miei milioni di cellule
    sempre per sempre l’altra metà
    di quel che resta da vivere

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  9. Ciao Klimt, periodo faticoso ma ti penso.
    Buon w-end.

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  10. Wow. Fin dalle prime parole avevo intuito si trattasse di Lorca. Commento il tuo post con un pensiero che lo spagnolo rivolge a una rosa particolare, la rosa mutabile, all'interno di uno dei suoi drammi più intensi, "Donna Rosita nubile". Un bacione Carlo, e buon fine settimana!


    Al mattino quando s’apre
    è rossa come il sangue:
    la rugiada non la tocca
    perché ha paura di scottarsi.
    A mezzogiorno, in pieno fiore
    è dura come il corallo:
    il sole s’affaccia ai vetri
    per vederla brillare.
    Quando i passeri sui rami
    iniziano a cantare
    e sviene la sera
    nelle viole del mare,
    diventa bianca, diventa
    una guancia di sale.
    E quando la notte intona
    un blando corno metallico
    e le stelle appaiono
    e scompaiono i venti
    ai confini del buio
    comincia a sfogliare.

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  11. Ciao Carlo,

    voglio ringraziarti per l'affetto con cui hai seguito i miei passi interiori.
    Per un po' smetto di scrivere, del resto anche la tecnologia me lo suggerisce, da qualche giorno non mi è possibile accedre al mio blog.
    Più in là ne aprirò un altro.

    Per il momento sarò io a farti visita di tanto in tanto.
    Tu se vuoi puoi scrivermi qualche mail, c'è un indirizzo da qualche parte nel mio blog.

    E' stato un piacere conoscerti.

    Miriam

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