IL MONDO IDEALE [ironico, simbolico o demenziale?]

































































































































































































































































































































































































































 SCUSI  MI SAPREBBE DIRE...




















Spesso camminando per strada qualcuno mi ferma e mi chiede delle indicazioni.














Anche mentre pedalo in bici, talvolta, mi capita  d'essere avvicinato per lo stesso motivo.  Lenta, un’auto mi affianca.. sento il leggero fruscio che fa il vetro che scende, mi giro e in quell’attimo,  mi arriva la voce (di solito femminile), che mi chiede un’informazione o un indirizzo preciso.
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E' allora che occorre particolare attenzione.
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E’ un esercizio di grande abilità e concentrazione
continuare a pedalare affiancati all’auto, evitando le buche nell’asfalto, mettere in moto il cervello e non piantarsi contro l’auto davanti.
 


Questi momenti, da ragazzino mi mettevano addosso una grande agitazione. Io che già ero timido di mio, mi sentivo investito di una grande responsabilità: condurre a destinazione delle persone che pendevano dalle mie labbra. Magari venivano da un’altra città, un'altra regione, magari stavano cercando un lontano parente, un amico, un albergo. Vuoi mettere ?


Una tale responsabilità, allora, mi faceva andare quasi nel panico. Farfugliavo una marea di indicazioni, sforzandomi di ricordare esattamente le distanze e le svolte da fare e i distributori dislocati su quel tragitto e le torri,  i ponti, i palazzi importanti, i punti di riferimento. Ma nel far questo mi confondevo, mi sbagliavo, ricominciavo..














Col tempo il mio approccio é cambiato














Oggi ho imparato che non é importante il numero di svolte che suggerisci, non conta l’ordine - la prima a sinistra o la prima a destra, in fin dei conti non fa differenza . 














L’importante é trasmettere sicurezza














Mai fare un viso incerto e dubbioso, di chi non ricordi che esiste quel posto che gli viene richiesto! Mai alzare gli occhi al cielo come stessimo a rovistare dentro l’atlante universale!








 








IL POSTO ESISTE, SEMPRE E COMUNQUE!
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Ed é  noto! Altrochè!


Semplicissimo arrivare!














Con la sicurezza dei giusti,  basta scandire una breve sequenza e poi non smentirsi mai più.



 




 





 








"Prosegua su questa strada. Di qui va proprio bene, (questa frase é sempre molto gradita e lo si nota all'istante, nel distendersi dei tratti del viso del guidatore), al semaforo giri sulla sinistra,  due kilometri e arriva:  se lo trova davanti dopo che ha preso la terza uscita della rotonda. Non può sbagliare perché é l’unico palazzo sulla sinistra. 


Ma se ha dei dubbi chieda pure più avanti che tutti glielo sapranno indicare!"














Ecco cosa fare!














Rassicurare l’incauto turista...che potrà chiedere ancora e ancora, che da queste parti, non aspettiamo altro che poter dare indicazioni, che siamo tutti  ben disposti verso il viaggiatore... Questo sì,  che facilita il crearsi di un bel clima, allegro e disteso!



 




 





 








Questo è il punto centrale,  l'essenziale, l'unica cosa da fare.













Questa, l’atmosfera in cui vuole entrare chi é in viaggio da ore o il rappresentante che ha smarrito la strada.



 




 








 




 



E poi oggi, 
con il navigatore satellitare... 
ciò che gli offro io, ha davvero dell’impagabile:


una battuta, un sorriso, la rassicurazione che il mondo ha solo due dimensioni, la certezza che presto si arriva e che tutti conoscono bene la meta finale!











Questo é davvero un regalo.



 




 











E’ cosi che rientro a casa pure io sollevato. Forse non troveranno quello che cercano, forse dovranno circumnavigare l’intera città, riprendere la tangenziale, fors'anche tornarsene indietro e dall’autostrada ricominciare, ma almeno se ne andranno via con una certezza:














“Ma che cortesia.. che gentilezza !
Come si respira un’altra aria in Romagna!















Eccolo il mondo,
come dovrebbe essere!
Eccolo il mondo ideale!

Tanti amici intorno
e poter girare
girare-girare-girare-girare 


















                                            [ k ]





















Commenti

  1. ahahahhaha...spero di non chiederti mai indicazioni....:-)

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  2. Anche io mi sento come quei cartelli stradali; vorrei andare da tante parti e sono combattuta dalla direzione da prendere.

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  3. a me capita quotidianamente...
    la cosa buffa invece è che quando chiedo io indicazioni, becco sempre e solo stranieri!

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  4. :)
    La gentilezza, la sicurezza e poter girare, girare, girare...
    Dici poco?

    Un saluto Carlo, sono contenta che la tua oasi regge ancora in piedi.
    Ce ne sono sempre meno, oggigiorno!

    Clear

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  5. sono certa che a chiederti qualche informazione arriverei.
    Prima o poi..... piu poi che prima.. :-))

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  6. il tuo mondo sa di paglia fresca e credo anche il tuo sorriso che dona indic' azioni , perchè tanto s'arriva. e poi, in bici tutto rallenta, tutto ha forma quasi naturale.

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  7. Ogni cosa che hai scritto mi aiuta nel mio percorso.
    Grazie di tutto.

    Linda :-)

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