IN VIAGGIO..
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"Perché nessuno possa dimenticare quanto sarebbe bello, se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno, un padre, un amore, qualcuno insomma - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola. Addio. | ||
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Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano. | ||
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Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente. . | ||
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Si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano. . | ||
Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. . | ||
Strada clemente e bella. Una strada, da qui al mare. | ||
[ A.Baricco ] | ||
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. . . Sei in viaggio? | ||
Sì, appena partita...e devo parlarti | ||
Novità? E’ successo qualcosa? Semplicemente… la mia vita. Lei sta aspettando da un po’ di tempo che io decida cosa farne. | ||
Per questo parti? | ||
No, non solo questo… Parto per lasciarmi alle spalle la mia città. Perché non mi basta più, tutto questo “non vivere”. Quel poco che so, quel poco o quel tanto che ho capito di me, comincia a pesare, a farmi male, se non mi aiuta a vivere…. | ||
Fammi indovinare… Sei in treno, seduta accanto al finestrino E a sinistra , il mare. E magari il suo colore ce l’hai addosso E i capelli non li hai stirati, vero? | ||
In treno, sì. Al finestrino. Col mare addosso e dentro. Un mare che è anche la mia confusione... Hai indovinato pure i capelli. Come fai a ricordarti così bene? | ||
L’ho sentito dalla tua voce… Hai una voce che mi risuona dentro ogni volta Che mi fa essere lì in mezzo alle tue cose Hai la voce che ti fa il mare Una voce che sa parlare come nessuna Quella sera sulla terrazza, ricordi? La prima volta che ho sentito per davvero la tua voce Avevi i capelli come un paesaggio, in controluce. E io mi ci perdevo... . | ||
Lo vedi? E’ pazzesco. | ||
No, non lo è. Noi siamo questo, da sempre. Nessuno ci somiglia. | ||
Come fai a ricordarti? ...ad avere tutte queste cose dentro? | ||
Perché non è ricordare. E’ qui, nel presente. Tutto ciò che sei e sei stata, mi accompagna. Lo vivo. Fin da quella prima sera. Da quella terrazza a picco sul mare... Ricordi? Tu mi hai fatto affacciare sul tuo passato. Quanto tempo siamo stati a parlare? Mi hai dato il tuo passato e hai preso il mio. Da quel primo momento in cui abbiamo preso a parlare di noi non c’è più stato "passato". Ora ci siamo soltanto noi due e il mare. Il tempo è scomparso, semplicemente. Non era una cena romantica la nostra, era molto di più. Era uno spazio liquido. Le parole mi arrivavano e io le assorbivo come non avevo mai fatto prima. Quella sera è iniziato un esperimento che non è più terminato. Se oggi siamo questi, è perché quel mare non ci ha più lasciati. . . . | ||
E’ vero. Non avevo mai parlato così tanto di me, a nessuno. E nessuno mi aveva assorbito fino a questo punto. Forse il mio non bastarmi più e il mio viaggio, è partito quella sera. | ||
Noi siamo tutto questo e nessuno ci somiglia perché nessuno ha questo nostro spericolato coraggio. Vuoi che ti raggiunga? | ||
Ci sei già. Sei già nel mio viaggio. Lo sai che sto cercandomi... Tu mi aiuti a sapere chi sono Stavolta, vorrei finalmente vedermi vivere. | ||
Attraverso di me riesci a vederti? | ||
Sì. Non te ne eri accorto? | ||
Non ne ero sicuro. Ma è bello ascoltarlo. Ora lo so. | ||
E’ così. Io cerco una buona ragione per non continuare a scivolare sulle cose. Oggi la ragione per non aspettare quella che vorrei, sei tu. Perché ho bisogno di radici e ho bisogno di libertà. Tu sei questo, hai questa capacità. Io sto ancora cercandomi e ti assicuro che voglio trovarmi. | ||
Devi prenderti per mano ed essere fiera di te. Devi prenderti per come sei. L’ho fatto io con te… E tu ti sei vista per la prima volta. Hai visto come potresti essere. Se lo vuoi, ci riesci. Parti da lì. Esattamente quella che sei, devi essere. Il resto sì che è superfluo. Non confondere i tuoi sogni con le aspettative. Il tuo bagaglio è leggero se butti aspettative e sensi di colpa. . Ma non devi rinunciare a ciò che fa di te proprio quella che sei. Anche il tuo personalissimo modo di fare errori. | ||
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Ci sto provando. Quello che ho vissuto finora sono le briciole. Tu che hai voluto il mio passato, mi hai visto. Ora voglio entrare nel presente. Da un po’ di tempo ho la sensazione che tu mi stai aspettando nel presente. Ma non ho voluto dirtelo fino ad oggi. Forse ti sto chiamando dal tuo futuro perché noi due siamo al di là di tutto. Ci può essere qualcosa di più di questo? | ||
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Il tuo viaggio è per dirmelo allora? | ||
Il mio viaggio è per trovarmi. E’ importante dirti che cosa sto inseguendo e cosa vorrei fosse il mio andare avanti. | ||
Ti vengo incontro… Quale stazione? . | ||
Va bene Firenze o Bologna oppure posso scendere prima. | ||
. Parto ora. Fra due ore sono lì. Ciò che voglio è inventarti per quella che sei. _ No, zitta! Non dire niente… Tanto, lo sai che ti sento… | ||
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Commuove ciò che hai scritto. Ciao
RispondiEliminaCiao Carlo
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RispondiEliminaBlue
Spettacolare è dir poco! Bellissimo, meraviglioso questo post, queste parole. Un bacio grande
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