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Guarda te! Tra un bisinin l’é zà un an.. Un an ch’i ha inaugurè e’zentar direziunèl La fazèda tot a vìdar, ufizi ultra mudìran Dentar? una beleza! E la Sicureza! Tvu mett? La Sicurezza l’é avei i cartel in dapartot: in tal scheli ui è e'cartèl dal schèli in tal porti, quel dla porta intl’ascensor? parfèna un ascensor! E sobit fora de palàz, un zardèn grand cun al pienti beli èlti E Lo, l’é propi a le.. L’é a le, che dorma! Osc-ia se dorma! L’é un zengan? ...un sgraziadaz? ...un sprè? Stuglè l’é ben stuglè: sota un’ombra in mez e’ prè. Al tre de dop mezdè: brazi averti e gambi abandunèdi. La bizicleta inruznida puzèda le da chènt. Poc più in là, un su amig, un èt indurmantè ad sfiènch in te stes lèt, cun i lanzul tot fiorì ad margheriti Parfèna e’vantgin a carezèi la schina.. Nun dentra i ufìzi spessa i vidar cun al tendi telecumandèdi in te casèn dal telefunèdi.. (a proposit.. tal savivta te, che in Ingleis e’casèn us cièma “open space”?) Nun a sem a le' a guardè fora d’ogni tent Ma un gn’é gnint da fè.. an’sla putem ciapè! Clù… stuglè a durmì, l’é pez d’una cultlèda! - A nun ca fasem i cunt dala matèna a la sera us ven un dobi micidièl: Vutt avdei, ch’avem sbaiè qualquèl ! |
Guarda te! Tra un pochino è già un anno. Un anno che hanno inaugurato il centro direzionale. La facciata tutta a vetri, uffici ultramoderni Dentro? una bellezza! E la Sicurezza! Vuoi mettere? La Sicurezza è avere cartelli dappertutto: nelle scale c'è il cartello delle scale nelle porte quello della porta nell'ascensore? perfino un ascensore! E subito fuori dal palazzo, un gran giardino con gli alberi belli alti. E Lui, è proprio lì.. E' lì che dorme! Ostia se dorme! E' uno zingaro? ..un disgraziato?..un disperato? Steso è steso bene: sotto un'ombra, in mezzo al prato. Alle tre del pomeriggio: braccia aperte e gambe abbandonate. La bicicletta arrugginita appoggiata lì accanto. Poco più in là un suo amico, un altro addormentato di fianco nello stesso letto con le lenzuola tutte fiorite di margherite. Perfino il venticello a carezzargli la schiena! Noi dentro gli uffici, dietro i vetri con le tende telecomandate nel casino delle telefonate.. (a proposito, lo sapevi che in Inglese "il casino" si chiama "open space"?) Noi siamo li a guardar fuori ogni tanto Ma non c'è niente da fare.. non ce la possiamo prendere Quell'uomo.. steso a dormire è peggio d'una coltellata! : A noi che facciamo i conti dalla mattina alla sera viene un dubbio micidiale: Vuoi vedere che abbiamo sbagliato qualcosa! |
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Qualcosa l'abbiamo sbagliato sicuro, qualcos'altro l'abbiamo fatto giusto. Ma siamo sempre in tempo a cambiare rotta, abbandonare tutto e dormire su un letto di margherite. Un bacio
RispondiEliminapare che tra il prato e la scrivania ci sia giusto una cravatta di mezzo...
RispondiElimina: )
Non dev'essere una gran vita quella degli homeless...ho letto molto in proposito e, salvo una libertà fittizia, di cui molti di noi non godono, è una vita terribilmente squallida. Questo non toglie che la tua poesia sia molto bella. Ciao
RispondiEliminaGianluisa
Ciao. Sto sempre ascoltando...
RispondiEliminaBessola
ciao Bessola! mi fa piacere che ti piacciano anche le musiche che ascolti in questa piccola "casa virtuale"
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