Blog story


































































 



 


 
     
     
 

Considerazioni sulla scrittura e la rilettura 


 
     
     
     
 

Un'amica qualche giorno fa, mi ha ricordato un Post scritto due anni fa.. quando questo Blog era partito da qualche mese appena.


Dal 2005, devo ammettere che non l'avevo più riletto nè visualizzato ed ecco che allora, quando me lo son trovato davanti, ho provato una strana sensazione.
Intanto il tempo trascorso mi aveva come "scontornato" il ricordo.
Quel testo non lo ricordavo più in tutti i dettagli.
Mi era rimasta ben chiara però  l'idea-base, lo spunto da cui era partito l'impulso di scrivere. Quello lo ricordavo bene, ma avevo dimenticato il ritmo interno, la cadenza,  l'atmosfera particolare dentro cui era immerso.

.
L'esperienza di riprendere e rileggere qualcosa di proprio, a distanza di tempo - ho scoperto in questa occasione - è interessante e credo possa arricchire, se si presta davvero "ascolto".
Quando scrissi quelle parole.. vennero di getto, molto spontaneamente, quasi sull'onda di un entusiasmo che provavo in quei mes
i.
La rilettura - ho notato subito - 
permette di rivivere in pieno quello stato d'animo
.
C'è il riappropriarsene... il riassaporarne il sapore, certo.
Ma anche qualcosa di diverso. Q
ualcosa di particolare e più complesso.. Probabilmente lo stesso  testo riletto a distanza di anni offre la medesima immagine e insieme un'altra.
In parte, ora, c'è come un estraneamento "naturale" (quello che qualsiasi pittore ricerca non appena terminata una tela, quando vorrebbe poter vedere la sua opera con gli occhi di un altro, per poterne cogliere aspetti che a lui restano nascosti, a causa della troppa "familiarità" con la creazione, che si ha durante la fase della realizzzazione), e tuttavia,  si rivivono con esattezza tutte le associazioni mentali, i concatenamenti di immagini e pensieri che permisero di scrivere allora. E in questi, ci si  immedesima  del tutto.
A conclusione della rilettura poi, credo di riuscire  a formulare adesso, un giudizio a freddo, molto più obiettivo rispetto al momento della scrittura.


Per tutte queste considerazioni, al termine, mi è rimasta una certa soddisfazione nel constatare che quelle parole, scritte allora con molta allegria, in fondo, reggono bene la prova del tempo. Stanno in piedi da sole,  mantenendo  intatto il loro potenziale.
Non che voglia auto-incensarmi o esaltarmi.
Soltanto, ho come l'impressione che fra i tanti esperimenti di scrittura che ho fatto finora, questa, sia una delle cose riuscite.


Ecco perchè mi piace riproporlo, quel Post, per chi legge oggi il mio blog e per chi casualmente  aprirà queste  pagine web.


Ah, dimenticavo.. un grazie di cuore all'amica che mi ha fatto riscoprire che a volte... "qualcuno si sbaglia davvero col resto"e ti fa ritrovare con qualcosa che non immaginavi proprio.


 

 



 


 
     
     
     

 


 








MA TU SORRIDI




 


 


 


 


 

























 




 



 


E’ estate. E’ agosto.
Al tavolino bevo un bicchiere
e penso..
penso a come sarebbe confortante
credere in Dio


Ma tu, bambina,
d’un tratto sorridi!

D’improvviso, appare in te,
la bambina che ride.

Bevo il tuo sguardo, il tuo viso.
nel bicchiere la tua faccia
è acqua,
acqua piena di bollicine
pizzica, luccica, brilla,
sale nel naso
nella testa zampilla

E improvvisamente
credo.

Credo a ogni cosa:

all’estate, alle api,
alle quattro stagioni
alla terra che gira e trascina le nubi
Al passare del sole,
all’alba,  al tramonto

al battere d’ala dei passeri
al vento che chiama
la mia camicia a giocare

e le bandiere e le foglie
a tremolare
di luce e stupore.

Credo al volare d'aerei,
Alle voci dentro i telefoni.

Credo alla chimica, all’astronomia, alla fisica,

credo agli atomi, agli ioni, ai protoni
all’acqua pesante, al ghiaccio secco,
all’uranio arricchito, al moto perpetuo,
al volo di Icaro.

Credo all’esistenza di stelle, pianeti, galassie
credo al pulviscolo interstellare
e alle macchie solari

al carbone, ai carburi, al carbonio
all’idrogeno,  all'azoto liquido
a tutto quel che ho studiato
e, più ancora,

a ciò che non ho mai sfiorato

Credo alle migrazioni di rondini
al loro orientarsi con le costellazioni

Credo alle formiche, alle conche moreniche,
alle glaciazioni, alle meteoriti .

Potete raccontarmi la tettonica a zolle

lo splendore sulfureo del magma
l’odore del fulmine, l’arca, il diluvio
il chiarore argenteo del plenilunio

Credo al fiore che sboccia
sul pendio del vulcano

Credo al suono del bosco che cresce
sotto la luna o l’arcobaleno.
Al rumore di pioggia nella foresta pluviale.

Credo alla goccia,

al tepore di terra
al profumo del pane e a quello,
di cemento bagnato, nel sole.


Credo nell'erba,

credo all’istante..

Credo a ciò che chiamano "
qui"
a ciò che chiamano "
ora

Credo di trovare un senso
in tutto ciò che è astratto
e un senso,
in tutto quello che tocco.
In quello che dico di getto.

Credo ai miei occhi

alle fessure nelle pupille del gatto,
alla sua anima nobile,
alla sua agile vita di magro folletto.

Credo perfino d'esistere
dentro l’inganno del tempo

Bevo, vedo, credo,
mi sento io
e vedo Dio..
in Te che sorridi


Oddio.
Credo infine di sentirmi ...bene!

Il conto, cameriere!

Poi ci alziamo, c
e ne andiamo, ridiamo...

O
ggi,
che anche Dio

si dev'esser sbagliato col resto.




                          


   
   
 

       [ k ]


   




Commenti

  1. Leggerti, guardare le immagini, la musica: sorsate di vita che arricchiscono e, se c'è, tolgono la malinconia.
    Grazie
    Bessola

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  2. Ricordi “scontornati” tu ascolti, o Poeta,…lontani entusiasmi d'eterno sorriso... reggono sempre la prova del tempo… Leggerlo e scoprirlo è per me un gioioso regalo di parole e immagini…e penso che sono rari gli Esseri che credono…alle formiche! Grazie.
    Ritama

    RispondiElimina
  3. Quant'è bello questo post, me lo ricordavo, ed anche allora mi ha dato le stesse emozioni di adesso, un senso di pace, di benessere, di felicità. Grazie amore mio, se posso chiamarti così.
    Un bacio Serena
    P.S. Bellissima anche la musica

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  4. Stupendo: credere per la meraviglia di un sorriso. E sorridere di conseguenza come conseguenza è l'ironia della frase finale: tutti sono fallibili o almeno ironici.

    Bellissimo blog.

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  5. Molto originale il tuo blog.
    Colpisce per diverse cose: le immagini, le musiche, la scelta della citazioni e poi quello che scrivi tu.
    Difficile da classificare quello che scrivi. Di certo non lascia indifferenti.
    Complimenti! sul serio..

    Ciao.

    (Emiliano)

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  6. Ciao Carlo, subito subito vorrei sapere di chi è la musica iniziale.
    un bacio leggero ma intenso come le tue parole.

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  7. il primo brano attuale è Pianissimo di Ivano Fossati. Poi J.Lee Hooker &Santana con The Healer.
    Ma il brano che probabilmente hai ascoltato tu prima che aggiungessi questi due, è Opus di R.Sakamoto

    cmq la lista completa della colonna sonora è in fondo alla Home page sulla destra nel riquadro bianco
    "Radioblog"

    Ma al di là di questo..spero tutto bene, nella tua vacanza.
    Per la cronaca spicciola l'ultimo film che ho visto (proprio ieri sera) è stato "Le vite degli altri" e l'ho molto apprezzato.
    Tu l'avevi visto quest'inverno? o ricordo male?

    In ogni caso il mio "Bentornata" su questi lidi e bacio ricambiato.
    :-)

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  8. ciao carlo grazie per il commento sul blog,tu capisci e spieghi sempre alla perfezione!come nell'introduzione al post,perfetta!

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  9. "Le vite degli altri" è uno dei pochissimi films visti quest'anno, mi è molto, molto piaciuto, come a quasi tutti del resto.
    E a te?
    Grazie per la musica, aribacetto.

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  10. Klimt,
    un abbraccio. Solo questo. :-)
    è bellissimo venire qui e poi che soundtrack…
    Non posso soffermarmi sul post (che è bellissimo), sono in partenza: un’altra isola… Rodi! Solo una settimana (per mancanza di fondi). Ti racconterò... A presto! :-)

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  11. Grazie carissimo delle tue parole :)

    Venendo qui, ne trovo altre belle, a formare un insieme bellissimo di grande impatto emotivo, capace di generare meravigliose sensazioni anche solo a leggerle...

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  12. to leira:

    emoziona
    vederti di nuovo passare,
    leggerti,
    avvertire il tuo sguardo
    su queste immagini.

    RispondiElimina

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