Ed egli è un ribelle
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L'uomo è un divenire. L'uomo è un processo, una crescita, una possibilità, un potenziale. L'uomo non è ancora reale. L'uomo deve essere, deve ancora arrivare. L'uomo non è nato come essenza, ma soltanto come esistenza. Egli deve creare se stesso. Questa è la grandiosità dell'uomo, la sua gloria: egli è l'unico essere sulla faccia della terra, che non sia un essere ma una libertà di essere.
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Quando Buddha parla dell’uomo egli intende parlare dell’uomo risvegliato. Voi siete soltanto in cammino, voi siete soltanto nel processo. Voi siete dei semi.
Il seme ha quattro possibilità. Può rimanere un seme per sempre, chiuso, senza aperture, non in comunione con l’esistenza, morto. Poichè essere vivo significa essere in comunione con l’esistenza. Il seme é morto, non é ancora entrato in comunione con la terra, il cielo, con il sole, con il vento, con le stelle. Non ha ancora fatto alcun tentativo per avere un dialogo con tutto ciò che esiste.
E’ completamete isolato, escluso incapsulato in se stesso. Egli vive nella propria tomba. La prima possibilità é che egli rimanga un seme. Questa sarebbe una grande sfortuna- un uomo potrebbe rimanere semplicemente un seme. Con tutto il potenziale a sua disposizione egli potrebbe non aprire mai le proprie porte. .
La seconda possibilità é che il seme sia abbastanza coraggioso e possa affondare nella profondità del terreno e morire in quanto ego, lasciando cadere la propria armatura ed entrare in comunione con l’esistenza per divenire un tutt’uno con la Terra. Occorre un grande coraggio, perché chi può dirlo? Potrebbe essere la morte definitiva. Potrebbe non essere seguita da alcuna nascita. Che garanzia c’é? Non esiste garanzia, é un gioco d’azzardo.
Sono pochi gli uomini che hanno abbastanza coraggio per rischiare. Essere un sannyasin - un ricercatore - é l’inizio del gioco d’azzardo.
State rischiando la vostra vita, state rischiando il vostro ego. Rischiate perché abbandonate tutte le vostre sicurezze, i vostri accomodamenti protettivi. Aprite le vostre finestre… chissà chi entrerà - l’amico o il nemico?
Diventate vulnerabili. .
Questo é ciò che Buddha ha insegnato per tutta la vita. Questo era il suo lavoro: trasformare dei comuni esseri umani in sannyasin. Un sannyasin é una pianta, - un germoglio - tenero, delicato. Il seme non é mai in pericolo, ricordatelo!
E’ protetto. Ma la pianta é sempre in pericolo. La pianta é molto tenera. Il seme é come una pietra, duro, nascosto dentro una crosta ruvida. Ma la pianta deve superare mille e un imprevisto.
Questo é il secondo stadio: il seme che si dissolve nel terreno, l’uomo che scompare come ego e come personalità, diventando una pianta. ,
La terza possibilità é ancora più rara, infatti non tutte le piante raggiungeranno il sommo livello, là dove i fiori possono sbocciare. Lo stadio della fioritura Perché non tutti, possono raggiungere il terzo stadio?
A causa dell’avidità, a causa della meschinità, non sono pronti a condividere… a causa di uno stato di assenza di amore. .
Occorre coraggio per diventare pianta e occorre l’amore per diventare un fiore. Un fiore, significa che l’albero spalanca il proprio cuore, diffondendo il proprio profumo, offrendo la propria anima, riversando il proprio essere nell’esistenza.
Il seme può diventare una pianta, sebbene sia difficile lasciar cadere la propria armatura, ma in un altro senso, é semplice. La pianta assorbe dall’acqua, dall’aria, dal sole, ma la sua avidità, non viene contrastata, al contrario la sua ambizione viene appagata: la sua crescita é continua.
Ma arriva il momento in cui hai assorbito tanto, che ora devi condividere. Sei stato tanto beneficiato, che ora devi servire.
L’esistenza ti ha dato tanto che ora devi ringraziare, essere riconoscente. E l’unico modo per dimostrare la tua gratitudine é riversare i tuoi tesori, restituirli all’esistenza.
Allora il tuo albero farà sbocciare i propri fiori, fiorirà.
Il quarto stadio é quello della fragranza. Il fiore é pur sempre grezzo, é pur sempre materiale, mentre la fragranza é sottile, é qualcosa di immateriale: non puoi vederla, é invisibile. Puoi soltanto annusarla, non puoi afferrarla. .
Occorre uno stato di comprensione davvero sensibile per avere un dialogo con la fragranza: oltre la fragranza c’é il nulla.
La fragranza scompare nell’universo, diventa una sola cosa con esso. Questi sono i quattro stadi dell’uomo. Non rimanere un seme. Raduna il tuo coraggio: il coraggio di lasciar cadere l’ego e le sicurezze, il coraggio di lasciare tutte le protezioni, il coraggio di essere vulnerabile.
Ma poi non rimanere una pianta, perché una pianta senza fiori é povera. Un albero senza fiori é vuoto, manca di qualcosa di essenziale. Non ha bellezza, senza l’amore non c’é bellezza. E l’albero mostra il suo amore attraverso la fioritura. Ha assorbito tanto dalla luce, dal sole, dalla terra: ora é il momento di dare.
La vita deve sempre raggiungere un equilibrio. Tu hai preso tanto, ora dà! Diventa un fiore!
Soltanto se diventi un fiore hai la possibilità di dissolverti in una fragranza. Ma ricorda, non rimanere un fiore chiuso, un bocciolo, altrimenti non diffonderai la tua fragranza. Se non diffondi la tua fragranza non sei libero, sei imprigionato.
Buddha chiama questa costrizione samsara - il mondo. E chiama la libertà, la libertà della fragranza, nirvana: cessare totalmente, cioè sparire, dissolversi nell’universo. La parte scompare nel Tutto, la goccia di rugiada scompare nell’oceano e diventa l’oceano. Il giorno in cui scompari e diventi l’oceano, in un certo senso non sei più, e in un altro senso, sei per la prima volta - hai raggiunto l’essenza dell'essere. Questa esperienza é la libertà assoluta dell’anima.
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Dice Buddha: | ||
Il profumo del sandalo, dell’oleandro, o del gelsomino non può viaggiare controvento.
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Ma la fragranza della virtù viaggia perfino controvento fino agli estremi confini del mondo.
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C’é una fioritura del tuo essere interiore che é molto più bella della fragranza del legno di sandalo, dell’oleandro o del gelsomino. La sua bellezza é la sua assoluta libertà. . L’uomo realizzato vive in libertà: non segue i comandamenti, non segue nessuna sacra scrittura. Non segue nient’altro che la propria luce interiore. Vive assecondando il proprio cuore - ed egli é un ribelle.
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[ da "La saggezza dell'innocenza" - Osho Raineesh ]
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ciao, ora sono a lavoro e non posso fermarmi a lungo e leggere le novità.
RispondiEliminaCome mai hai messo il blog privato, troppi spam?
Stai bene e a presto
Leggendo questo post mi sono commossa...di gioia! E' talmente perfetto nella sua giustezza e nella sua armonia...Ti Ringrazio davvero di cuore, Carlo, e ti chiedo il permesso di riportare l'intero articolo sul mio blog (magari spedendolo per posta alla mia e mail). Esso può davvero Essere un importantissimo aiuto per tutti gli Esseri Umani che potranno leggerlo.
RispondiEliminaUn grande abbraccio!
Trovare il tuo blog è stata una fortuna. Grazie
RispondiEliminaOsho Raneesh è veramente un grande Maestro e ti fa entrare in una dimensione completamente diversa da quella scontata. Questa serie di riflessioni/affermazioni che ci hai proposto oggi, arricchiscono chiunque sia disposto ad ascoltare e in parte a capovolgere alcuni suoi concetti già accettati e mai messi in discussione. Ci vuole coraggio per mettere in pratica o anche solo comprendere il paradosso. Grazie Carlo. Gianluisa-bessola
RispondiEliminaBellissimo come sempre Osho, sai credo di essere diventata pianta ma non riesco a generare fiori, ho paura! un bacio grande
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