Le "mie" donne.
Lou Andreas-Salomè |
Tina Modotti |
Anais Nin |
Frida Kahlo |
Lou Andreas-Salomè Tina Modotti Anais Nin Frida Kahlo Violeta Parra Ingeborg Bachmann Wislawa Szymborska | ||
La storia del ‘900 é attraversata da un filone di donne del tutto particolari. Donne maledette e benedette allo stesso tempo. Donne rivoluzionarie per idee, tenacia, forza di volontà, originalità, pazienza e responsabilità.
Il tratto comune che mi pare di intravedere in loro, é proprio l’estrema consapevolezza di avere qualcosa da affermare. Qualcosa di unico ed irripetibile da dire al mondo. Qualcosa che hanno offerto al mondo estraendolo dalla propria essenza.
Ma queste loro capacità, non si sono manifestate come un dono innato, bensì, più spesso, come una conquista faticosa, ottenuta al prezzo di sofferenze, sventure, paziente sopportazione coraggio, disprezzo del pericolo.
In loro ha operato la consapevolezza conquistata al prezzo dell’essere sempre controcorrente. Al prezzo di doversi opporre al pensiero dominante del loro tempo, oppure soltanto al prezzo dello sforzo ininterrotto, dello scavo interiore alla ricerca della propria voce.
Riuscire a far risuonare la propria voce e il proprio talento al di sopra dell’orrendo brusio del banale e dello “scontato”. Al di sopra di quello stesso terribile "rumore di fondo" che oggi, nel nostro tempo e nel nostro quotidiano si è fatto così assordante.
Credo che in tutte loro, ad un certo momento, si sia affermato con prepotenza un bisogno profondo non più rinviabile, una sorta di "secondo respiro”.
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La scoperta di un altro modo di stare al mondo e sentirsi vive. Una urgenza espressiva potente, perché riconosciuta come tale, all’interno di un percorso di autoconoscenza... e se é vero che tale perscorso, ha avuto modalità differenti, é anche vero che tutte hanno avuto un estremo coraggio nel rivendicare l’unicità del proprio carisma. L’originalità della propria voce.
Donne fortunate e sfortunate allo stesso tempo. Donne che talvolta la Vita ha trattato nel modo più duro, facendole confrontare con il dolore e la sofferenza emotiva personale. Ma anche persone fortunate: perché proprio attraverso quelle esperienze di malattia, di isolamento o di disgrazia affettiva, sono riuscite ad approfondire la propria dimensione e a contrapporre anche in situazioni estremamente critiche e ostili, la forza del proprio carattere indomabile. Per questo mi piace ricordarle.
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Come simbolo di forza e consapevolezza interiore. | ||
Violeta Parra |
Ingeborg Bachmann |
Wislawa Szymborska |
quantotempo...
RispondiElimina***
chiara*
Le hai raggruppate con molta oculatezza. Non era facile.
RispondiEliminaBelle foto, bei visi forti e drammatici. Bella anche la musica...
Gianluisa
Sarà una condivisione bellissima...
RispondiEliminaLo sento.
Un abbraccio *
Ingoio il tuo scritto,
RispondiEliminasplendidi fantasmi del passato.
Fantasmi che ci appartengono…
Fantasmi che hanno qualcosa in più di altri…
"Loro guardano la luce, loro possono.
loro nell’oscurità vedono..
Noi siamo al buio."
Noi non saremo mai come loro,
ne' come erono, ne' come sono adesso
Nefer
l'omaggio consapevole d'un uomo dà conforto. e , donna, ringrazio. augurandomi che un giorno si parli di donne che il coraggio come l'ombra portano, senza dover recuperare nulla. perchè la vita le ha rese simili all'universo. totali.
RispondiEliminaIndagherò su tutte...alcune le conosco bene...grazie a nome di tutte le donne
RispondiEliminami piace la scelta che hai fatto.. alcune molto trasgressive, poetesse scrittrici, altre meno ma legate sempre a quel filo borderline.. Di Salomè ho scritto un articolo sulla rivista Ottocento qualche tempo fa.. il titolo? lE REGOLE AI MARGINI..
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