Pensieri sparsi dopo il V-DAY
«La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico» | ||
[ Enrico Berlinguer ] | ||
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tanto per non dimenticare ... | ||
Da una intervista di Eugenio Scalfari a Enrico Berlinguer: | ||
La Repubblica - 28.07.1981 «I partiti sono diventati macchine di potere» | ||
S.-:- Signor Segretario, la passione è finita? | ||
BEN ALTRO CHE UN SEMPLICE VAFFA... | ||
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Ieri sera mi é capitato di assistere ad un dibattito televisivo su SkyTg24 relativo al movimento che ha manifestato in numerose piazze italiane per il primo “ Vaffa-day”, l’otto settembre scorso. 1) Limite di n.2 legislature al mandato dei parlamentari. 2) Divieto assoluto per chi ha riportato una condanna di candidarsi a cariche politiche 3) Ripristino del meccanismo delle preferenze nell’elezione dei candidati (questo per impedire che gli eletti vengano prescelti dai vertici dei partiti anziché dal voto diretto della base)
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La politica italiana in questi ultimi anni é riuscita a mostrarci tutto il peggio: l’intera gamma dei comportamenti che non dovrebbero mai e dico mai, riguardare un uomo pubblico: corruzione, pretesa di sottrarsi alla giustizia, leggi ad personam, spreco di denaro pubblico, disprezzo per il bene della collettività a favore dei privilegi individuali, menzogne, patti scellerati per favorire imprenditori di riferimento, peculato, favoritismi, ruberie, utilizzo della carica ricoperta per finalità private (a favore di familiari, amici, parenti, lobby di appartenenza). Fino ai comportamenti più ridicoli e inaccettabili, riportati dalle recenti cronache sul ben poco Onorevole Mele, sorpreso non solo ad andare a puttane ma pure a consumare cocaina! Per meno di questo, é chiaro che io, semplice cittadino, sono disposto a disfarmi di ogni presunta democrazia, che, a quel punto é solo maschera, travestimento, recita, un insieme di formule vuote e di riti, un velo di cerone che serve semplicemente a nascondere un intreccio di connivenze, di tornaconto personali, a coprire il marcio e il malcostume.
E come mai il movimento che si riconosce in Grillo fa più paura al Centrosinistra che al Centrodestra?
Perché la stessa Sinistra fino a pochi anni fa portava nel proprio D.N.A queste finalità moralizzatrici. So che fa molto male ricordare queste cose ai vertici dei D.S., ma la questione morale, la famosa “diversità” del P.C.I. rispetto a tutti gli altri partiti italiani non era un vuoto slogan propagandistico, era la normale pratica di vita dei militanti. Tale concezione per molti anni é stata pratica quotidiana e si é incarnata nella vita di numerosi esponenti di quel partito oltre ad esponenti sindacali che si ispiravano a quella stessa matrice culturale (Di Vittorio, Lama) . Di tutto si potevano accusare Nilde Jotti, Pietro Ingrao, Giorgio Amendola, lo stesso Napolitano e tanti altri uomini pubblici comunisti, ma non certo di non essere persone irreprensibili, sotto l’aspetto morale. Mai che si siano fatti tentare dalla corruzione affaristica. . :
Le telefonate dei vertici Ds nel caso Unipol, (intercettate prima e pubblicate poi) per quanto "non penalmente rilevanti", (come ha continuato a ripetere istericamente D’Alema), sono il segnale più tangibile di questo scavalcamento delle regole che vigevano all’interno del vecchio P.C.I. . Ha un bel dire D’Alema, che nulla di importante vi era in quelle telefonate. Egli dimentica uno dei principi basilari della politica: che la fiducia, il rapporto di fiducia fra elettore ed eletto, é la base della democrazia rappresentativa.
Non solo da quelle telefonate, ma da tutta una serie di prese di posizione e comportamenti dei vertici Diessini degli ultimi anni, si comprende bene che sono cadute troppe barriere e che l’avventurismo e il cinismo sono diventati categorie del possibile, anche nel Centrosinistra.
Se il sistema dei partiti non é in grado di garantirmi nemmeno di votare persone di rispecchiate virtù, persone irreprensibili sotto molteplici punti di vista, (e Mastella sotto questo aspetto é completamente “fuori gioco” con le sue frequentazioni equivoche di padrini mafiosi), io, sono autorizzato a prendere le distanze da tali scelte sciagurate e anzi, mi sentirò autorizzato a pretendere la liquidazione di quel modo di far politica, e anche delle strutture partitiche che sostengono tale sistema.
Ma se queste sono le mie convinzioni e le mie considerazioni di semplice cittadino, come reagisce la “nomenclatura”, i politici di lungo corso alla discesa in campo degli italiani indignati che si riconoscono nel Blog di Beppe Grillo?
Alla domanda del conduttore su come interpretasse le rivendicazioni del movimento di Grillo, Cirino Pomicino, con fare gioviale, non ha saputo far altro che sorridere e dire: “Ma Grillo é un comico mentre io faccio il mestiere di politico da 50 anni, per cui non parlo delle battute dei comici.” E a rafforzare il suo senso di lontananza da questi temi, evidentemente ritenuti superflui, s’é permesso di ricordare che dopo 10 anni in cui non ha fatto politica (dopo la sua condanna), é tornato, e nonostante tutto è riuscito a farsi eleggere con 50.000 preferenze alle Elezioni Europee.
Ma ciò che mi ha colpito é il senso di strafottenza, l'assoluta sicurezza di essere al di là del bene e del male, l’arroganza e la supponenza che deve dare questa concezione della politica come "mestiere" e non come servizio ai cittadini. Il suo atteggiamento complessivo e pure la comunicazione non verbale che scaturiva dal suo aspetto, era chiarissima: un sentirsi al di là di un qualsiasi giudizio.
Ecco perché comprendo che la questione sollevata da Grillo – il rapporto stravolto fra cittadino elettore e rappresentante politico é davvero cruciale ed é una delle principali cause del marcio che sta avanzando nella politica italiana.
Se non sarà possibile curare e risanare questa disfunzione, il rischio é il progressivo orientamento di fasce sempre più consistenti della popolazione, verso il populismo, verso l’antipolitica come rifiuto in blocco della democrazia! Di questa democrazia degenerata. Non può esserci altro sbocco, a lungo andare... Per questo ritengo che il movimento nato attorno al Blog di Grillo sia da salutare come l'estrema reazione di un organismo malato, la società italiana, all'avanzare del malcostume politico e in quanto estremo, forse ultimo, campanello d'allarme sia da interpretare in chiave positiva...
Ma la miopia di questo ceto politico é talmente forte che probabilmente non riusciranno a rendersi conto, politici di Destra o di Sinistra che siano, di ciò che stanno scatenando con la loro pretesa di abitare una cittadella intoccabile, lontana dal nostro vivere e dai nostri bisogni.
E voi come la pensate? | ||
[ k ] | ||
"E’ antipolitica difendere la dignità del Parlamento infangata dalla presenza di 24 pregiudicati e un’ottantina di indagati, imputati, condannati provvisori e prescritti? | ||
[ Marco Travaglio ] |
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Finalmente! Lascia che ammiri la bellezza di questo posto blu di mare e cielo e stelle. Sapevo che mi stavo perdendo qualcosa di bello, anzi bellissimo.
RispondiEliminaI commenti dopo, ora voglio andare a correre, svolazzare, nuotare.
ahhh che bello averti qui! finalmente!
RispondiEliminaNon esagero se ti dico che stasera sono felice!!!!!
grazie di non aver perduto le speranze Harmonia!
Pensierino della notte:
RispondiEliminaB. Grillo non mi ha mai fatto impazzire, mai il suo modo aggressivo di scagliarsi un pò contro tutto e tutti. Alcuni lo trovano divertente, è la sua ambiguità che non mi piace e il fatto che faccia ridere proprio tutti!
Buona notte...
To Ottobre:
RispondiEliminaIl problema non è tanto esprimersi e giudicare la persona “Grillo”,
Non è lui il vero protagonista di questi giorni, in realtà. Grillo ha solo una buona capacità di mettere al centro dell'attenzione contraddizioni reali che tutti possono riscontrare nell'attuale situazione del nostro paese.
Fra l'altro, a me personalmente non fa ridere per nulla,
ma, al contrario, fa un maledetto male dover constatare che dice cose vere, purtroppo.
Preferirei che avesse continuato a fare il comico con i classici argomenti da cabaret.
Ma gli argomenti che stanno venendo fuori grazie al V-DAY vanno ben oltre la persona “Grillo.
In fondo é quello che ho tentato di delineare nel Post.
Lo stesso Marco Travaglio il cui intento non è certo nè quello di far ridere nè quello di far spettacolo o di scendere in politica, ma che fa semplicemente il giornalista che vede ascolta e collega i fatti, si sta battendo per far emergere l'insostenibilità dell’attuale situazione che vede un patto di ferro fra “informazione” asservita alla politica sia di Destra che di Sinistra e i politici ormai lontanissimi dalla quotidianità delle persone.
Ecco perchè considero Grillo solo un mezzo, un puro strumento,
attraverso cui sta affiorando il vero malessere dell'elettorato italiano
che non si sente per nulla rappresentato da questa classe politica.
Avrebbe potuto essere un Mario Rossi qualsiasi
a scoperchiare la pentola..
Una serena notte anche a te.
Ho letto il tuo articolo e concordo con te al 100%. A me Grillo non è mai piaciuto ma ha dato una botta di vita denunciando a modo suo fatti importanti. In questi giorni ho una sorta di riflessione che mi frulla in capo: quando cadde l'Impero Romano -poco prima- i comici dell'epoca erano gli unici che si permettevano di criticare il malcostume e l'agire vergognoso dei politici del tempo. la gente li applaudiva e nel frattempo -mentre si perdeva tempo- (scusa il gioco di parole) sono arrivati i barbari da varie parti del globo e ci hanno invasi. Sta già succedendo e per motivi "umani" li stiamo accogliendo a braccia aperte. Io vivo da sola in una zona di Milano dove noi "bianchi" siamo rimasti pochissimi e ti posso garantire che la convivenza non è per nulla facile dato che tendono a prevaricarci e la cosa sta aumentando quasi in modo esponenziale e lo diverrà sempre di più. Ognuno di noi pensa per sé e per i suoi cari e al nostro e loro futuro. Ti confesso che sono molto pessimista al riguardo. Mala tempora currunt.
RispondiEliminaCiao
Bessola
Sottoscrivo parola per parola il tuo commento! Ascoltando le reazioni dei politici all'iniziativa di Grillo mi sto rendendo conto che si considerano davvero una casta, anche alcuni da cui non me lo sarei aspettato... Pretendono il monopolio di ogni iniziativa e utilizzano schemi vecchi e ideologici per interpretare le prese di posizione della base.
RispondiEliminaPensavo che Grillo potesse incoraggiare quella parte dei politici che almeno a parole si dichiaravano pronti ad un rinnovamento... ma si tratta di poche mosche bianche, la maggioranza anche di sinistra ha solo paura, PAURA DI PERDERE I PROPRI PRIVILEGI!
Arrivo dopo alcune battute di Grillo che mi hanno creato non poche perplessità. Non so che cosa gli sia preso, so però che il metodo non mi piace. Ed è un peccato, perché in tante cose (non tutte) ha ragione e fa bene a sfruttare la sua capacità di porle all'attenzione di tutti.
RispondiEliminaBuona serata e, poi, buona notte.