Il sognatore di fari






Da sempre mi piace sperimentare.
.
Da sempre la curiosità mi porta a tentare voli della mente. Oggi provo qualcosa che non ha un nome.

Non é poesia. Non é narrazione. E’ più una visione, un delirio di immagini ed emozioni. Eppure ha qualcosa della poesia, qualcosa della storia narrata, molto del lampo visionario e molto della suggestione della fotografia.
.
Mi piace cosi…tentare, "provare a provare".

Far volare l’aquilone della fantasia. Estrarre molti dei sogni e molte delle stelle che mi guidano.
Che siano i miei fari ?  
<>
Ogni volta é il mare.
Il mare che apre varchi, squarci.  Il mare che, ogni volta,
porta dubbi fino a riva.
Dubbi che si inseguono
e fioriscono in onde.
Spuma di pensieri.
Bianchi interrogativi.
Infine il mare pone domande aperte come un orizzonte
C’era un ragazzo che adorava stare di fronte al mare. Il ragazzo aveva imparato il silenzio. A tacere... E nelle lunghe ore  trascorse davanti all’azzurra distesa ascoltava...

In quelle ore raccoglieva infiniti messaggi che qualcuno
lontano-lontano non-si-sa-dove,  non-si-sa-quando, aveva affidato alle onde.
Messaggi che agli altri,
ai più,  non giungevano.
      
 
Il suo era un regno fatto di instancabili onde. Onde che si rincorrevano mutevoli, sempre diverse,
senza fine come il tempo.
 


Ed era fatto di luce
Di aspro profumo d'altomare. Di sabbia alzata dal vento.
Di assordante frastuono.
E lassù, silenzioso, irraggiungibile, il gioco perenne delle nuvole.
Era questo il suo regno.
E fin da allora
cominciò ad avvertire
la sottile, inquetante
poesia dei fari.
I fari sospesi sulla vertigine del cielo. Appena accarezzati dallo scorrere del tempo.
Silenziosi testimoni della notte
Sempre sul confine
della nostalgia
.

Alfabeto muto per ignote navi.

Dito teso,  alzato,
verso l’oscuro continente dell’invisibile e del mistero
.
Lui, li avrebbe sentiti
per sempre come uno strappo, un varco, nel tessuto della realtà Voragine aperta
al vento della fantasia e all’inquietudine
 
Il ragazzo sapeva aspettare.

E quando infine
giungeva  il momento magico, il crepuscolo che incendiava il cielo di colori...  i fari… tutti i fari del mondo, tutti quelli che riusciva ad immaginare prendevano vita…
Da ogni costa, ogni porto, ogni isola e scoglio, forse iniziava allora, un lungo, interminabile dialogo .
Forse, i pesci
affollandosi
ad un solo segnale
accendevano
gli occhi loro ardenti.
Dentro la cupa distesa, tumultuoso, il silenzio.

Negli argentei balzi
la festa  non detta.
E se fossimo noi?
Se fossimo noi le navi
a cui parlano i fari ?

Se fossimo noi, i pesci a cui brillano gli occhi...certe sere
sul mare. Certe sere che vien da fissare un punto lontano  e dei fari, il lento pulsare?
 
Vien notte.
Sorridono gli occhi.
Al largo, irraggiungibili
i bagliori...  

È notte
Devo andarmene a letto ! 

                     

Commenti

  1. ...sono rimasta senza parole
    in una sospensione che va oltre lo spazio
    e il tempo diviene la luce da seguire....

    Blue

    RispondiElimina
  2. Meraviglioso questo post, meraviglioso perchè mi sono persa nella tua anima leggendolo, perchè quel ragazzo sei tu... Un bacio grande

    RispondiElimina
  3. sono rimasta così...incantata...a leggere le tue parole e a sentire la musica (la musica suonata dalla natura e dagli uomini).
    "Vien notte."
    "Sorridono gli occhi."

    ed ecco che l'uomo anche ironico che io colgo (perchè l'ironia ti deve appartenere) salta fuori...
    "È notte
    Devo andarmene
    a letto !"
    grazie.
    ti sorrido
    aura

    RispondiElimina
  4. io...incantata...da ciò che "l’aquilone della tua fantasia", volando alto, ha creato...con le parole, le musiche e le fotografie...
    hai detto tu tutto in un modo talmente toccante ("Non é poesia. Non é narrazione.
    E’ più una visione,
    un delirio di immagini ed emozioni.
    Eppure ha qualcosa della poesia,
    qualcosa della storia narrata,
    molto del lampo visionario
    e molto della suggestione della fotografia.") che qualsiasi altra mia parola è superflua...
    aura

    RispondiElimina
  5. Capolavoro. Tutto. Strida dei gabbiani. Le onde. Le foto. Le parole. La musica. Un'amica mi aveva suggerito di vedere il tuo blog.
    Ringrazio lei e ringrazio te.
    Chiara

    RispondiElimina
  6. suggestiva...molto suggestiva.Immagini e parole si conciliano e cii dilettano.

    RispondiElimina
  7. Sono incantata.
    Ho fatto ascoltare il rumore del mare e i gabbiani al mio nipotino.
    Mi ha stretto forte forte e mi ha detto: "nonna, andiamo a fare i tuffi!". Ha 3 anni e si tuffa di testa senza alcuna paura. Anche lui innamorato del mare. Questo tuo seguito fari e le tue parole, la musica, le foto delle onde, tutto: una vera magia! Un grazie affettuoso. Bess

    RispondiElimina
  8. Belllissime parole, bellissime immagini: poesia...

    RispondiElimina
  9. Incantata da questo tuo post.

    Quanta cura, poesia...

    ....quanto cuore.


    Hai lasciato un segno....erano i tuoi fari, sì....


    Stupenda condivisione.


    Un abbraccio*

    RispondiElimina
  10. 'Notte, Carlo,
    anche se ora è pomeriggio
    e oggi il sole incerto dell'inverno
    ci fa compagnia..
    quando andiamo?
    :-)))

    RispondiElimina
  11. molto molto bello qui..
    abbiamo una passione comune..il mare..io mi ci rispecchio molto..

    RispondiElimina
  12. spero
    che il pensiero più dolce che ho
    ora sia lì con te

    (stadio)

    Buon week end

    RispondiElimina
  13. P.S.Prendi sempre quello che vuoi.

    Non può farmi che piacere.



    Immensamente piacere







    Grazie a te, serena notte*

    RispondiElimina
  14. ....Semplicemente fantastico...non pensavo che un sito internet avrebbe potuto emozionarmi così tanto...c'è qualcosa che va oltre le parole, le immagini, la musica...
    Grazie! Paola

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari