Dl'amor (quel ch'in dis)
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Dell'amore ( quello che non dicono )
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E’ su amor un era ad quii che is lez in ti libar un, da to da esempi o al’alzira. Una canzòn da cantè e sol lìa. ___ L’era invìzi una bes-cia chl'at s’infìla in tal vèni e l’atasùga é sang’. E nod, cut ciùd la gola ma ut dà un respìr e un'èta ànma. L’era e’pipistrèl cl’èntra e ut caza fora dla cambra. L’era che masgòt nir cun agl’ìli che coza contr'al pareidi e forsa us fa mèl, ma par artruvè e'zil e'vola, e’sbat, l'arprova e'sbat ancora e'sbat d’istess. Cuzù, e’sbat senza stanchès. _ E te, spessa la porta a fè i cunt cun la tu paura com un turment cut sbàt in testa. _ E sù amor un era l’òc imbambulè de chèn o quel sgarnè de pees a boca averta che truv par chès, un de, in tla tu reda. L' era invizi qualquèl ch’ut fa avdei ènca in te scur. C’ut fa vdèi piò da lùng, pio dèntar, fin in chèv. Enca quel, c’tan vres avdei. Enca quel c’tan putres avdei…sènza _ E sù amor un purtèva mèz ad fiur imbalsamè stret in tla chèrta d’arzènt o cun nèstar culurè. Quii, chi sbota sobit vìa parchè i dùra apèna un dè _ E sù amor, l’era un casp d’articiòk tot da sbuzè. Quii, cun e'spèn in tla punta. Quii, chit’ fa mèl e it trapassa al didi fin a tuchè gl’òsi, fin a fè tarmè e’zarvèl cun i brevid com una scòsa. Un amor da sbiantè intl’acqua bulènta e in tl’aseida. Non un amor alzir còm una foia ma una preda par quant e'bsèva. L'era e sàs che intl'acqua e' brèla. L’ombra, chl'atacumpagna ènca quand tan la vì. _ E sù amor l’era poca ròba:la sù vìda. E sora al didi e'lasèva e'culor scur dla fadìga e l’udor mai piò santì de temp acsè ben butè via: quel ca cunsumessum par capii che l’amor uns capess. Uls viv. |
Il suo amore non era di quelli che si leggono nei libri uno, da prendere d'esempio, o alla leggera. Una canzone da cantare e solo quella. Era invece una bestia che ti si infila nelle vene e ti asciuga il sangue. Il nodo che ti chiude la gola ma ti da un respiro e un'altra anima. Era il pipistrello che entra e ti caccia via dalla camera. Era quel grumo nero con le ali che cozza contro le pareti e forse, si fa male ma per ritrovare il cielo vola, sbatte, riprova e sbatte ancora e sbatte lo stesso. Cocciuto, sbatte senza stancarsi. _ E tu, dietro la porta a fare i conti con la tua paura come un tormento che ti sbatte in testa. _ Il suo amore non era l’occhio imbambolato del cane o quello sgranato del pesce a bocca aperta che trovi per caso un giorno, nella tua rete. Era invece qualcosa che ti fa vedere anche nel buio che ti fa vedere più lontano, più dentro, fino in fondo. Anche quello che non vorresti vedere. Anche quello che non potresti vedere...senza. - Il suo amore non portava mazzi di fiori imbalsamati stretti nella carta d’argento o con nastri colorati. Quelli che si buttano subito via perchè durano appena un giorno. _ Il suo amore, era un mazzo di carciofi tutti da sbucciare. Quelli con lo spino sulla punta. Quelli che fanno male e ti trapassano le dita fino a toccare le ossa, fino a farti tremare il cervello con i brividi, come una scossa. Un amore da stemperare nell’acqua bollente e nell’aceto. Non un amore leggero come una foglia ma una pietra, per quanto pesava. Era un sasso che nell’acqua brilla. L’ombra, che ti accompagna anche quando non la vedi. Il suo amore era poca cosa: la sua vita. E sopra le dita lasciava il colore scuro della fatica e l’odore mai più sentito del tempo così ben buttato via: quello che consumammo per capire che l’amore non si capisce. Lo si vive. |
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[ Dialetto Romagnolo / Cesena ] | |||||||
[ k ] | |||||||
Versione sonora
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un grande amore..
RispondiEliminanon mi prendere in giro però, credevo che fosse spagnolo..e incece si parla del dialetto tuo..
connosco, bagno di romagna, bel posto.
Nefer
Pensavo lo scambiassi per
RispondiEliminaostrogoto! :)
Invece, forse, ha residui celti (galli)
bizantini, greci...
cmq lingua strana!
ti avevo lasciato una cosa, ma sicuramente non ho cliccato su pubblica..la rimetto
RispondiEliminaCuándo
Cuándo susurro
y suspiro
cuando my alma està
desnuda, ligera, airea
yo, mujer
amada en silencio
con ojos cerrados
grito: es un sonido
un beso
un amor...
Nefer
A me sembra davvero una poesia bellissima e re-ale. Non conosco la tua "lingua", mi piacerebbe ascoltarla un giorno con il suono originale. Grazie.
RispondiEliminamarhita
Leggo, anzi...ascolto una voce di uomo parlare, calda...con le s e le z che si srotolano...che scivolano...mentre penso...o sento...non so...sento la forza di qualcuno che non conosco, che a tutto ciò ha dato VITA...allora vuol dire che...non siamo soli...non siamo mai soli...
RispondiEliminaGrazie Carlo
:-) Letisha
un abbraccio silenzioso
RispondiElimina***
E' in dialetto romagnolo e OK. Ma l'hai scritta tu o solo tradotta? E' eccezionalmente bella. Mammamia che brividi.
RispondiEliminaGianluisa
@Gianluisa:
RispondiEliminaehi? qui non c'è proprio traduzione! è che, a causa dei miei genitori che parlavano dialetto in casa
io mi ritrovo bilingue sai?
ho scoperto da poco di riuscire a pensare anche in dialetto
e' fondamentale!
Altrimenti mi sarebbe difficilissimo arrivare a scrivere certe cose!
E' una cosa che ha sorpreso pure me. Non si riuscirebbe proprio altrimenti a scrivere in italiano e poi imporsi di tradurre in dialetto
Si perderebbe la fluidità
e il colore stesso dei pensieri.
Così, di tanto in tanto, provo a buttar giù qualcosa in dialetto.
Grazie a te d'esser passata.
@ WhiterShide:
ricambio l'abbraccio! ;)
@Letisha
si. hai centrato il punto. Bisogna credere nella forza della Vita. Non importa in quale Dio. Ma nella Vita,
crederci.
@marhita:
grazie davvero delle tue parole!
Recitarti il testo in Romagnolo?
E chissà che non succeda.
Mai dire mai.
@Nefer:
grazie per il regalo.
Un dialetto molto particolare.
RispondiEliminaConosco un signore di Bologna ma è romagnolo che se gli si chiede come sta (ha più di 70anni) risponde "chel giost". Mi piace da matti!!! (una cosa giusta, nè bene, nè male, credo significhi). Corretto?
La tua poesia è molto molto bella, ricca e speciale come sicuramente sei tu. Un abbraccio. Bella anche la musica. Chiara.
@ chiarabella:
RispondiEliminasi si vuol dire "una cosa giusta"
oppure traduci in senso lato
"non c'è male!"
Per il resto...
beh... sei riuscita a farmi arrossire!!
mannaggia a te! ;) :)
Contento che ti piacciano i brani musicali.
Quindi devo capire
che sono perdonato per le distrazioni musicali che mi ero preso mettendo un po' di Ligabue?
sorrido...
Fantastico. Bel dialetto...
RispondiEliminaAssorbo in silenzio questi splendidi suoni....
RispondiElimina...ciao Carlo, un sorriso
Blue
Ho letto il testo in italiano...mi hai fatto venir voglia di mandarti un testo in dialetto calabrese...lo farò....ciao
RispondiEliminaL’era e’pipistrèl cl’èntra
RispondiEliminae ut caza fora dla cambra
L’era che masgòt nir cun agl’ìli,
che coza contr'al pareidi
e forsa, us fa mèl
ma par truvè e'zil e'vola,
e’sbat, l'arprova,
e'sbat ancora, e'sbat d’istess.
Cuzù, e’sbat senza stanchès.
E te, spessa la porta,
a fè i cunt cun la tu paura
com un turment
cut sbàt in testa.
Questi i versi che mi son piaciuti maggiormente, che sono proprio sono.
Il dialetto anche mi sembra bello,
un pò ricorda alcuni brani recitati
da Dario Fo.
Non so se nelle sue rappresentazioni
usasse proprio questo,
ma forse il lombardo lo ricorda.
Ne sai qualcosa?
Ho detto a una mia amica di Bologna e a un docente che vive a Bologna ma è romagnolo di venirti a leggere perché proprio ne valeva la pena. Mi hanno ringraziato tutti e due e il "professore" mi ha anche mandato un "bacio" "te lo meriti"!
RispondiEliminaIo penso in dialetto quando penso al mio papà: lui mi parlava sempre in dialetto milanese che io conosco benissimo ma mia madre e mia sorella non avrebbero voluto che lo imparassi (poco scicK...) Adesso ogni tanto dico alla mia Bess: "fa la brava tusa" (fa la brava ragazza!) lei mi risponde in dialetto felino universale: miaoooooo. Ciao carlo, buona serata. Bessola-Gianluisa
Vivere di attimi, attimi d'amore.
RispondiEliminaPiccoli spostamenti del cuore.
Giorgio Gaber
Buon week end
Ci hai fatto un altro regalo Carlo...
RispondiEliminaHai aggiunto l'energia della tua voce...dando ancora più VITA a questa espressione di un sentimento bello...tormentato...di quel tormento che fa evolvere...un amore così di quelli che fanno aprire gli occhi...come se ci affacciassimo ad una finestra che da sul mondo...sensualmente...con il vero significato di questa parola...persino col tatto, quando ci buchiamo le dita con le spine...con tutti i sensi, che sono molti più di 5...e svegliarli tutti...ascoltarci vibrare...attraverso un amore così...
Letisha
Carlo, sei geniale! che bei versi!
RispondiEliminaE' FANTASTICA!
Ma dai, quella è la tua voce?!? che emozione! :) Sì, sì, quell'interpretazione così appassionata e da brividi è tua, ne sono certa. ;-)
In effetti, la lingua è stranissima, ma davvero molto corposa, densa, con carattere.
Ti abbraccio forte...
Aliante
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