We sailed for parts unknown...


 
     
     
     
     
     
     


 


 


 





























     
     
     
     
     
































     
     
     
     
     


 

















































































































































     
     
     
     
 

Uno dei testi più letterari ed ermetici che conosca,
_
ma anche, una delle canzoni più 
belle da ascoltare.


 
     
     
     
     
     
 

  A salty dog


 
     
 

[ Procol harum ]


 
     
     
     
 

"All hands on deck, we've run afloat!" I heard the captain cry
"Explore the ship, replace the cook: let no one leave alive!"
_
Across the straits, around the Horn: how far can sailors fly?
A twisted path, our tortured course, and no one left alive
_
We sailed for parts unknown to man,
where ships come home to die
_
No lofty peak, nor fortress bold,
could match our captain's eye
_
Upon the seventh seasick day we made our port of call
A sand so white, and sea so blue, no mortal place at all
We fired the gun, and burnt the mast,
and rowed from ship to shore
_
The captain cried, we sailors wept:
our tears were tears of joy
_
Now many moons and many Junes
have passed since we made land
_
A salty dog, this seaman's log:
your witness my own hand"




     
     
 

 "Tutti in coperta, ci siamo disincagliati!" sentii gridare il capitano
"Esplorate la nave, sostituite il cuoco: che nessuno sopravviva!"

Attraverso gli stretti, intorno a Capo Horn:
fin dove possono volare i marinai?
Un sentiero difficile, una strada tormentata
e nessun sopravvissuto

Partimmo per luoghi sconosciuti all'uomo,
dove le navi vanno a morire
_
Nessuna vetta elevata, nessuna fortezza
poteva eguagliare l'occhio del nostro capitano

Al settimo giorno di mal di mare trovammo l'approdo
Una sabbia così bianca, un'acqua così azzurra,
un posto tutt'altro che mortale

Scaricammo il cannone, bruciammo gli alberi della nave
e raggiungemmo la spiaggia a remi

Il capitano gridava,
noi marinai piangevamo:
le nostre erano lacrime di gioia
_
Molte lune e molte estati sono trascorse
da quando siamo approdati
_
Un lupo di mare, questo marinaio:
la mia mano ti è testimone


 
     
     
     
     

 



 




     
     
     

 































     
     
     
     
     



 































     
     
     
     
     


 


 



 


 


 

Commenti

  1. Potrebbe trattarsi di un "adesso" e di un "dopo". Un "dopo" reale o solo un sogno. Bello questo post, sia le foto, sia il pezzo musicale.
    Da te sento i gabbiani e fuori ho le mie due cornacchie che mi salutano.
    Buona settimana.
    Gianluisa

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  2. Bellissimo il testo della canzone, anche se, per ora, non riesco a sentirne la musica. Lasciar vagare la mente nei sentieri della fantasia più libera, più ricca, più irrazionale e fantastica... si possono creare immagini meravigliose, e mi viene in mente Chagall, che ho visto ieri, certo che esistono i riferimenti alla letteratura ai miti, alla Bibbia, per quanto riguarda Chagall, eppure c'è un'interpretazione di quelle basi che è pura bellezza.

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  3. Complimenti per le foto, sono molto belle!

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  4. La sentivo proprio ieri sera su you tube dopo aver sentito Zucchero che l'ha cantata in tv...quanti ricordi dentro questa canzone...ero piccina ma mi piaceva già tanto...Buon Lunedì!
    ps. mi piacerebbe tanto trovarmi su quella vela ora...eh!

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  5. Una sorta di cimitero degli elefanti.
    Cosa può desiderare di più un equipaggio naufragato di un'isola felice?
    Il pezzo musicale è molto bello e triste e quel "cane salato" fa pensare anche a certe canzoni dei Beatles ai tempi del LSD con frasi tipo "like a lizard on a windowpane". Non trovi?
    Ciao.
    Chiara

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  6. ... la mia mano ti è testimone...

    ... quando mi emoziono non trovo le parole per dire qualcosa ...

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