Bit 2008 sceglie la solidarietà per ricordare al suo pubblico che il turismo deve essere sempre consapevole e responsabile verso i popoli e le loro tradizioni. _ Dal 21 al 24 febbraio nei padiglioni di Fieramilano a Rho sarà ospitata una mostra dedicata all'Unicef allestita con le «Pigotte» vestite con il costume tipico delle regioni italiane. "Pigotta" nel dialetto lombardo è la bambola di pezza del dopoguerra, realizzata in casa con quel che c'era a disposizione; oggi è la bambola dell'Unicef fatta a mano che rappresenta un bambino al quale si può salvare la vita. Un'occasione creata da Fiera Milano Expocts, la società che organizza la Borsa internazionale del turismo (Bit), per sostenere l'Unicef nella sua attività di tutela dell'infanzia in tutto il mondo: chi adotta una bambola permette di fornire un kit salvavita a un bambino per ridurre il pericolo di mortalità nei suoi primi cinque anni di vita, con vaccini, dosi di vitamina A necessaria per prevenire la cecità infantile e rafforzare il sistema immunitario, antibiotici e una zanzariera antimalaria. _ Grazie all'impegno dell'Unicef, che è il principale fornitore di vaccini nei Paesi in via di sviluppo, ogni anno vengono salvati 2,5 milioni di bambini. La bambola è infatti dotata di una carta d'identità e di una cartolina che il genitore adottivo deve inviare a chi l'ha realizzata per informarlo che la sua Pigotta ha trovato una famiglia e che, grazie a ciò, un bambino è stato vaccinato. _ In occasione della manifestazione Bit è stato fatto anche un lavoro di ricerca su abiti tradizionali e tessuti utilizzati nelle diverse zone del nostro Paese: pizzi originali, velluto, panno, seta, broccato, organza, lino, ricami in argento e oro, decori floreali, che rendono immediatamente riconoscibili le provenienze delle diverse Pigotte.