ESERCIZI 









Guardate bene l'immagine qui sopra e provate a dire velocemente ad alta voce, il colore di ogni parola...
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Se non riuscite e provate una sorta di straniamento, di difficoltà, di inceppamento, è perché il cervello sta registrando un conflitto tra il suo emisfero destro che cerca di dire il colore e l'emisfero sinistro che, invece, cerca di leggere la parola.

Semplificando al massimo, la Scienza dice che :

la parte sinistra è la parte del cervello che statisticamente utilizziamo di più nella vita di tutti i giorni e nel pensiero razionale. La parte destra elabora invece la sfera emozionale e percettiva con un pensiero di tipo intuitivo ...  

Tutto normale quindi ...rassicuriamoci.
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Tutto sotto controllo
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Nessun motivo per chiamare il 118.


Se invece volete andare su qualcosa di più impegnativo concentratevi  su questo diverso argomento:   


 


I tre signori nella foto sono alti uguali anche se si "vedono" ben differenti: nano, normale, gigante.
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La percezione è legata alla cultura e all'ambiente che possono creare delle vere e proprie distorsioni. Così cambiando le "prospettive" culturali di un popolo si possono produrre delle autentiche "illusioni ottiche", inganni visivi.
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Anche la percezione umana è legata alla cultura ed all'ambiente e spesso instaura dei pregiudizi sociali che sono difficili da scardinare


LA FISIOLOGIA DELLA PERCEZIONE




Il cristallino è una lente che serve a concentrare sulla rétina (il fondo dell'occhio, sensibile alla luce) con maggiore esattezza i raggi luminosi che provengono dagli oggetti vicini e lontani. Le cellule che compongono la retina trasformano gli impulsi luminosi in impulsi elettrici che tramite il nervo ottico vengono spediti al cervello per essere decodificati cioè interpretati. Nella rétina l'immagine si forma in effetti capovolta, ma sin dalla nostra infanzia il cervello impara a capovolgere questa immagine per interpretarla correttamente. Nel nostro cervello si formano quindi "immagini mentali", a partire dai segnali della rétina, che non sono la realtà, ma una codificazione. L'interpretazione del mondo quindi è una trasposizione sotto un'altra forma della realtà: il cervello aggiunge, sottrae, riorganizza e codifica le informazioni sensoriali per fornire un'interpretazione il più possibile esatta del mondo esterno. E la codifica e la riorganizzazione delle immagini dipendono dalla cultura e dall'ambiente.


VEDIAMO CIO' CHE ABBIAMO IMPARATO A VEDERE


Secondo la scuola di psicologia "transazionale" ogni atto percettivo è condizionato da atti percettivi precedenti, così da determinare, fra quello e questi, una "transazione", cioè un compromesso. Noi vediamo ciò che ci aspettiamo di vedere, "ciò che abbiamo imparato a vedere". Come dire... vediamo ciò che sappiamo.
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I "gestaltici", psicologia della forma - gestalt - ammettono che l'esperienza possa decidere sull'organizzazione delle immagini.
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Nell'immagine sotto:appare una vecchia o una giovane donna?




Nella percezione sono interessati non solo i segnali ricevuti e trasmessi dagli organi di senso ma anche le esperienze passate e cioè la cultura. Tra l'immagine retinica e l'immagine mentale esistono cioè grosse discrepanze che dipendono da codici e pregiudizi visivi radicati dalla cultura.
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La cultura visiva occidentale è basata soprattutto sulla prospettiva, che è un modo della geometria per rappresentare la realtà, secondo cui un oggetto lontano viene rappresentato più piccolo di quando è vicino. La raffigurazione del mondo, nel disegno e nella pittura, in modo confacente al reale nasce nel Rinascimento.
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Le illusioni ottiche, veri e propri inganni visivi, sono prodotte, in maggior parte, su accentuazioni e specificità della prospettiva. Fra le più note: "le frecce di Mùller-Lyer" che sembrano differenti ma sono lunghe uguali, la "figura di Ponzo" in cui due traversine, su un piano di "fuga prospettica" sembrano di misure diverse, l'"illusione di Hering" in cui due linee non sembrano parallele perché attraversate da tracciati fuorvianti, quella di Jastrow che distorce due archi di cerchio che sono uguali ma non lo sembrano...




Secondo il "principio di indeterminazione" di Heisenberg (1927) l'osservatore, nell'atto stesso della sua azione, influenza e modifica il soggetto preso in visione.

Secondo i modelli di pregiudizio culturale prodotti da un sistema sociale, l'osservatore non solo influisce ma modifica, distorce addirittura, anche la visione del soggetto.


L'"illusione della luna" è stata descritta da Tolomeo.Quando la luna è vista vicino all'orizzonte "appare" più grande di quando è vista in alto. Se infatti la si riprende fotograficamente si vedrà che è sempre grande uguale perché la macchina fotografica non "corregge" l'immagine come la mente.
Secondo la legge della "costanza" è lo sfondo, a "correggere" l'immagine visiva. Il sole e la luna sono sempre grandi uguali anche se quando sono all'orizzonte "appaiono" più grandi.




CULTURA CIRCOLARE


La percezione visiva è legata alla cultura e soprattutto all'ambiente. La nostra è prospettica, squadrata, una "civiltà ortogonale". Quella degli Zulù, e di diverse popolazioni asiatiche e africane, è invece una "civiltà circolare". Le popolazioni Zulù, ed anche alcune di Inuit, ad esempio, non subiscono l'illusione delle frecce di Mùller-Lyer e pochissimo, le altre illusioni basate sulle configurazioni prospettiche.







LA CAMERA DISTORTA


In un ambiente normale, i tre signori della fotografia, sono percepiti di statura simile ma posti a distanza diversa. Nella camera distorta di Ames -psicologo della scuola transazionale che la costruì nel 1946 - essi appaiono, invece, posti alla stessa distanza ma con dimensioni diverse: un gigante, un normale, un nano. La camera è distorta prospetticamente: la parete di sinistra è più lunga di quella di destra, mentre la parete di fronte è obliqua. Ma la stanza, per una codifica culturale, pre-giudizio visivo, è vista come "normale" e "squadrata"  ed allora è la percezione delle persone che finisce per essere completamente distorta.













LA DISTORSIONE DELLA PERSONA E L'AMORE


Ma se la persona all'interno della stanza fosse in rapporto d'amore con l'osservatore, la sua dimensione apparirebbe reale mentre sarebbe la camera ad essere percepita come distorta.
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Il pre-giudizio visivo che tende a distorcere la persona, viene annullato dal sentimento d'amore che permette di vedere in modo reale. Questo processo visivo, "sguardo d'amore che ristabilisce la realtà", si chiama "fenomeno Honi".
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Certe volte, per vedere correttamente, è fondamentale il cuore?


Come per la percezione visiva, la percezione umana dipende dalla cultura che stabilisce dei veri e propri codici / pre-giudizi di interpretazione sociale.

A volte queste codificazioni sono così connaturate e incise nel pensiero razionale che non è possibile un atto, a sua volta razionale, o di buon senso, a correggerle perchè siamo in presenza di messaggi genitoriali "forti", dei veri e propri "imprintig".
Come il pre-giudizio sugli "zingari", i rom, brutti-sporchi-e-cattivi, o quello verso gli "ebrei" e più in generale i pregiudizi  verso tutti i gruppi sociali non conformi ed allineati. Ed allora, come nella "camera di Ames" occorre imparare a sentire col cuore e non con la mente.

Non è forse anche vero che in tutte le forme di "pregiudizio sociale" l'amore funziona da ri-stabilizzatore della percezione umana ?

Per approfondire il tema:
TONINO CASULA - TRA VEDERE E NON VEDERE, Una guida ai problemi della percezione visiva - Giulio Einaudi Editore, 1981



Commenti

  1. Post interessantissimo!
    Complimenti dal "centro" di "civiltà circolare" di me! Un abbraccioooone(Clara)

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  2. Ecco quello che mi affascina di te...hai la capacità di stimolarci con mille argomenti diversi.....interessantissimi.
    Approfondirò sicuramente.

    Grazie per i tuoi passaggi...
    Un bacio.
    Ilaria

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  3. Un post davvero interessante, ricco e affascinante. L' ho letto con grande interesse e mi è piaciuto molto il modo in cui l'hai concluso.

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  4. Ecco...però io ho provato a dire i colori velocemente e a voce alta...ed ho letto senza problemi...sarà un problema?!!??!?!?!?

    Grazie di passare.....
    Ilaria

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  5. to camuciolo:

    può significare che hai una grande capacità di connessione fra emisfero destro e sinistro
    Segno di flessibilità e polivalenza... oserei dire "leonardesca"! :)

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  6. Interessante, molto interessante.
    Ma ti sei dimenticato di citare l'esperimento di ipnosi collettiva, tentato e ben riuscito, da quel dottore di arcore. Quello è capace di alterarti le percezioni senza toccare le leggi della prospettiva.....in compenso altera quelle canoniche, soprattutto quelle che servono ai suoi processi. Scusa, Carlo, se sono andato fuori tema ma la mano sulla tastiera è diventata incontrollabile. Enzo

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