L’ISOLA COME MA(D)RE
“L’isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L’isola, dunque, è il punto di una scelta: e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie si prepara l’eroe-ragazzo Arturo. E’ una scelta rischiosa, perché non si dà uscita dall’isola senza la traversata del mare materno: come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza”.
(L’isola di Arturo”, di Elsa Morante, 1957)
L'ISOLA NELLA NEBBIA
Nell’immaginario collettivo Avalon è un’isola magica, dove continuano a vivere le vecchie tradizioni dei celti e dove la Grande Dea viene onorata dai druidi e dalle sacerdotesse. Sono proprio queste ultime, sempre secondo le leggende, ad aver nascosto l’isola con una fitta nebbia, rendendo il luogo accessibile solo a chi ha la conoscenza per aprire questo incantesimo.
L’ISOLA DELLA FATA
«Se mai vi fu isola incantata», mi dissi, «è questa. Questa è la dimora delle poche, gentili Fate sopravvissute all’estinzione della loro stirpe. Queste verdi tombe sono forse le loro? …» (L’isola della fata, Edgar Allan Poe, 1841)
LA MAPPA DELL’ISOLA NON E’ IL TERRITORIO
“L’isola del tesoro” è un romanzo d'avventura ma anche un racconto di iniziazione. La mappa non è il territorio: quella che abbiamo nella testa ha zone deformate, allargate o rimpicciolite, dall’emozione.
La casa natale, o un territorio avverso, possono diventare più grandi o più piccoli e la mappa mentale non si sovrappone più al territorio reale perché c’è stata una ridefinizione emotiva. (“L’isola del tesoro” di R.Louis Stevenson, 1883)
La casa natale, o un territorio avverso, possono diventare più grandi o più piccoli e la mappa mentale non si sovrappone più al territorio reale perché c’è stata una ridefinizione emotiva. (“L’isola del tesoro” di R.Louis Stevenson, 1883)
L’ISOLA DI UTOPIA
Luogo che non esiste o luogo perfetto? L’etimologia della parola è incerta, forse riconducibile alla negazione “ou”, [ou-topos = non luogo, luogo inesistente] forse alla particella “eu”, buono [ eu-topos= buon luogo, luogo desiderato/desiderabile].
Da una parte utopia come non luogo, e quindi luogo aperto all’immaginazione, dall’altra, utopia come sogno di una società, di un luogo o di un tempo, migliori. E questo secondo significato, forse il meno “filologico”, si è tuttavia imposto nel linguaggio comune.
Utopia come sogno, un sogno rivolto al passato come quello di straordinarie città perdute da ricostruire con la fantasia, o di un ritorno ad una mitica età dell’oro considerata paradigma di ogni possibile armonia tra l’uomo e il mondo.
Oppure rivolto al futuro: immaginazione di mondi perfetti mai realizzati e forse irrealizzabili.
Per secoli la parola utopia non era mai esistita in nessuna lingua. Fu creata, inventata e resa famosa agli inizi del Cinquecento da Thomas More (Tommaso Moro), statista e dotto umanista inglese, i cui genitori erano di origine italiana. More, per intitolare un suo libro di immaginazione d’un mondo diverso da quello nel quale viveva, fece ricorso al termine utopia. L’Utopia di More era una forte critica al mondo che cominciava a conoscere il sistema capitalistico e da parte della cultura borghese non ebbe un giudizio positivo
La Nuova Isola Utopia era un seguito alla Repubblica di Platone. Ma il titolo dato dall’autore all’opera recita "De optimo rei publicae statu deque nova insula utopia" (L’ottimo stato della Repubblica nella nuova isola Utopia), e il commento che nella copertina vi aggiunge Erasmo da Rotterdam, che lo fece pubblicare a Lovanio nel 1516, lo definisce "libellus vere aureus nec minus salutaris quam festivus" = libro veramente aureo e non meno salutare che gioioso.Il grande Erasmo, a sua volta, con l’ Elogio della follia satireggiava proprio il mondo nel quale si viveva. Naturalmente, la Follia di Erasmo era una «follia superiore», «sapiente», che metteva a nudo tutti i vizi e i difetti dell’Europa del suo tempo, mentre la Nuova Isola Utopia di More indicava la soluzione dei vizi e dei difetti del proprio tempo (l’uguaglianza contro la disuguaglianza, l’abolizione della proprietà privata contro l’esproprio dei contadini operata dai grandi feudatari inglesi con le enclosures, la tolleranza religiosa contro l’intolleranza allora dominante nel mondo cattolico, la giornata di lavoro di 6 ore contro l’occupazione giornaliera dall’alba al tramonto).
Rifacendoci alla fonte, pertanto, la parola utopia ha un significato nobile da adoperare come grande idea, come progetto, obiettivo, meta importante da raggiungere in un tempo più o meno lontano.
LA MAPPA CON UTOPIA
"Una carta del mondo che non contiene il Paese dell’Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l’Umanità approda di continuo. E quando vi getta l’àncora, la vedetta scorge un Paese migliore e l’Umanità di nuovo fa vela." ( Oscar Wilde )
LE ISOLE DEI BEATI
Nel mito, presente nella letteratura greca almeno da Esiodo, ma probabilmente derivato da racconti dei Fenici, le Isole dei beati, a volte identificate con i Campi Elisi (il luogo nel quale dimoravano dopo la morte le anime di coloro che sono amati dagli dei), sono isole dal clima dolce nelle quali la vegetazione lussureggiante fornisce cibo senza che gli uomini abbiano bisogno di lavorare la terra. Gli dei destinano alcuni eroi a vivervi un’eterna vita felice.
L’ISOLA NON CERCATA
Calipso a Odisseo:
“Che t’importa che l’isola non sia quella che cercavi? Qui mai nulla succede. C’è un po’ di terra e un orizzonte. Qui puoi vivere sempre”. _
(Dialoghi con Leucò, Cesare Pavese, 1945)
L’ISOLA NON TROVATA
Ma bella più di tutte l' isola non trovata,
quella che il Re di Spagna s'ebbe da suo cugino,
il Re di Portogallo, con firma suggellata
e " bulla " del pontefice, in Gotico-Latino...
Il Re di Spagna fece vela cercando l' isola incantata,
però quell' isola non c'era e mai nessuno l'ha trovata
svanì di prua dalla galea come un' idea,
come una splendida utopia
è andata via e non tornerà, mai più...
Le antiche carte dei corsari portano un segno misterioso
ne parlan piano i marinai con un timor superstizioso:
nessuno sa se c'è davvero od è un pensiero,
se, a volte, il vento ne ha il profumo
è come il fumo che non prendi mai
quella che il Re di Spagna s'ebbe da suo cugino,
il Re di Portogallo, con firma suggellata
e " bulla " del pontefice, in Gotico-Latino...
Il Re di Spagna fece vela cercando l' isola incantata,
però quell' isola non c'era e mai nessuno l'ha trovata
svanì di prua dalla galea come un' idea,
come una splendida utopia
è andata via e non tornerà, mai più...
Le antiche carte dei corsari portano un segno misterioso
ne parlan piano i marinai con un timor superstizioso:
nessuno sa se c'è davvero od è un pensiero,
se, a volte, il vento ne ha il profumo
è come il fumo che non prendi mai
Appare a volte velata di foschia magica, e bella,
ma se il pilota avanza su mari misteriosi è già volata via
tingendosi d’azzurro color di lontananza.
ma se il pilota avanza su mari misteriosi è già volata via
tingendosi d’azzurro color di lontananza.
[ F. Guccini ]
Io abito su un'isola, una vera isola, noi isolani siamo spesso stronzi, ma questo non è che non si possa dire dei milanesi, per dire!!!! :)))
RispondiEliminaDai, volevo dire qialcosa di più bello, che, ad esempio, mi sento come l'isola di Guccini, bella più di tutte, non trovata...difficile dire...ma se io stessa continuo a cercarmi..dunque, più non trovata di così!!!!
Aspetto il re di Spagna, lo vedo all'orizzonte!
Dai scusa il tono scherzoso..
remember,
ILY
L'isola che troveremo, bellissima!
RispondiEliminaE ammantata dalla nebbia che l'occulta ai naviganti (che non la sanno scorgere) dalla magia di una sirena buona...La vedi? Si, é quella!!! Un bacioooone (Clara)
Nessun uomo è un'isola, intero per se stesso. Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte della terra. Se una zolla viene portata dall'onda del mare, l'Europa ne è diminuita, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o una magione amica, o la tua stessa casa. Ogni morte di uomo mi diminuisce perché io partecipo dell'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te.
RispondiElimina(John Donne)
e dalla mia... ne vedo una schiera di isolette all'orizzonte, ma forse c siamo troppo abituati ad averle sempre lì a fissarci kk neanke le riconosciamo..
RispondiEliminacomplimenti per il bellissimo blog. avevo letto un brano molto bello di osho ma non riesco a trovarlo ...forse era indietro con la cronologia?! grazie e a presto
RispondiEliminaricordo che Osho in quel brano parlava di come siamo tutti "pilotati" nelle nostre scelte ed azioni e che non lavoriamo per la nostra felicità ma perchè qualcuno ci ha "programmato" per questo tipo di vita. se me lo sai indicare te ne sono grata. Grazie!! lucia
RispondiEliminato lucia:
RispondiEliminaproverò a cercarlo...fra i post più vecchi
to lucia:
RispondiEliminaguarda se sta in uno di questi brani
http://curiosidelmare.splinder.com/tag/osho?from=18
Innisfree, l’isola sul lago
RispondiEliminaMi leverò e andrò, ora, andrò a Innisfree.
e costruirò una capanna laggiù, fatta d’argilla e canne,
nove filari a fave avrò laggiù, un’arnia per le api da miele,
e solo starò nella radura ronzante di api.
e avrò un po’ di pace laggiù, ché la pace discende goccia
a goccia,
discende dai velami del mattino fin dove canta il grillo;
la mezzanotte laggiù è tutto un luccichio, il meriggio
purpurea incandescenza,
la sera è pena d’ali di fanello.
Mi leverò e andrò, ora, ché sempre notte e giorno
odo l’acqua del lago lambire con lievi suoni la sponda;
stando in mezzo alla strada, sui marciapiedi grigi,
la sento nella fonda intimità del cuore.
W. B. Yeats
________
l'isola...il luogo dove l'approdo è musica per l'anima...
Blue
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L'isola di Procida di cui parla Elsa Morante. Ci volli andare proprio dopo avere letto il libro e, parzialmente era ancora così. Collegata a Vivara, luogo protetto per la nidificazione di varie specie di uccelli. Annesso un laboratorio dove lavorano vari studenti e professori che mettono un piccolo bracciale di riconoscimento a varie coppie di diverse specie proprio per studiare le varie migrazioni. Nulla a che vedere col contenuto del tuo post che è molto profondo nelle varie osservazioni e contenuti e di cui ti ringrazio.
RispondiEliminaBess
...e poi c'è la mia Isola nell'isola ;) l'Isola che c'è, appunto. Un abbraccio
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