il mare verticale | |||
Talvolta basta pochissimo. Spostare appena l'angolo di osserva-zione. Fare un passo di lato e fissare con ostinata determinazione quel che si offre al nostro sguardo. Ed ecco che ciò che appariva conformarsi allo stampo mentale, alla consueta idea interiorizzata, al "modello" è sottratto alla nostra osservazione cerebrale. Un mare scompare. L'idea stessa di mare. Il concetto orizzontale di distesa liquida è sospeso. Un mare per quanto bello, rasparente, luminosissimo, ad un tratto è sostituito da una visione. Una superficie che diviene nella sua astrattezza, simbolo, segno, soglia per una iniziazione al regno del visivo e del metafisico. Spunto, pretesto, provocazione. Quasi un viaggio inaspettato in una nuova dimensione. Un viaggio finalmente liberati dall'oppressione e dal potere della mente, alla volta della muta contemplazione e della leggerezza. Allora improvvisamente è facile osservare quella superficie come si trattasse di un quadro, un dipinto, un'opera. E la Natura intera, una colossale, inesauribile, galleria d'arte. | |||||
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E' proprio vero. Andare al di là del mare che è blu, le ciliege rosse, il bambino è buono, ecc. Vale anche per le prospettive usuali e anche mentali -secondo me- Anzichè bruciare i libri, come più volte avvenne nel corso dei tempo, bisognerebbe che ognuno buttasse nel falò, paraocchi e luoghi comuni.
RispondiEliminaSempre interessante venirti a trovare.
Ciao
Gianluisa
Splendide foto, splendidi colori (già mi vedo la nostra amica nutrirsi di bLu) .... sì .... capovolgere il mondo o guardare da altre angolazioni ... lasciarsi stupire ed essere malleabili nel nostro vedere e sentire e respirare e vivere ....
RispondiElimina[un giorno mi spieghi come ci si tuffa in un mare così? :-]
.... bello come fai pensare ...
[..e chi si muove di qui Misti...sorrido]
RispondiEliminaBlue