Edward Hopper


 
     
     
     


 


 



 


 


 




































































































































































































 

 


 
     
     
     
 

A Edward Hopper è dedicata la prima retrospettiva italiana, aperta a Palazzo Reale di Milano, in Piazza del Duomo promossa dal Comune di Milano e dalla Fondazione Roma con il Whitney Museum of American Art di New York e dalla Fondation Hermitage di Losanna. In mostra 160 opere di Hopper, tra cui opere celebri come Summer Interior (1909), Morning Sun (1952), Second Story Sunlight (1960), A Woman in the Sun (1961) e diversi dipinti mai esposti prima


Un apparato storico a lato della mostra ripercorre la storia americana dagli anni ’20 agli anni ’60. Inoltre è esposta l’installazione Friday, 29th August 1952, 6 A.M., New York del video-artista austriaco Gustav Deutsch, ricostruzione della scenografia raffigurata in Morning Sun: lo spettatore può in questo modo entrare fisicamente nel dipinto di Hopper!


 
     
     
 

Dopo Palazzo Reale, la mostra si sposterà nella Capitale, presso il Museo della Fondazione Roma, dal 16 febbraio al 13 giugno 2010. In estate la rassegna sarà invece a Losanna


 
     
     
     
 


 
     
     
     
     
 

"I quadri di Hopper si possono considerare da molte angolature.

C'è il suo modo modesto, discreto, quasi impersonale, di costruire la pittura; il suo uso di forme angolari o cubiche (non inventate, ma esistenti in natura); le sue composizioni semplici, apparentemente non studiate; la sua fuga da ogni artificio dinamico allo scopo di inscrivere l'opera in un rettangolo.
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Tuttavia ci sono anche altri elementi del suo lavoro che sembrano aver poco a che fare con la pittura pura, ma rivelano un contenuto spirituale. C'è, ad esempio, l'elemento del silenzio, che sembra pervadere tutti i suoi lavori più importanti, qualunque sia la loro tecnica.
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Questo silenzio o, come è stato detto efficacemente, questa "dimensione di ascolto", è evidente nei quadri in cui compare l'uomo, ma anche in quelli in cui ci sono solo architetture. [...]

Conosciamo tutti le rovine di Pompei, dove furono ritrovate persone sorprese dalla tragedia, "fissate per sempre" in un'azione (un uomo fa il pane, due amanti si abbracciano, una donna allatta il bambino), raggiunte improvvisamente dalla morte in quella posizione.

Analogamente, Hopper sa cogliere un momento particolare, quasi il preciso secondo in cui il tempo si ferma, dando all'attimo un significato eterno, universale
".


 
     
     
 

Hopper fu  un artista testimone dell'evoluzione della società americana del Novecento, in particolare quella fra le due guerre mondiali e quella che negli anni '50 già si proiettava verso un futuro tecnologico e consumista. Le sue opere trasmettono spesso sensazioni di inquietudine e solitudine attraverso ricorrenti stanze vuote ed atmosfere rarefatte tanto da far scrivere al critico M. Baigell : “Le sue figure sono imprigionate nel posto che occupano perché diventano parte della composizione generale del quadro e dei diversi movimenti direzionali di forme e colori. Non hanno capacità di movimento indipendente. E i colori sono brillanti, ma non trasmettono calore”


 
     
     
 


 
     
     
     
     
 

Hopper ha attraversato il periodo che va dalla Età del Jazz alla guerra in Vietnam, eppure la sua arte è cambiata ben poco.


 
     
 

"...Egli rimase, lungo gli anni, fedele al "realismo", anche se il suo è un realismo che sconfina dagli spazi angusti della messa in scena...
Perchè il pittore di Nyack finisce per stregare lo spettatore ben oltre lo spazio museale e la permanenza in mostra. C'è qualcosa di arcano e surreale nella sua pittura silenziosa e calma, a tratti noir, spesso straniante, che perdura e segna ben oltre l'esperienza in mostra.
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Le sue vedute nette e rarefatte sono sempre inquietanti. Non per niente la sua House by the Railroad del 1925 fece da modello alla celebre casa di "Psyco" di Alfred Hitchcock, con cui oltre alla passione voyeuristica per le inquadrature dalla "finestra" l'artista condivide anche la preferenza per le donne bionde e algide.
Attenzione, è proprio il caso di dire, alle donne di Hopper. Il pittore le spia da lontano: solitarie, nude, vulnerabili, convenzionalmente erotiche, talvolta ispirano sensuale tenerezza, tal altra distanza quasi misogina. Queste comparse solitarie (e sempre protagoniste), non sono che il misterioso rifrangersi, in variazione caleidoscopica, di un unico modello: la moglie Josephine Nivison, compagna di una vita. Suo il volto declinato alla finestra in Morning Sun, 1952, il nudo di A Woman in the Sun, 1961, il due pezzi esibito al sole in Second Story Sunlight, 1960. Modelle bionde illuminate dal sole, sullo sfondo colori saturi e rappresentazioni che trascendono il quotidiano per fissarsi nell'eterno, femminino e non solo.

La luce Hopper la scoprì durante la sua permanenza a Parigi per non abbandonarla mai più, facendone segno della sua pittura. Disdegnò Cezanne e Picasso, giurando fedeltà alla lezione di Manet e Degas. In anni di avanguardia le sue furono scelte controcorrente, fin dalla predilezione per le architetture vittoriane fortemente demodé. Fu lui a rendere brillanti quelle brutte case borghesi con tetti a mansarda, abbaini e ringhierine che già ai contemporanei apparivano come "vecchie signore tutte crinoline e inibizioni". Riuscì Hopper a catturarne l'insolita bellezza sotto i raggi del sole. E così pure riuscì a fissare l'essenza della vita nella frenesia della città moderna, ritagliandone gli spazi. Suggerendo la correlazione fra luoghi e funzione sociale. Di più: getta Hopper lo spettatore direttamente nella solitudine dei sobborghi più anonimi. Luoghi identici li ritroviamo descritti con parole, come ben ha colto Aldo Nove in "Si parla troppo di silenzio", negli scritti di Raymond Carver.


 
     
     
     
 

EDWARD HOPPER
dal 14 ottobre 2009 al 31 gennaio 2010


Milano, Palazzo Reale
Piazza del Duomo, 12


ORARI


Tutti i giorni: dalle 9.30 alle 19.30
Lunedì: dalle 14.30 alle 19.30
Giovedì: dalle 9.30 alle 22.30
(La biglietteria chiude un'ora prima)
Biglietteria online: www.vivaticket.it


BIGLIETTI


Intero 9,00 euro - Ridotto 7,50 euro – Scuole 4,50 euro.


     
     
     
     


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 



 


 


 


 



 


 


 


 


 


 


 


 


  


 

















































































































































































































































































































































































                 
                 
                 
                 
         

 


     
                 
                 
                 
         

«Tutto quello che voglio è dipingere i raggi del sole sul lato di una casa»


     
                 
         


     
                 
                 
         

"Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo"


     
                 
                 
                 
                 
         

"Il mio scopo nel dipingere è sempre stata la più esatta trascrizione possibile della più intima impressione della natura"


     
                 
                 
                 
         

[ Edward Hopper (1882-1967) ]


     
                 
                 
                 
                 
                 
                 
                 
                 
                 
                 


 


 


 


 


sea room 


 

Commenti

  1. Hai bruciato un servizio che si voleva fare...
    Pazienza. Comunque merita quello che hai scritto.
    Ma sei stao a Milano o a Roma? o in nessuna delle due città?

    Non c'è la tua impressione ma solo quello che sta scritto in tutti i comunicati stampa di cui io ti avevo dato un brevissimo accenno sperando facessi un salto a Milano dove in tanti ti aspettiamo...

    Ripeto: pazienza...

    Chiarabella

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  2. @ chiarabella:
    Mi dispiace... non sapevo di stare rovinando qualcosa 

    Questo è solo una piccola parte del materiale critico che mi pare rappresentare al meglio l'artista. Di solito quando metto un post su una mostra, o ci sono stato, oppure ci vorrei andare.
    Una sorta di  "Wish List" .
    Le mie impressioni comunque, le metterò solo "dopo".
     

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  3. Magari avrai pure "soffiato" un post alla dolce Chiara :) ma mi hai dato così l'opportunità di conoscere un altro pittore che dà emozioni attraverso i suoi colori....
    della serie... quando la rete diffonde cultura promuovendo la crescita delle persone... :)

    Scusa se vengo da te solo ora ma dopo il mio rientro... ebbene si sono tornata... nn ho avuto la possibilità di fermarmi 1 attimo tra gli Amici come volevo...
    Un forte abbraccio
    T.

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  4. Tranquillizza la tua ammiratrice che si firma T:
    Non hai soffiato niente alla 'dolce' Chiara. Lei scrive solo splendide poesie.
    Si riferiva invece al mio entusiasmo per la mostra (che avremmo visto insieme) e di cui ovviamente avrei parlato. Speravamo anche tu venissi a Milano in questa circostanza dato che anche Lauretta, Bess e Duro ci tenevano a conoscerti.
    Il tuo post è ben fatto come al solito. Mancano alcune opere (ovviamente) che a me personalmente muovono emozioni ma non puoi riempire pagine e pagine di quadri di Hopper. Meglio vedere la mostra.
    Un caro saluto
    Gianluisa

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  5. molto riflessivo... espressivo  e spontaneo.....in poche righe interpreta di tutto un po'...si legge il pensiero che circonda la vita  di  tutti o quasi...e lo dimostra anche nei dipinti. davvero bravo

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  6. Meraviglia di colori caldi...dovrò trovare un ritaglio di tempo per andarci...

    ...un sorriso...

    Blue

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