A correre insieme




 

 
 
 

 
 
 

 

 

 

 

 
 
 



A cor insen  


 

 

 

 

 


 

 

 

 

 
 
 

 

 
 
 

 

 
 
 

 

 
 
 

 

 


T’atarcurd...
-
A curèma fort, a perdifiè
pre sintir, zo par la vegna
Ad un trat,

an santessum piò la têra
A rotulessum in tun stramâz

ad verd e gambi pr’âria




Ti ricordi...
-

Correvamo forte, a perdifiato
sul sentiero giù per la vigna
Ad un tratto,

non sentimmo più la terra
Rotolammo in un precipizio

di verde e gambe per aria


 

 

 

 

 

 

T’an pianzǣst. An pianzêtt

Non piangesti. Non piansi.

 

 

 

 

 

 

Tot scorghì e môt
as mitessum insdêi pianin
int l’erba ǣlta, i oc sgranee
senza fiè, pre spavent.

Tutti scorticati e muti
lentamente ci mettemmo seduti
nell'erba alta, gli occhi sgranati
senza fiato, per lo spavento.

 

 

 

 

 

 

Fra al radisi d’ierbaiun
e la faza pina ad sgrafâgn
e fot quê
la la prêma vôlta
ca santêssum fort l’udour
tot impastè a
e'sanğ
dla vita e dla morta.
-

E dria a quel, e’lêmp zig
cu li tên sempra  masêdi.
A cor insen. 

 

Fra le radici degli arbusti
e la faccia piena di graffi
fu quella la prima volta
che sentimmo forte l'odore
tutto mischiato al sangue
della vita e della morte

-
E dietro quello, il lampo cieco
che le tiene sempre nascoste
A correre insieme.

 

 
 
 

 

 
 
 

 

 
 [ Dialetto romagnolo / Cesena ]
 


                 


 

 
 
                          [ k ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 


   










 

Commenti

  1. Amico caro, ma l'hai scritta tu?
    Ma è bellissima!
    Bellissima!
    Nella sua semplicità e intensità,
    e poi, riconoscere sempre la vicinanza tra l'Una e l'Altra è da adulti,
    è da imparare, è proprio bella, anche la foto n.1, 2, 3, 4.
    Ciao, guardi annozero?
    Anch'io. 
    blob diceva oggi:
    "ho visto cose che...", e le immagini:
    berlusca a Lampedusa, Larussa mandare afanculo Fini, presidente della Camera, e orrori simili.
    Scusa, torniamo alle margherite.
    Secondo bacio di fine marzo

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  2. Ciao Tiz

    si si m'è venuta questa cosa in dialetto sotto forma di ricordo ma un ricordo di quando si è bambini non è mai solo un ricordo, visto che poi  assume col tempo un significato più profondo
    In ogni caso hai ragione meglio perdersi nella natura che perdersi dentro quello spettacolo immondo che è l'attuale politica
    Ieri sera però  un'occhiata ad Annozero l'ho data...se non altro il carissimo Vauro non lo si può proprio perdere !

    A te...un bacio di inizio Aprile! :-))

    (ehiii...non ho detto del Primo d'aprile! che la differenza sarebbe enorme)

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  3. Sto rileggendo "Cime tempestose". Questa poesia mi ricorda Catherine e Heathcliff quando erano piccoli. (E' un modo per dire che sono stata colpita dalla sua intensità).
    P.s. Apprezzabilissimo il tuo impegno sul blog per i referendum!

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  4. ma che bello rileggersi quel libro!
    Ti è mai capitato di accorgerti che puoi provare nostalgia perfino di un libro? Delle sue atmosfere, delle sue descrizioni, del suo intreccio quasi che la prima volta che l'abbiamo letto, tutto quello che vi era dentro, si sia inciso dentro di noi con la forza della vita vissuta?

    Quando penso a quel libro cosi caratteristico, mi pare sia un pezzo di qualcosa che conosco bene come una parte dell'infanzia o dell'adolescenza. Certi libri lo fanno...  Non trovi?


    Quanto ai referendum viene spontaneo : SE NON ORA, QUANDO?
    Cerchiamo di diffondere le cose davvero importanti!

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