LA MERAVIGLIA DELLA LINGUA NAPOLETANA
La poesia talvolta sta nelle parole. Proprio dentro di esse. Nella loro musicalità e nella loro asciuttezza. | |||||||||||
Ecco perchè oggi riparto dalle parole. Quelle di una lingua che amo incondizionatamente: la lingua napoletana | |||||||||||
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E se poi uniamo due voci verbali di "dovere" e "andare" otteniamo una formidabile espressione, ben difficilmente uguagliabile in qualsiasi altra lingua del pianeta : | |||||||||||
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E' vero... E' tardi. Devo andare (a dormire) | |||||||||||
Buonanotte / Buongiorno a tutti | |||||||||||
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Mi colpisce questo post (e mi fa pure sorridere!). Coincide con qualcosa che mi appartiene. Io non sono napoletana (neanche lontane parentele), ma, per qualche strano motivo, imito piuttosto bene la cadenza napoletana. Buona parte dei personaggi che intrepreto per lavoro parlano napoletano. Mi piace tanto! (Il secondo dialetto che sto, per così dire, studiando è il ternano...).
RispondiElimina@ AranciaAzzurra:
RispondiEliminaAhh...che bello...
allora non sono il solo che subisce il fascino del Napoletano.
E io come te, non ho nessuna parente in quel di Napoli.
Eppure da semplice "Romagnolo" ho un grande rispetto per i tutti i Dialetti e su tutti provo una autentica attrazione per la lingua napoletana
Penso che i dialetti sono una risorsa aggiuntiva da non contrapporre mai alla lingua italiana ( come fanno quei bifolchi dei Leghisti)... piuttosto qualcosa che si aggiunge. Una ricchezza in più!
Una curiosità: fai teatro? ti occupi di spettacolo?
Sì, mi occupo di teatro (per bambini) e di teatro di burattini. Uso alcuni dialetti (o meglio inflessioni dialettali). In primis il napolenato. Mi nasce da dentro. C'è poco da fare.
RispondiElimina(Bifolchi bifolchi bifolchi. Quelli lì, senza nominarli.)