ENTRARE NELLO SPAZIO DI UN QUADRO

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Esperimenti di pensiero quotidiano
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L'art de la conversation - Magritte

Durata: indefinibile
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Materiale: un quadro
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Effetto: spiazzante
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Nell’insieme, l’organizzazione spaziale del mondo non riserva alcuna sorpresa. Ne conoscete la mappa. Che si tratti di localizzare un oggetto o di valutare la sua distanza, vi sentite sempre a vostro agio. Tralasciamo i casi limite, gli oggetti lontani e i paradossi intergalattici.  Nella vita di tutti i giorni, nell’ambiente che vi circonda la configurazione dello spazio è regolare. Nessuna trappola, nessun eventuale trabocchetto. Tranne che vi imbattiate in un certo tipo di quadro. Nessuno saprà dirvi quali sono quelli che provocheranno in voi questo effetto. È imprevedibile.

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Bisogna quindi avviare l’esperimento nel museo che avete liberamente scelto, senza sapere a priori quale sarà il risultato. Il vostro sguardo comincia a scivolare lungo le tele levigate. Possono essere interessanti, emozionanti, abilmente composte, sublimi ma esse occupano il vostro stesso spazio. Improvvisamente, se sarete fortunati, sopraggiunge qualcos’altro. Siete attirati, aspirati, agguantati da una specie di voragine che si apre nel vostro spazio abituale. Questa voragine appartiene ad uno spazio “impossibile”, ad un’altra dimensione, una cavità nel tessuto del mondo.

Ci sono, d’altro canto, diversi tipi di spazi di questo genere in cui potete cadere. Alcuni assomigliano a cripte, altri a scale, a sotterranei capovolti, a prospettive a spirale. Altri ancora sono come striati di righe infinite, punteggiati di buchi neri. Altri infine sono coprimeloni, zucche, gatti del Chelshire.
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Soprattutto non esitate. Non opponete resistenza al primo richiamo. Lasciatevi travolgere, afferrare, trascinare. Non c’è nulla da temere: da questi spazi non si torna mai. Vi si abita pur continuando a persistere nel nostro spazio. Ci si trova, allora, e per sempre, in molteplici spazi.
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Per questo motivo le arti rendono più intensa la vita
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  [ Roger-pol Droit - Piccola Filosofia Portatile ]


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Commenti

  1. A me capita spesso, con Magritte, qualche volta con De Chirico, sempre con Escher...

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  2. Se penso all'arte ed allo spazio...
    i quadri di Monet vorrei abitare...
    sereno week end Carlo..
    un sorriso..
    dandelìon

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  3. Magritte possedeva una fantasia spiazzante...
    l'arte è ricca di simboli, per questo ci affascina.
    senza l'arte, la vita è più povera.

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  4. Tutta l'arte pittorica, proprio perchè stretta nelle linee circoscritte del suo essere quadro o parete o volta,limita, ma solo apparentemente, il suo esistere. Se osservando un dipinto, uno qualsiasi, riusciamo a sfocarne i contorni, la collocazione spaziale, il suo appartenere fisicamente ad un muro, una parete, un angolo qualsiasi. Se riusciamo a fare questo, dicevo, ogni dipinto,indipendentemente dalla sua bellezza, ci porterà altrove. In un posto soggettivo fatto di meraviglia, fuori da tutto ciò che si chiama realtà. Serve solo l'unica chiave con cui si può veramente viaggiare tra spazio e tempo: lo stupore.

    Ciao ciao!

    (complimenti per il tuo blog)

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