Radici: Emilia-Romagna





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Le Alpi, si sa, sono un muro di sasso
una diga confusa, fanno tabula rasa
di noi che qui sotto, lontano
più in basso abbiamo la casa.

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.La casa ed i piedi in questa spianata di sole
che strozza la gola alle rane
di nebbia compatta, scabrosa
stirata che sembra di pane
ed una strada antica come l' uomo
marcata ai bordi dalla fantasie di un duomo
e fiumi, falsi avventurieri
che trasformano i padani in marinai non veri...

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Emilia sdraiata fra i campi e sui prati
lagune e piroghe delle terramare
guerrieri del Nord dai capelli gessati
ne hai visti passare!


Emilia allungata fra l' olmo e il vigneto
voltata a cercare quel mare mancante
e il monte Appennino rivela il segreto
e diventa un gigante
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.Lungo la strada fra una piazza e un duomo
hai messo al mondo questa specie d' uomo:
vero, aperto, finto, strano, chiuso
anarchico, verdiano...
brutta razza, l' emiliano!
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Emilia sognante fra l' oggi e il domani
di cibo, motori, di lusso e balere...
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Emilia di facce, di grida, di mani

sarà un grande piacere vedere in futuro
da un mondo lontano quaggiù sulla terra

una macchia di verde e sentire
il mio cuore che batte più piano
e là dentro si perde...
passeggia un cane
e abbaia al vento un uomo...
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Ora ti saluto, è quasi sera
si fa tardi
si va a vivere o a dormire
da Las Vegas a Piacenza
fari per chilometri  ti accecano testardi...
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ma io sento che hai pazienza .
devi ancora sopportarci...

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Commenti

  1. bellissimo post. bello e toccante.
    un abbraccio.

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  2. Che emozione questa dichiarazione d'amore in versi e musica per la propria terra!
    Un abbraccio sincero.

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  3. @ viola:
    sai, quando attraversi giorni strani come questi, quando tutto sembra mostrare la sua irrimediabile transitorietà e più il pensiero si focalizza sull'essenziale. E le radici sono l'essenziale di una persona come di una pianta. Anche gli alberi subiscono il terremoto, ma le radici stanno ben piantate nella terra, nella concretezza...Proprio da quelle arriva una energia positiva.

    @ iraida2:
    hai colto alla perfezione lo stato d'animo col quale sono andato a cercarmi queste parole e queste canzoni del grande Guccini: una dichiarazione d'amore incrollabile.

    Credo che chi ha provato il terremoto dell'Irpinia oppure quelli più recenti dell'Umbria o dell'Abruzzo abbia sviluppato un attaccamento ancora maggiore alle
    proprie radici e alla propria terra. Il terremoto fa riflettere proprio su questo rapporto che abbiamo con lo spazio e il paesaggio "umano" che abitiamo. Che diventa un modo d'essere e una parte viva della persona che siamo, proprio come un braccio, un piede. Almeno... io così lo avverto... Abbraccio ricambiatissimo!

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  4. @ nez:
    Come sempre, si riparte dalla passione, dalla voglia di cose belle. Che poi non è che un altro nome della "forza". Ciao Pescanoce, sta arrivando la tua stagione? :-)

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