il Professore ignobile




.
 
 
 
 
     
     
 
      Alla Presidenza della Repubblica
 
      Palazzo del Quirinale
      Piazza del Quirinale – 00187 Roma
      Fax 06.46993125

.
.

       Illustre Signor Presidente,
                                                  mi rivolgo a Lei per denunciare la mancanza di considerazione che l’esecutivo in carica sta dimostrando nei confronti delle biblioteche scolastiche, a dispetto delle dichiarazioni diffuse ormai quasi quotidianamente sulla centralità della competenza e dell’istruzione.

L’art. 14 comma 13 del D.L. 95/2012, recante disposizioni finalizzate a conseguire i risparmi previsti dalla revisione della spesa pubblica, riguarda i docenti riconosciuti inidonei alla docenza in aula, ma “idonei ad altri compiti” e perciò utilizzati come previsto dalla normativa (art 3, comma1 CCNI 2008) – nei servizi di biblioteca e documentazione, oppure nei laboratori e nelle attività previste dal progetto d’istituto e dal piano dell’offerta formativa. Il citato comma, così come licenziato dal Senato della Repubblica il 31 luglio scorso, prevede che “il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alla funzione di docente ma idoneo ad altri compiti (….) transita nei ruoli di assistente amministrativo o tecnico. Il personale viene immesso in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili della provincia di appartenenza, tenuto conto delle sedi indicate dal richiedente”.

Molti docenti inidonei addetti alle biblioteche scolastiche (“docenti bibliotecari”) nel corso del tempo si sono riqualificati professionalmente, frequentando corsi di perfezionamento, di laurea specialistica e master post-lauream, oppure nei diversi progetti ministeriali nazionali (“A scuola di biblioteca” 1995-1997; Programma di “Promozione e Sviluppo delle Biblioteche scolastiche – PSBS – 1999-2001; Progetto “Biblioteche nelle scuole – Biblioscuole” 2003-2009; “Amico Libro”; “Reti di biblioteche scolastiche per le competenze del 21° secolo – Bibliorete21” 2010-2013) o in progetti promossi da enti locali (spesso in collaborazione con associazioni, tra cui la scrivente), che hanno comportato un investimento consistente di denaro pubblico.

Se attuato, il trasferimento dei “docenti bibliotecari” comporterà una irragionevole dispersione di competenze e l’interruzione dei servizi di biblioteca, vanificando tanti progetti – promozione lettura, educazione ai beni culturali, educazione alla ricerca e all’uso competente delle informazioni – che vedono nella biblioteca uno speciale ed efficace ambiente per l’apprendimento.

L’UNESCO ha recentemente richiamato l’attenzione sull’importanza di garantire una adeguata competenza informativa e mediatica (Media and Information Literacy Education) a tutti i cittadini, e le biblioteche contribuiscono in modo determinante, sin dai primissimi anni dell’istruzione, alla realizzazione di questo obiettivo. Le biblioteche nella scuola sono palestre fondamentali per costruire una cittadinanza (anche digitale) attiva e partecipe; esse possono in parte dematerializzarsi, rendendo accessibili le risorse elettroniche (compresi i libri di testo) utili all’apprendimento, ma non esistono se private della figura del bibliotecario, che oggi è un esperto dell’informazione e della documentazione in grado di costruire percorsi adeguati alle esigenze dei propri utenti (docenti o discenti che siano ) e di formare l’utenza all’uso esperto delle risorse informative.

Signor Presidente, se non si vuole prendere in considerazione la sorte dei bibliotecari scolastici e delle loro biblioteche, si pensi almeno al futuro delle nuove generazioni, private di uno strumento che tutti i loro coetanei nei paesi industrializzati hanno a disposizione. E’ per questa ragione che abbiamo chiesto al Ministro competente che i docenti bibliotecari, in quanto esperti dell’informazione e della documentazione, siano pienamente riconosciuti nel quadro dell’Agenda Digitale.

So che questa lettera, secondo la prassi, non riceverà risposta. Ho però la massima fiducia nella Sua capacità di cogliere con lungimiranza le priorità per il futuro dell’Italia e sono certo che non le sfuggirà il senso di questa lettera, non frutto di una difesa corporativa ma della passione civile che da sempre anima l’associazione che ho l’onore di presiedere.

Confido in un Suo autorevole intervento affinché il tema possa essere riconsiderato da chi ne ha facoltà.

La ringrazio per l’attenzione.

Stefano Parise
Presidente – Associazione Italiana Biblioteche

Roma, 24 agosto 2012
Prot. n. 70/2012
 

 
 
 

 
 
 

 






     
     
 
Nel silenzio della carta stampata, nel disinteresse delle principali reti televisive, solo la Rete consente di approfondire una questione apparentemente di poco conto e invece assai sintomatica di un articolato processo che sta avvenendo nel Paese, dentro la carne viva della nostra società. .
 
La questione, in due parole, è questa: negli ultimi provvedimenti denominati genericamente "manovra di Spending Review" si contempla la possibilità dal corrente anno scolastico di trasferire ad altra mansione o incarico i docenti che fino ad oggi si sono occupati della gestione e dell'operatività delle Biblioteche scolastiche.

Di fatto ciò si traduce nella possibilità concreta che le biblioteche scolastiche cessino da quest'anno di essere operative e al servizio degli utenti. Potrebbe sembrare una cosa da nulla per i molti (compreso me che fino a pochi anni fa ignoravo tutte le attività che ruotano attorno ad una biblioteca scolastica. Poi tramite una blogger (MATILDA) che svolge da più di dieci anni queste mansioni ho appreso poco per volta ciò che davvero rappresenta la biblioteca all'interno dell'istituzione scolastica.
 
Ora a saper leggere in modo organico in che contesto s'inserisce quest'ultimo provvedimento governativo vengono davvero i brividi. Subito dopo scatta l'allarme come quando i ladri armeggiano attorno alla tua auto tentando di entrare e sottrarre il cellulare o l'autoradio.
 
Eh sì perchè ripercorrendo la teoria dei provvedimenti presi da questo governo dei tecnici appare sempre più lampante che non certo di scelte tecniche si tratta ma di scelte totalmente "politiche " e ideologiche.
 
Ora che il Professor Monti abbia qualche difetto di visione e problemi nell'esternare il suo pensiero è arcinoto e non lo si desume solo dagli occhiali che porta o dai versi strascicati (...eeeoeh...) che rendono il suo eloquio tanto insopportabile quanto indisponente.
.
Il fatto grave è tuttavia, che mentre l'encomiabile Professore,
annuncia al paese una rigorosa politica di riduzione di spesa, i tagli che impone, non sono assolutamente congegnati per operare veri risparmi e un autentico  risanamento del Bilancio Pubblico.
Questo lo si ricava semplicemente, notando come il DEBITO PUBBLICO nonostante le infinite manovrine e manovrone prima di Tremonti e poi dello stesso Monti, continua a crescere.
Ma come mai cresce? Ve lo siete mai chiesto?
Chiaro.
.
Monti ha scelto deliberatamente di fare tagli in certi settori e di non toccare minimamente altri capitoli di spesa. Ad esempio ha scelto di non tagliare i costi del Ministero della Difesa, quei costi che vengono indicati genericamente  come "spese militari". I 90 BOMBARDIERI di cui il nostro paese ha urgentissimo bisogno, sono stati confermati per una spesa che oscilla fra i 90 e i 120 miliardi per i prossimi 10 anni
 
Le preziosissime missioni all'estero del nostro esercito, tanto utili quanto interminabili non hanno visto riduzioni di sorta. Alle esenzioni fiscali a favore della Chiesa, si sono aggiunte da ultimo quelle previste ai fini IMU a favore delle Fondazioni Bancarie, delle sedi dei Sindacati e Partiti Politici, notoriamente "soggetti deboli e bisognosi di aiuti finanziari".
.
E vi risulta che abbia usato le cesoie per abbattere i costi dei politici italiani?  
 
E allora cosa ci viene a dire quest'ultimo provvedimento che di fatto mette a rischio il funzionamento delle biblioteche scolastiche?
 
A fare i necessari collegamenti il disegno si intravede eccome!
.
Eh sì! Perchè questo non è che l'ennesimo provvedimento che va in una direzione ben precisa. E' scientifico l'accanimento e l'ostinazione per vanificare ogni tipo di servizio pubblico, spazzare via ciò che resta del Welfare, con la scusa che sarebbe insostenibile finaziariamente, destrutturare il mercato del lavoro per mettere sotto costante ricatto esclusivamente la parte più debole ovvero i lavoratori, rendere un diritto virtuale il diritto alla pensione rinviandolo possibilmente sine die affiche tu abbia nel frattempo il tempo di morire (preferibilmente uno o due anni prima di maturare la possibilità di accedere al trattamento pensionistico), in modo da lasciare il montante dei tuoi contributi a disposizione della casta che nel frattempo spreca a piene mani il pubblico denaro.
 
Mi fermo qua.
 
Invito chi ritiene che questo progetto (stranamente assai simile ai programmi politici ritrovati ai tempi dell'inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli) debba essere fermato perchè porta alla completa destrutturazione della società italiana in quanto a democrazia e a diritti, a leggere i contributi che si trovano in Rete ( ad esempio QUI ) su questo ennesimo provvedimento truffaldino che va a strangolare scientificamente una Scuola pubblica già agonizzante per mancanza di risorse e ancor di più, per il disprezzo che le riservano i nostri "lungimiranti" governanti tecnici.
 
 
     
     
     














Commenti

  1. la gestione della bibliotechina scolastica e' uno dei miei migliori ricordi delle elementari. E quanto ho imparato leggendone i libri. E' chiaro che c'e' da stringere, ma bisognerebbe prima tagliare quello che non serve. QUELLO CHE NON SERVE PERO'!

    RispondiElimina
  2. ho messo il banner nel mio blog, per quello che può servire. Indignarsi non basta più, fra le tante cose che stanno scomparendo nel nostro paese, c'è anche la vergogna di fare gesti ignobili. Ricordo di aver fatto, (ormai lustri fa)la bibliotecaria della mia scuola superiore. Insieme ad altri compagni gestivamo tutti i libri appartenenti alla scuola e tutti quelli che, in classe, portavamo noi alunni. C'era chi coi libri aveva dimestichezza. A casa ne trovava persino alla toilette. C'era chi però, non ne aveva mai posseduto uno. Nè comprato, nè trovato per sbaglio chissà dove.
    Ecco, sapeste voi quanti ragazzi si sono avvicinati così alla lettura. Alla scoperta di una edizione malconcia e sciupacchiata, di un libro datato. Magari con le note a matita scritte in fondo alla pagina. Sapessero loro, i rozzi burocrati, quante gioie quel libro ormai disperso ha saputo regalare, e che scoperta è stata vederlo fra le mani di chi, per i più disparati motivi, mai ne aveva letto uno.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari