Ditemi...


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Ditemi   voi che non so chi siete
dov’è   finito l’uomo
lo cerco da un tempo che non conto
cinque  dieci anni o centinaia di millenni
cerco dov’è
chiedo se è rinchiuso qui dentro il tempo
il vostro tempo come uno specchio rotto
oltre il viaggio  di là da un fiume di silenzio
in una densità di questo precipizio
sotto le nuvole fatto di ali e voli
in qualche assurda gabbia
chiedo se qualcosa  lo trattiene
la schiena curva   costretto
a vivere la vita come un mestiere
il cuore impietrito
dentro uno spazio  di sasso.
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Ditemi
se è morto.
Se qualcosa di incredibile lo ha reso vano
astratto  il suo cervello si è rarefatto
e vuoto in sé si è spento
se per tutto e niente i suoi sensi
in tutti i sensi  occhi orecchi naso bocca
sono un corpo senza pupille senza più
papille  il sangue
come un fosso tinto
si è fatto  rosso   e immobile
la corsa è solo una parvenza
una povera cosa che non vibra più
per l’aria e  i semi del vento
non gli crescono visioni
dentro dove profondo si fa l’ascolto.
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Ditemi dov’è
l’uomo   carne della mia
se sta incarnito in una bugia
di una storia imbevuta di mille fandonie
in quest’ora storta
in questa arena di pietra
in questa arenata foresta di arche
sulla sabbia di un cielo senza movimento
tra luci  basse di una bottega senza più arte
senza più lingua  che prega
che parla che impreca che dice
e il mondo ricuce e riduce
in un perfetto recinto di voce.
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Ditemi
che ancora sono per strada
guardate se mi riconoscete
io sono come lui
quale è la via per raggiungerlo
dove toccare la piana d’ osso della fronte
la fonte sulfurea che ancora come un tempo
senza più tempo dei miti legge il futuro
e alle radici contorte indecifrabili
scritture apre nei bacili della memoria
e l’acqua scorre  respira  
ancora rivoluziona la luce.
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 FERNANDA FERRARESSO
 
   
 
   

 
 
 
 
 
  
 
 

Commenti

  1. Però! E' molto dura e fa un certo effetto, forse perchè molte immagini sembrano assurde e invece sono verosimili, altroché. E dove sarà, l'uomo? :(

    stileminimo

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  2. purtroppo rispecchia la società attuale così disumanamente rivolta all'annichilimento e alla resa incondizionata ai poteri tesi a stravolgere quella scintilla d'eterno che doveva contraddistinguere proprio l'umanità in tutto il creato tanto da essere 'd'invidia agli angeli'...ora non siamo neppure dei 'poveri diavoli'...

    dov'è l'uomo?

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  3. Eh, già! Non riesco a proprio a trovarlo, mio caro Carlo! per raccontarne una, che mi ha intristito la serata di ieri, che non ha nulla a che fare con lapoesia, non con questa che tu pubblichi, ma con la poesia in senso generale, in senso di quella che si vorrebbe vivere nelle giornate, per coloro che vorrebbero viverla: camminavo, respirando settembre, vie ultra conosciute, quelle della mia città. Ho visto un banchetto, sai di quelli che raccolgono firme per questo o quello, facce ultranote dietro esso. Il primo impulso, guarda è stato quello di andare e chiedere per cosa stessero raccogliendo firme, fiduciosa nel simbolo del partito, ma soprattutto nella familiarità di quei volti... però, siccome molte sono le delusioni che colleziono in questo tempo, al primo impulso ne è seguito subito un altro, - lascia stare - forse un altro giorno, forse la mia familiarità, il mio entusiasmo si scontrerebbe di nuovo con freddezza e indifferenza. Così passo oltre, sino a quando non vengo raggiunta da una ex sindacalista, con la quale un tempo mi sentivo addirittura "amica", che ho ammirato sempre per l'impegno profuso, anche se mai nulla di rivoluzionario, giusto l'indispensabile, ma forse è quello che il sindacato deve essere???????????? me lo chiedo davvero, credo potrebbe essere anche altro, ma io sono un'idealista. Insomma, mi insegue, non per chiedermi -come va? e la vostra situazione? (da una sindacalista te l'aspetteresti) e cosa farai ora? cosa hai intenzione di fare? hai bisogno di aiuto? consiglio? sai, ho firmato la vostra petizione! - insomma qualcosa che ricordi un riconoscimento, un'agnizione, si direbbe in letteratura! Macché, nulla di nulla, era la semplice richiesta di due firme sui due moduli per due referendum dei quali non sono neppure riusciti a spiegarmi i fini e i modi. Nulla, erano troppo impeganti a raccogliere firme! Questo è quanto ci succede intorno. Questo è l'uomo burocratizzato, l'uomo assente a se stesso, l'uomo che non riconosce l'altro. L'attività per l'attività diventa un modo per non morire. I prpri pari gli unici conosciuti e fai parte dei pari se non sei troppo critico, se cerchi poco, forse nulla! Amara, vero? Non più della poesia che ci presenti, solo molto più prosaica. Ciao, Car(l)o.

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  4. @ stileminimo:
    E' dura, sì. Come questo periodo che attraversiamo.

    @ levonah:
    Cosa siamo ora? Un gregge di persone che ha rinunciato a rivendicare la propria umanità
    e quell'aspirazione alla propria scintilla d'eterno che rende così unico e prezioso un uomo.

    @ Bibliomatilda:
    Il tuo raccontare, come lo sento vero e accorato!!
    Nasce da quel guardarsi attorno e dal registrare il grande, enorme smarrimento di tanti.
    Poi quell'attività per l'attività a me pare indicare come molte persone si stordiscano nel fare cose, piuttosto che alzare lo sguardo e chiedersi se non sia del tutto sbagliato questo approccio.
    .
    Anche nel sindacato, anche fra gli attivisti, anche fra chi s'è sempre impegnato c'è come un deficit di ascolto, di apertura. Magari ci si butta a testa bassa nelle cose ma non si ha quello scatto verso l'alto, verso le domande davvero importanti. E così si rimane come dentro una prigione: ognuno chiuso nel suo ruolo.

    In realtà ho pubblicato questa poesia non per diffondere amarezza, ma perchè mi è parso che fra queste parole, risuoni qualcosa di Montale, qualcosa della crisi che attraversò l'Europa nel '900.
    Mi pare di scorgere un parallelo fra lo smarrimento di oggi e quello che, Montale rappresentò in maniera così incisiva con la sua poesia aspra, una poesia che frugava ovunque e non si concedeva
    alcuna giustificazione/illusione di comodo.

    Mi sento idealista pure io, eppure cammino per le strade, non certo fra le idee e inciampo e cado.
    ma soprattutto mi preoccupa questa mancanza di slancio, di progettualità, di futuro.
    Insomma mi preoccupo come "un uomo!" e adesso pare quasi un difetto.
    Un abbraccio a te, anch'esso molto "difettoso" :-))

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  5. che fotissime! Beato te che hai visto i panorami dal vivo! Devo tirar fuori la macchina fotografica. Assolutamente!

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