Rispettare le parole è rispettare le persone
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Per metterci definitivamente alle spalle, il ventennio berlusconiano serve prima di tutto una rivoluzione culturale..Perché una nuova fase può aprirsi solamente se restituiamo senso e significato a gran parte delle parole che usiamo. Perché le parole sono state ripetutamente calpestate e stuprate. Oggi occorre ripartire più che mai dal linguaggio e dal nostro stesso vocabolario: restituire dignità e verità alla parola, perché mai più avvenga ad esempio che una esplicita sottrazione di diritti, venga indicata con la parola “riforma” e non con la parola più appropriata, che in italiano è "rapina". . Perché mai più si possa associare l'espressione "modernizzazione del mercato del lavoro" allo svilimento e alla mercificazione dei lavoratori. Perché a ben guardare, proprio questo fanno da più di 20 anni i nostri governanti. Imbellettano un brutale esproprio di diritti e di potere contrattuale delle classi lavoratrici, con termini volutamente positivi, che falsificano la sostanza delle manovre che adottano. . Ora siamo alla vigilia dell'ennesima estorsione. Il ministro "tecnico" Passera, di concerto con la Confindustria vuole far passare, nascondendola sotto la beneaugurante espressione di “Accordo sulla produttività” una nuova spallata contro i lavoratori. . Ciò che si vuole è lo svuotamento dei Contratti Nazionali di categoria per poter gestire a livello territoriale (ovvero di singola azienda), la materia del trattamento economico, degli orari, delle ferie, dei permessi. Ma non contenti di ciò, si chiede ai Sindacati di digerire senza battere ciglio, un ulteriore smottamento delle tutele di chi lavora. - Questo smottamento prende concretamente due direzioni: . - 1) facoltà del datore di lavoro di video-sorvegliare il proprio dipendente. In altri termini al datore di lavoro si vuole concedere una molteplicità di strumenti per “spiare”, momento per momento, il lavoratore. ( A proposito, a quando i cronometri e le videocamere installate nei bagni?) . .2) concedere al datore di lavoro la facoltà di procedere arbitrariamente (per esigenze aziendali ) al “demansionamento” del dipendente. . Ad esempio, potrà succedere che una lavoratrice al rientro dalla maternità, venga adibita a svolgere mansioni inferiori a quelle del proprio livello e inquadramento, adducendo che, essendo rimasta fuori dall'azienda per diversi mesi, non è più aggiornata sulle procedure in uso. . Questo strumento si presterà allora ad essere utilizzato per molteplici finalità, ad esempio, per discriminare i lavoratori iscritti ad una determinata sigla sindacale, oppure come un ulteriore strumento di pressione se non di autentico “mobbing”, per fare in modo che un lavoratore sia indotto a rassegnare le dimissioni, alla luce del danno subito dalla propria professionalità., . . Fino ad oggi la giurisdizione in tema di diritto del Lavoro, era molto vigile e stringente su questo argomento, consentendo al lavoratore che subiva il “demansionamento“ di ricorrere e di chiedere perfino i danni. Da domani si vorrebbe che questa pratica divenisse routine, una possibilità in più nelle mani delle aziende. . Ma ciò che è paradossale e inaccettabile è che queste modifiche così pesanti dello status del lavoratore, vengano occultate dentro un pacchetto di misure denominate genericamente come “accordo sulla produttività” quando è evidente che la produttività non cresce minimamente a seguito della negazione dei diritti di chi lavora. Ma questo cos'è, se non un voler proseguire nell’opera di mistificazione compiuta per decenni dal Berlusconismo. . Ve le ricordate le "eleganti cene in villa" del sommo Silvio? E la “riforma della scuola “della Gelmini che altro non era che un taglio mortale dell’istituzione scolastica pubblica? . E avete presente la Protezione Civile di Bertolaso che sotto quella altisonante espressione, nascondeva semplicemente un gigantesco COMITATO D’AFFARI per consentire la spartizione di denaro pubblico tramite appalti truccati da confezionare per i propri amici? ..Pensavate che fosse terminato quel tempo?Assolutamente no. . Ma nell'epoca del "Governo dei Tecnici" si fa qualcosa di molto più sofisticato. Si crea una realtà parallela, negando la realtà in cui siamo immersi tutti quanti. Si persegue un'opera di disorientamento e di scientifica falsificazione della realtà. Perché a saper leggere ciò che si vuole imporre ai Sindacati, si scorge una nuova Caporetto di diritti e tutele a carico di una parte sola. Uno stravolgimento autoritario, piantato al centro dei luoghi della produzione e del lavoro ma presentato come un necessario passo per uscire dalla crisi. . Berlusconi era (ed è) un mitòmane bugiardo, che è arrivato a sostenere che Ruby fosse la nipote di Mubarak ma il governo di Mario Monti, non è da meno, poichè si occupa ogni giorno di falsificare la realtà in cui viviamo. . La bugia lascia uno spazio di comprensione della Verità, può essere smascherata, denunciata, capita, interpretata, decifrata. . Il Falso, no. Appartiene a una categoria più raffinata, il cui scopo è creare una realtà parallela. E in quella realtà parallela, avvengono tutt’altre cose da quelle che sentiamo e subiamo tutti noi. Si vivono altre storie, altre vite. E’ per questo che la casta di chi ci governa non capisce le sofferenze ed i problemi concreti delle persone. Tutti loro sostengono una Realtà altra. E’ un po’ come quelle persone che hanno una doppia vita. . Così è il nostro governo. Così è l’Unione Europea versione Merkel-Draghi-Monti. : Le bugie hanno le gambe corte mentre il Falso, purtroppo ha il fiato lungo, e una visione diabolica.. . Va individuato subito e smascherato in sede scientifica, come ai tempi di Galileo nel XVII secolo. Dire che la Terra era quadrata era un clamoroso Falso. Dire che era immobile, era Falso. Dire che il sole si muoveva intorno alla Terra era una solenne falsità. . Lui era un libero pensatore e uno scienziato. Non poteva aderire a un Falso. Per salvarsi la pelle, optò per una Bugia. Al processo, per evitare il rogo accettò la condizione della Chiesa e disse. “Abiuro le mie idee”. Ma aveva ormai aperto la strada ad una vera rivoluzione culturale. Aveva individuato e decifrato il Falso e lo aveva denunciato. . Ed è ciò che va fatto oggi. E’ il compito e il dovere di ogni persona pensante. A questo serve la Cultura; non a fare nozionismo, non a mostrarsi eruditi, ma a denunciare e contrastare il Falso e tutti i falsi che creano e diffondono una immagine distorta della Realtà. . Chi non lo fa o non è un individuo pensante perché non ne ha gli strumenti, oppure è un complice e un colluso, oppure è soltanto uno stupido. (...vero Bonanni? ) |
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Bel post!
RispondiEliminaSante parole....
RispondiEliminaciao
f
apprezzo chi come te ha il coraggio di denunciare questi soprusi... Grazie!
RispondiEliminaMa sarà sempre utopico credere ad un cambiamento in positivo?
RispondiEliminaE visto che è una questione di linguaggio, sarebbe anche ora di smetterla di dire che quello di Monti è un governo"tecnico" e non politico. Non è forse azione politica intervenire sul preesistente, modificando così pesantemente e significativamente diritti acquisiti, modalità di lavoro, progetti futuri di intere generazioni di cittadini?
RispondiEliminaC'è un preciso disegno dietro ogni iniziativa di questo governo e non ha niente a che fare con i bisogni e le aspettative dei giovani disoccupati, di chi sta perdendo il lavoro, dei pensionati al minimo, dei malati, degli studenti......
Gran bel post, Carlo!