Attenzione e opposizione al male

 
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Così Omero soffre per i Troiani, contempla la morte di Ettore; così il maestro di spada giapponese non distingue tra la sua morte e quella dell’avversario. E' avere accordato a qualcosa un’attenzione estrema, è avere accettato di soffrirla fino alla fine, e non soltanto di soffrirla ma di soffrire per essa, di porsi come uno schermo tra essa e tutto quanto può minacciarla, in noi e al di fuori di noi.
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È avere assunto sopra se stessi il peso di quelle oscure, incessanti minacce, che sono la condizione stessa della gioia.
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Qui l’attenzione raggiunge forse la sua più pura forma, il suo nome più esatto: è la responsabilità, la capacità di rispondere per qualcosa o qualcuno, che nutre in misura uguale la poesia, l’intesa fra gli esseri, l’opposizione al male.
.Perché veramente ogni errore umano, poetico, spirituale, non è, in essenza, se non disattenzione.   Chiedere a un uomo di non distrarsi mai, di sottrarre senza riposo all’equivoco dell’immaginazione, alla pigrizia dell’abitudine, all’ipnosi del costume, la sua facoltà di attenzione, è chiedergli di attuare la sua massima forma.
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È chiedergli qualcosa di molto prossimo alla santità in un tempo che sembra perseguire soltanto, con cieca furia e agghiacciante successo, il divorzio totale della mente umana dalla propria facoltà di attenzione.

 
   
 
   
 
   Attenzione e poesia
da Gli imperdonabili,
Adelphi 1987 pagg.169/170
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Cristina Campo 

 

 
   
 
   
 
   
 
   
 
   
 
   
 
   
 
   
 
   
 
 
 
 
 
 
  

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Commenti

  1. E la disattenzione, l'approssimazione, la superficialità, il confondersi con gli altri nel volere emergere sugli altri, sembra contraddittorio ma non lo è, cos'altro sono quei talk show dove tutti si parlano addosso, dove uno grida sulla voce dell'altro, alcune situazioni giornaliere delle nostre vite, non sono tutti atteggiamenti che negano qualsiasi assunzione di responsabilità? Forse sta diventando sempre più difficile non tanto il raggiungimento di una qualche santità, quanto, semplicemente, un livello di umanità perduto, appartenuto al passato.

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    1. Non aggiungo altro. L'esempio che hai portato è lampante (e putroppo non il solo)
      E'la prova provata, se ce ne fosse ancora bisogno...

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