La rivelazione...
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“L'intelligenza è caratterizzata da una naturale incomprensione della vita.” _ HENRI LOUIS BERGSON _ _ _
"Mi capitò una volta, a un crocevia, in mezzo alla folla, all'andirivieni. _
_ ____________________ Mi fermai, battei le palpebre: non capivo niente. Niente, niente del tutto: non capivo le ragioni delle cose, degli uomini, era tutto senza senso, assurdo. E mi misi a ridere. _ Lo strano era per me allora che non me ne fossi mai accorto prima. E avessi fin'allora accettato tutto: semafori, veicoli, manifesti, divise, monumenti, quelle cose così staccate dal senso del mondo, come se ci fosse una necessità, una conseguenza che le legasse l'una all'altra. _ Allora il riso mi morì in gola, arrossii di vergogna. Gesticolai, per richiamare l'attenzione dei passanti e - Fermatevi un momento! - gridai - c'è qualcosa che non va! Tutto è sbagliato! Facciamo cose assurde! questa non può essere la strada giusta! Dove si va a finire? _ _ La gente mi si fermò intorno, mi squadrava, curiosa. Io rimanevo lì in mezzo, gesticolavo, smaniavo di spiegarmi, di farli partecipi del lampo che m'aveva illuminato tutt'a un tratto: e restavo zitto. _ Zitto, perchè nel momento in cui avevo alzato le braccia e aperto bocca, la grande rivelazione m'era stata come ringhiottita e le parole m'erano uscite così, per via dello slancio. _ - Ebbene? - chiese la gente - cosa vuol dire? Tutto è al suo posto. Tutto va come deve andare. Ogni cosa è conseguenza di un'altra. Ogni cosa è ordinata con le altre. Noi non vediamo niente d'assurdo o ingiustificato! _ _ E io rimasi lì, smarrito, perchè alla mia vista tutto era tornato al suo posto e tutto mi sembrava naturale, semafori, monumenti, divise, grattacieli, rotaie, mendicanti, cortei; e pure non me ne veniva tranquillità, ma tormento. _ - Scusate - risposi - Forse ho sbagliato io. M'era sembrato. Ma tutto è a posto. Scusate - e mi feci largo tra i loro sguardi irti. _ _ Pure, anche adesso, ogni volta (spesso) che mi accade di non capire qualche cosa, allora, istintivamente, mi prende la speranza che sia di nuovo la volta buona, e che io torni a non capire più niente, a impossessarmi di quella saggezza diversa, trovata e perduta nel medesimo istante". |
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Italo Calvino - "Apologhi e racconti" (1943-1958) | ||||
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Capita anche a me! :-)
RispondiElimina:-))
Eliminale rare e tormentosamentestatichebellissime volte in cui siamo davvero coscienti ci prendono per dei folli incoscienti...
RispondiEliminafelice di esserlo... e vorrei che capitasse più spesso...
;)