Perchè occorre ascoltare le storie...
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Da sempre sono convinto che per avere un minimo di consapevolezza di un problema, è indispensabile adottare un atteggiamento di grande attenzione, di umiltà e soprattutto di "ascolto". _
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Solo ascoltando, solo accostandoci alla Realtà con l'intenzione di assorbire le storie che ci viene a proporre, (e le persone sono sempre, anche "storie"), potremo dire di avere fatto un passo verso la verità.
_ Finchè ci lasciamo guidare dall'informazione "ufficiale", dalle pagine di cronaca, sapientemente confezionate dalle televisioni, saremo confinati in un limbo. In un purgatorio, di non-verità o di verità dimezzate. Un limbo che fa comodo a chi pretende di governarci come un gregge e di orientare le opinioni in base al suo interesse elettorale.
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Occorre fare passi in una diversa direzione, invece: risalire alle storie che le persone sono e si portano dentro. _ _
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No. Non è facile. Lo dico subito.
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Non è facile né comodo. Come invece è facile l'ascoltare i titoli dei TG o il leggere le pagine di cronaca dei quotidiani.
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Perchè quella che va in Televisione e sui giornali, assai spesso è una realtà artificiale, semplificata al massimo, fino al limite della banalizzazione
Una realtà, quindi, facile-facile e digeribilissima. Tanto digeribile e senza solidità quindi, (una realtà, senza radici, si potrebbe dire), che dopo appena una settimana non sappiamo nemmeno più di cosa era fatta.
_ Non ha radici nè memoria, l'informazione che piace al Potere. La realtà artificiale deve essere liquida e in grado di essere dimenticata il più in fretta possibile. Una realtà-flash, istantanea, della profondità massima di un punto...Una realtà-flash che possa essere poi sostituita e ricoperta velocemente col bagliore di nuove notizie-flash. Perchè nessuno si inquieti, o si agiti. Perchè nessuno si ponga troppi interrogativi. Perchè nessuno arrivi a fare domande scomode a chi gestisce il Potere. Perchè tutto prosegua sui binari rassicuranti dell'assuefazione, dell'abitudine, del restare alla superficie dei problemi. _ E non è forse questo il Fascismo di oggi? Un fascismo aggiornato e capillarmente irradiato dai mezzi di informazione tradizionali, in perfetta simbiosi con i mestieranti che occupano la scena della politica.
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Il meccanismo è elementare e si ripete sempre uguale: Clamore iniziale, Presenzialismo del governo, finto Cordoglio, false Promesse di futuri, innumerevoli interventi, infine... Dimenticanza, Rimozione, Oblio. _ Elementare, no? Perchè nulla cambi... perchè nulla possa mai cambiare. Invece la direzione in cui mi piace incamminarmi è altra, diversa. Ostinata e contraria, come sapeva bene e ci insegnava Fabrizio De Andrè.
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Quella direzione, parte dalle storie delle persone, dalle loro voci, dalle loro parole, da quel loro dolore, così irriducibile, così duro da raccontare e rendere manifesto, che dentro le televisioni viene presto cancellato da altri titoli, nella girandola impazzita, di nuove notizie, con le quali distrarci. _
Perchè è questo che cercano di ottenere. La dimenticanza quotidiana, la dimenticanza come abitudine di massa, perchè le persone diventino massa indistinta e gregge e "pubblico" inerte, pubblico da imbonire e orientare a proprio piacimento.
Si vuole le totale inconsapevolezza, fino a trasformare la crudezza della Realtà, in un anestetizzante sottofondo per i nostri pranzi e le nostre cene.
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Avvicinarsi alla verità, invece, costa e non è mai nè comodo, nè facile. Perchè esige qualcosa da noi. Perchè ci viene a chiedere di essere persone attive, persone che "vogliono ascoltare", che vogliono conoscere, che vogliono andare in un'altra direzione. Quella dell'approfondimento.
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Un atteggiamento opposto a quello di chi si lascia raggiungere distrattamente dalle notizie, disteso sul divano o mentre pranza.
Io so che non è facile prestare ascolto e non è nemmeno indolore, l'arrivare a conoscere. Io so che una qualsiasi conoscenza, è qualcosa che nessuno ti può regalare, nè vendere a buon mercato. E' un cammino personale invece, ed ha un suo prezzo...
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Perchè, se le voglio ascoltare veramente, quelle storie e quelle persone, devo concentrarmi e accendere ogni cellula che mi compone, risvegliare ogni neurone. Devo squarciarmi e far restare aperto ogni mio senso. E il restare aperti, ricettivi, è spesso simile ad una ferita. _ Questo mi viene chiesto. Il voler comprendere, costa, richiede impegno e fatica... Il capire non è mai gratis.
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No, non è per nulla semplice assorbire le storie che ci provengono, ad esempio, dall'Africa, sotto forma di persone che valicano i confini e che accettano la lotteria della migrazione. Su quel tavolo da gioco, come "posta", ognuno, mette la propria vita. Tutta intera. Senza "se" e senza "ma"...
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Lo sappiamo questo?
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Conosciamo le ragioni di tale spietata lotteria?
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E cosa sappiamo realmente delle situazioni da cui sono fuggite quelle persone?
_ Per questo dico che occorre ascoltare le loro storie e sentire la loro voce, il più direttamente possibile.
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E quale voce è più espressiva, più ricca, più profonda (e allo stesso tempo, meravigliosamente leggera), della voce delle donne?
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Il brano audio in cui mi sono imbattuto ieri mattina, e che "ripubblico" quì integralmente, perchè venga conosciuto da più persone, è lungo. Lo so.
Richiede quindi uno sforzo di attenzione, ma vi assicuro che merita di essere conosciuto dal maggior numero di persone possibile.
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Buon ascolto.
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. . . BRANO AUDIO ↓ |
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RIFERIMENTI :
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Il brano audio è tratto dal programma UOMINI E PROFETI
trasmesso da RADIOTRE RAI in data 26 ottobre 2013
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Molto vero, e bella musica ( uomini e profeti è una notevolissima trasmissione)
RispondiEliminaNessuno può vivere senza le donne e l'acqua... un proverbio che la dice lunga su quel che era una cultura di ascolto e che sta diventando?? Luogo di fuga per le donne.
RispondiEliminaMi è piaciuto molto il riferimento ad Ilaria Alpi.
Sai che, ahimè, non ho mai ascoltato . finora - questa trasmissione???
Ho dimenticato di porgerti i ringraziamenti di Nheit, alla quale ho parlato di questo brano audio, me ne aveva incaricato. Mi scuso per il ritardo.
EliminaNheit ne ha fatto un post:
http://convertigliacapoinnheit.blogspot.it/
Ascoltare, sta tutto lì, nella capacità di ascoltare. Prima di imparare a parlare, impariamo ad ascoltare, poi, lentamente, ce ne dimentichiamo.
RispondiEliminaGrazie Carlo lo sposto nel mio blog, orgogliosamente donna :)
Purtroppo mi sembra che in pochi oggi hanno la capacità di ascoltare... molti sentono, ma non ascoltano
RispondiEliminaInvece come dice Anto... sta tutto li
Buon pomeriggio
un abbraccio Vilma