La Stazione 


 
 


 



 







































































     
     
 

Il mio non arrivo nella città di N.


è avvenuto puntualmente.


Eri stato avvertito


con una lettera non spedita.



Hai fatto in tempo a non venire


all'ora prevista.


 


Il treno è arrivato sul terzo binario,


è scesa molta gente.


 


L'assenza della mia persona


si avviava verso l'uscita tra la folla.


 


Alcune donne mi hanno sostituito


frettolosamente in quella fretta.


 


A una è corso incontro


qualcuno che non conoscevo,


ma lei lo ha riconosciuto


immediatamente.

Si sono scambiati un bacio
non nostro,


intanto si è perduta


una valigia non mia.


 


La stazione della città di N.


ha superato bene la prova


di esistenza oggettiva.


 


L'insieme restava al suo posto.


I particolari si muovevano


sui binari designati.


 


E' avvenuto perfino


l'incontro fissato.


 


Fuori della portata


della nostra presenza.


 


Nel paradiso perduto


della probabilità.


 


Altrove.


Altrove.


 




Come risuonano
queste piccole parole
.



 
     
     
     
     
     
     
     
     
 

"Vista con granello di sabbia"

W.Szymborska, Adelphi, 1998 



 





 


 

Commenti

  1. Altrove
    forse dentro di noi


    Tagliano come lame le parole di questa poetessa, sto imparando a conoscerla.

    Blue

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  2. CARO CARLO ..... ihihihih

    ma te lo sai che quando mi scrivi sti commenti, quasi mi sembra vero?
    siamo cosi' sicuri che ti chiami Carlo e non Antonio? no ....perche'...
    cominciano a venirmi dei dubbi seri!

    ma lo spilungone chi e'?

    spe...rileggo....!!!


    appena ho visto la foto in alto... mi è venuta in mente la stazioncina del trenino che porta su a Superga...
    si chiama "dentera" in piemontese...perche' si arrampica su delle rotaie dentate...
    quanto tempo che non la prendo....

    voglio sapere chi è lo spilungone!!! :|

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  3. Pensavo poprio ora che vorrei essere altrove.
    Prendere un treno
    fuori portata
    furori tempo
    altrove da qui

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  4. questa poesia mi ricorda un amico, tanto tempo fa...
    hai fatto in tempo a non venire
    che bella.

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  5. Altrove, potrebbe essere qualsiasi posto e nessuno. Bellissimo questo pezzo. Un bacio grandissimo

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  6. E’ destabilizzante, ironica, sottile, un groviglio di prospettive e occhi nuovi.
    Szymborska è una poetessa eccezionale.
    Lo so che “la poesia, quando la spieghi, diventa banale”, ma dimmi: questa foto? M’incuriosisce. Io vedo due binari che s’incontrano alla prua di una nave. C’è neve e sbarre, ma sta avvenendo un incontro di due destini uniti da un viaggio nello stesso mondo…
    Sto folleggiando, ma pesante…! ;-)))

    Ciaooo

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  7. Ok ok! Spiego spiego.. :o)

    devo a tutti una spiegazione.

    Visto che la poetessa gioca "pesante" con le parole, le situazioni, le prospettive ...
    ecco che io, per assonanza a cotanta poetessa, mi son divertito a giocare con l'immagine

    {in origine è una mia foto, nel momento in cui ho attraversato a piedi, i binari della linea
    Rimini-Bologna, [cosa questa vietatissima e pure sconsigliatissima, (specie al sopraggiungere del treno come in questo caso!) ..e tuttavia, mi sono soltanto beccato un lungo fischio di dal macchinista, visto che mi ostinavo a fotografare..anvedi la meditazione che rischi che comporta!! :o) ]}

    Poi leggendo questa poesia
    m'è venuta l'inspirazione di creare una immagine che sovvertisse ogni tipo di prospettiva:
    una stazione che non è una stazione
    un arrivo che può essere benissimo una partenza o uno scontro o un'incontro fra treni che viaggiano nello stesso binario.
    E poi binari che fanno angoli acuti!
    Comuni vero?

    E tutti insieme, a formare una prua d'una nave che può ben rappresentare la nave della nostra immaginazione in viaggio (sempre possibile) nel mare delle possibilità

    come pare suggerire la stessa Szymbowska.

    immaginazione come porto sempre possibile per salpare alla volta dell'Altrove

    può andare?

    alla fine, questa immagine m'è parsa piuttosto "in linea" col testo.

    Il tutto ottenuto con un colpo solo:
    l'effetto speculare sulla foto originaria.
    Un raddoppio di prospettiva che sovverte e stravolge la comune prospettiva di una linea ferroviaria [sinonimo per antonomasia di un percorso assegnato e senza scarti di lato]

    Mi pareva un ottima metafora e quindi ho osato..

    puro "divertissement"


    P.S.
    notare le "parentesi annidate"
    Segnale evidente d'un pazzo scatenato, al lavoro
    e stranamente,
    ancora a piede libero.

    :o):o):o)

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  8. Klimt,
    sei uno sballo intellettivo! ;-D

    RispondiElimina

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